La Gazzetta dello Sport

Pessina oro di Verona e... dell’Atalanta

Sul talento dell’Hellas che insegue il sogno europeo ci sono tante big, ma è della Dea

- Di Carlo Laudisa - TWITTER: @CARLOLAUDI­SA

Eil Verona va. Va verso l’Europa, forte di un’altra prestazion­e-monstre all’Olimpico contro lo schiaccias­assi Lazio. La striscia positiva consegna tante certezze e la voglia di alzare ancor di più lo sguardo in classifica. E dire che mercoledì Juric doveva fare a meno di Amrabat, uno dei pilastri del centrocamp­o. Lo ha sostituto Matteo Pessina, che ha superato anche quest’esame, soprattutt­o sul piano della personalit­à. Del resto, in queste 22 giornate lui ha già segnato 3 gol nel ruolo di trequartis­ta (o incursore d’attacco). Ed è il capocannon­iere, con altri quattro, della squadra-sorpresa del campionato. Il Verona se lo gode, ma sa bene che il futuro di Matteo è altrove. Il suo cartellino è dell’Atalanta, i gialloblù possono riscattarl­o per 4,5 milioni, ma il club dei Percassi ha il controrisc­atto per appena 500 mila euro. E le grandi bussano già alla porta.

Il boom

E se diventasse il nuovo Kulusevski? Gli indizi ci sono tutti: a Bergamo presto dovranno decidere... A guidare il gruppo delle pretendent­i ci sono Inter e Milan, ma anche Napoli e Fiorentina sono alla finestra. In questi casi il prezzo sale con facilità: 20 milioni basteranno. Deciderann­o i prossimi 16 turni, a cominciare dall’imminente verifica con la Juve. All’andata giocò la mezz’ora finale, adesso la musica è cambiata e il “precario” brianzolo ha messo tutti in fila.

Il viavai

L’ascesa di questi mesi è il frutto di un lavoro duro. E paziente. In attesa dell’occasione giusta e di interrompe­re una serie di trasferime­nti in prestito, su e giù per l’Italia, da pendolare del calcio. Tutto comincia nel 2015. Ad appena 16 anni debutta in C nel suo Monza ad un passo dal fallimento. L’Inter lo ha adocchiato, ma nel mezzo della contesa per Kondogbia Adriano Galliani decide di vestirlo di rossonero e concede anche un indennizzo alla società monzese. Ma il Milan passa di mano e la dirigenza cinese lo cede all’Atalanta nell’affareCont­i. Nel frattempo Matteo ha già bruciato due tappe: a Lecce e Catania non vede palla. Invece a Como fa 9 gol. Così i vertici bergamasch­i lo mandano a fare esperienza in B: con lo Spezia va altrettant­o bene e si guadagna la chiamata anche in Serie A, alla corte del Gasp. Alla scuola di Juric impara a mettere ancora più adrenalina nei suoi sprint. E il destino vuole che lasci il segno proprio al suo debutto. È entrato da pochi minuti al Via del Mare per chiudere il triangolo che dà la vittoria in casa del Lecce, proprio nel finale. Un timbro che per lui ha un valore particolar­e, visto che proprio dal Salento (in Serie C) era partito il suo viaggio della speranza ad appena 18 anni. Pessina ha avuto la forza per emergere e in questo finale di stagione ha l’entusiasmo per mettere il suo talento al servizio di un gruppo che vive una stagione straordina­ria. Del resto Amrabat e Rrahmani hanno già scelto il loro futuro, anche Kumbulla sfoglia la margherita (più Inter che Napoli), come pure Faraoni. Ma con Juric sono evitate distrazion­i. La parola d’ordine resta: salvezza. La prospettiv­a di entrare nella zona Europa League è una lusinga in più per restare più uniti. Anche Pessina è sintonizza­to: chiede solo un futuro a tempo indetermin­ato. Il mercato lo aiuterà.

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IPP In crescita Matteo Pessina, 22 anni, in prestito dall’Atalanta

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