Pessina oro di Verona e... dell’Atalanta
Sul talento dell’Hellas che insegue il sogno europeo ci sono tante big, ma è della Dea
Eil Verona va. Va verso l’Europa, forte di un’altra prestazione-monstre all’Olimpico contro lo schiacciasassi Lazio. La striscia positiva consegna tante certezze e la voglia di alzare ancor di più lo sguardo in classifica. E dire che mercoledì Juric doveva fare a meno di Amrabat, uno dei pilastri del centrocampo. Lo ha sostituto Matteo Pessina, che ha superato anche quest’esame, soprattutto sul piano della personalità. Del resto, in queste 22 giornate lui ha già segnato 3 gol nel ruolo di trequartista (o incursore d’attacco). Ed è il capocannoniere, con altri quattro, della squadra-sorpresa del campionato. Il Verona se lo gode, ma sa bene che il futuro di Matteo è altrove. Il suo cartellino è dell’Atalanta, i gialloblù possono riscattarlo per 4,5 milioni, ma il club dei Percassi ha il controriscatto per appena 500 mila euro. E le grandi bussano già alla porta.
Il boom
E se diventasse il nuovo Kulusevski? Gli indizi ci sono tutti: a Bergamo presto dovranno decidere... A guidare il gruppo delle pretendenti ci sono Inter e Milan, ma anche Napoli e Fiorentina sono alla finestra. In questi casi il prezzo sale con facilità: 20 milioni basteranno. Decideranno i prossimi 16 turni, a cominciare dall’imminente verifica con la Juve. All’andata giocò la mezz’ora finale, adesso la musica è cambiata e il “precario” brianzolo ha messo tutti in fila.
Il viavai
L’ascesa di questi mesi è il frutto di un lavoro duro. E paziente. In attesa dell’occasione giusta e di interrompere una serie di trasferimenti in prestito, su e giù per l’Italia, da pendolare del calcio. Tutto comincia nel 2015. Ad appena 16 anni debutta in C nel suo Monza ad un passo dal fallimento. L’Inter lo ha adocchiato, ma nel mezzo della contesa per Kondogbia Adriano Galliani decide di vestirlo di rossonero e concede anche un indennizzo alla società monzese. Ma il Milan passa di mano e la dirigenza cinese lo cede all’Atalanta nell’affareConti. Nel frattempo Matteo ha già bruciato due tappe: a Lecce e Catania non vede palla. Invece a Como fa 9 gol. Così i vertici bergamaschi lo mandano a fare esperienza in B: con lo Spezia va altrettanto bene e si guadagna la chiamata anche in Serie A, alla corte del Gasp. Alla scuola di Juric impara a mettere ancora più adrenalina nei suoi sprint. E il destino vuole che lasci il segno proprio al suo debutto. È entrato da pochi minuti al Via del Mare per chiudere il triangolo che dà la vittoria in casa del Lecce, proprio nel finale. Un timbro che per lui ha un valore particolare, visto che proprio dal Salento (in Serie C) era partito il suo viaggio della speranza ad appena 18 anni. Pessina ha avuto la forza per emergere e in questo finale di stagione ha l’entusiasmo per mettere il suo talento al servizio di un gruppo che vive una stagione straordinaria. Del resto Amrabat e Rrahmani hanno già scelto il loro futuro, anche Kumbulla sfoglia la margherita (più Inter che Napoli), come pure Faraoni. Ma con Juric sono evitate distrazioni. La parola d’ordine resta: salvezza. La prospettiva di entrare nella zona Europa League è una lusinga in più per restare più uniti. Anche Pessina è sintonizzato: chiede solo un futuro a tempo indeterminato. Il mercato lo aiuterà.