Sprofondo Barcellona Fuori dalla Coppa del Re
Blaugrana spenti nei primi 45’, spreconi nella ripresa e infine puniti nel recupero
Athletic Bilbao, Real Sociedad, Granada e Mirandes, club di Miranda de Ebro che gioca in Segunda. Queste le semifinaliste della Coppa del Re 2020, rinnovata nel formato, rivitalizzata, spettacolare e piena di sorprese. Ieri sono cadute Madrid e Barça, con i catalani che non venivano eliminati dal 2013: avevano giocato le ultime 6 finali vincendone 4. Ed erano in semifinale da 9 stagioni. Brutta partenza per Quique Setien: in appena sei partite alla guida del Barcellona le sconfitte sono già due, e questa eliminazione arriva in un momento caldissimo, con la lite tra Messi e Abidal che ha doppiato un alterco in allenamento tra lo stesso Messi e Ter Stegen della settimana scorsa, rivelato da As e confermato dal Pais. Ieri il presidente Bartomeu e lo stesso Abidal erano a San Mames a suggellare la pace col capitano argentino. Il viaggio di ritorno è stato un pianto.
Baschi in crisi
L’Athletic nelle ultime 11 uscite aveva vinto solo due volte, entrambe in coppa e contro rivali minori: l’Intercity (che non è un treno) e il Sestao River (che non è un fiume). Tanti pareggi e qualche sconfitta in Liga, il passaggio di sedicesimi e ottavi di Coppa del Re solo grazie ai rigori contro Elche e Tenerife, due squadre di Segunda. Insomma, era un momentaccio per i baschi, che però possono contare su un grande pubblico e uno stadio elettrico, che ieri ha registrato il record di affluenza sfiorando le 50 mila unità.
Simon salvatore
L’Athletic ha fatto una grande partita, trascinato da San Mames e animato dalla propria fede e dalla propria gente. Ha lottato, corso, spinto, sbuffato. Ed è stato salvato dai piedi di Unai Simon, portiere titolare che in coppa normalmente non gioca, ieri titolare per l’infortunio del collega. Simon nella ripresa ha fermato col sinistro i tiri a colpo sicuro di Griezmann e Messi. Due miracoli, seguiti al 93’ da quello di Iñaki Williams, attaccante indomabile e spesso imprendibile, ma anche sciagurato: sbaglia tanto e lo ha fatto anche ieri sera. Il suo grande impegno, però, è stato ricompensato quando è svettato per toccare come poteva un cross dalla destra di Ibai Gomez: parabola ad effetto, Ter Stegen battuto, Barça tramortito. Era troppo tardi per reagire: non c’era tempo, le gambe e nemmeno le energie mentali.
Possibile rigore
Quique Setien ha fatto riposare Griezmann e tenuto in panchina Vidal, provando Sergi Roberto, quasi sempre terzino e ogni tanto centrocampista, come terzo attaccante. Primo tempo buttato via, ripresa migliore con gli ingressi di Griezmann e Arthur e la crescita di De Jong. Il Barça ha giocato sempre e dominato ogni tanto, però ha sbattuto contro Unai Simon e ha protestato per un rigore di Capa a De Jong non fischiato dall’arbitro che la Var ha ritenuto discutibile e non un chiaro errore, decidendo pertanto di non intervenire. De Jong era già stato ammonito per simulazione e ha rischiato l’espulsione per protestare.
Crisi
Per i catalani se ne va così un altro trofeo, dopo la Supercoppa di Spagna: eliminazioni beffarde, immeritate ma ugualmente dolorose. In Liga il Madrid è a +3, in Champions vedremo come andrà col Napoli. Prossima fermata, domenica a Siviglia col Betis, una delle due squadre allenate da Setien in Liga. Il morale è basso, il nervosismo alto, le certezze poche. Il Barcellona è in difficoltà, l’Athletic è in estasi, la Coppa del Re è di chi se la vuole prendere. Le grandi hanno abdicato.