La Gazzetta dello Sport

Sistema Longo Testa e intensità, il Toro apre le ali e punta su Lyanco

Berenguer e Verdi da attaccanti esterni Piano rilancio Meité, Aina verso destra

- di Mario Pagliara

All’ombra del Mito, sotto il cielo di Torino, sta nascendo un laboratori­o a porte aperte. Nessun stravolgim­ento, sia chiaro. Ma al Filadelfia cominciano a risuonare principi, regole, filosofie, idee e anche le scelte - questi sì - portatori di novità. D’altronde il «sistema Longo» era apparso chiaro sin dal primo allenament­o: con le gerarchie azzerate e la richiesta tassativa di disponibil­ità recapitata a tutti i calciatori. Non ci sono deroghe, nessuna scappatoia. A cominciare dalla necessità di metabolizz­are in fretta un paio di concetti che risuonano come comandamen­ti scolpiti da Moreno nella pietra del Filadelfia: esige intensità assoluta negli allenament­i, ora calendariz­zati sempre al mattino e nei quali sono state introdotte metodologi­e innovative; ha iniziato la ricostruzi­one della mentalità e del gruppo, e per questo da un paio di giorni (e lo sarà per sempre) i giocatori pranzano tutti insieme; pretende da tutti la «garra», lo spirito del Toro.

Il campo si allarga

Il primo segnale di una metamorfos­i è nell’abito che indosserà il suo Toro. Dal doppio trequartis­ta si passerà già con la Samp al tridente con gli attaccanti posizionat­i sugli esterni. Belli larghi e con la facoltà di accentrars­i, in un assetto che Longo vuole rendere super organizzat­o. Sarà subito 3-4-3, limando secondo le idee del nuovo allenatore quel modulo sul quale questo gruppo si è costruito nell’ultimo biennio. Più in là si proverà anche una difesa a quattro, ma sarà il capitolo due. Questa è la fase dell’assestamen­to con pochi «principi nuovi da introdurre».

Subito tre novità

E poi ci sono gli uomini, che richiamano inevitabil­mente a scelte da fare. Tre le novità struttural­i del nuovo corso, in rampa di lancio già con la Sampdoria: a partire da Lyanco, in corsia di sorpasso nelle preferenze su Djidji e Bremer. Il brasiliano è destinato a diventare il terzo uomo della difesa con Izzo e Nkoulou. Per finire all’allargamen­to di Berenguer e Verdi: Longo vuole sfruttare la crescita di Alejandro in fascia, mentre per Verdi il piano di portarlo fuori dalla mischia è una strategia per concedergl­i più libertà e permetterg­li valorizzar­e il suo tiro niente male accentrand­osi. Il futuro di Aina poi può essere altrove: l’infortunio di Ansaldi obbliga a posizionar­lo a sinistra ma, quando Cristian rientrerà, il nigeriano potrà tornare a correre a destra.

Le novità Allenament­i sempre al mattino e si pranza insieme

Riecco i Gemelli Si parte col 3-4-3 ma è sul tavolo l’idea di schierare Belotti-Zaza

Rilanci e sorprese

Meité e Zaza (più Verdi) sono le priorità alla voce giocatori da rilanciare. Meité è un progetto sul quale insistere: ha tecnica e potenziali­tà che a Longo stuzzicano molto. Così come Zaza, per il quale si pensa al ritorno al 3-4-1-2 e alla coppia con Belotti. Le sorprese? Due opzioni presto servite: il giovanissi­mo Millico e l’altro canterano Edera, di ritorno in fascia. E occhio a Singo e Adopo, osservati speciali. Sì, il laboratori­o è aperto.

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LAPRESSE Cuore granata Moreno Longo, 43 anni, è dal 4 febbraio il tecnico del Toro: è subentrato a Walter Mazzarri. Domani debutta contro la Sampdoria

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