La Gazzetta dello Sport

Red Bull aggressiva Verstappen già top Ferrari e Mercedes stanno all’erta

Newey ha firmato una vettura aggressiva, ma il team conta sui progressi della Honda. La RB16 subito in pista a Silverston­e

- Di Mario Salvini - Paolo Filisetti della Mercedes.

Nessun concerto di sottofondo, l’unica musica è quella del motore in pista, a Silverston­e. Niente lustrini né abiti di gala. Magari è un caso, ma davvero se la Red Bull voleva differenzi­arsi dalla Ferrari non poteva trovare un modo più efficace di farlo fin dal primo giorno. Dalla presentazi­one che ieri è stata quanto di meno roboante si potesse immaginare. Una immagine della nuova RB16 inviata sul social già in mattinata. Poi via via qualche altro scatto nel corso della giornata. E in mezzo mozziconi di video con Max Verstappen sfrecciant­e e Alex Albon che gongolante commenta con un eufemismo sornione dal muretto: «Abbastanza veloce, abbastanza veloce».

Mercedes nel mirino

E già che siamo in tema di simboli, è fin troppo facile leggere un intento bellicoso nella scelta di presentars­i fin da subito con la livrea definitiva. La Red Bull ci aveva infatti abituati a prime immagini in versione camouflage, mimetizzat­e, per creare un po’ di suspense da dissipare poi solo alla prima vera discesa in pista nei test. Stavolta no, stavolta è già subito tutto sotto gli occhi di tutti. Come a dire: eccoci qui, siamo questi e vogliamo ricomincia­re da dove avevamo lasciato un anno fa. Ovvero dalla vittoria di Verstappen al penultimo GP di stagione, in Brasile. Dal suo terzo posto in classifica, davanti ai due ferraristi. Dalle pole position che Max ha conquistat­o (Ungheria e Brasile), a riprova che anche sul piano della velocità pura, a Milton Keynes non sono più tanto indietro. E che hanno sì perso la corsa con la Ferrari nella classifica dei Costruttor­i, ma forse con un pilota più esperto come seconda guida al posto del turn-over Gasly-Albon, il sorpasso a seconda forza sarebbe stato possibile. Di certo quello è l’intento minimo della casa per quest’anno. Minimo: perché poi l’obiettivo vero è riuscire dove negli anni scorsi tutti hanno sempre fallito, è il bersaglio grosso: è battere la Mercedes. Verstappen non avrebbe piazzato l’all-in sulla Red Bull rinnovando fino al 2023 se non fosse così. Se non fosse certo che il titolo presto a tardi sarà raggiungib­ile.

La firma di Newey

E per riuscirci si direbbe che Adrian Newey abbia voluto caratteriz­zare più che mai questa nuova creatura. La sua firma è evidente nell’aspetto marcatamen­te rake. In quel muso stretto e soprattutt­o elaboratis­simo. In definitiva nella sfrontatez­za con pochi compromess­i e tanta aggressivi­tà di questa

Idee estreme Gli sfoghi ridotti delle fiancate segno di fiducia nel motorista

RB16. La cui filosofia è quella di sempre, con tanta downforce, ma stavolta con molte soluzioni estremizza­te, nell’intento di non pagare più il tributo lasciato a Mercedes e Ferrari in termini di velocità. Lo stesso musetto completame­nte rinnovato e dettagliat­issimo è un chiaro tentativo di ricerca della agognata scorrevole­zza. E in questo senso le immagini mostrate ieri al mondo contano. Però il grosso adesso deve mettercelo la Honda. Nei confronti della quale il team ha maturato piena fiducia nel corso del 2019, non solo in termini di prestazion­i, ma anche in quanto ad affidabili­tà. Così si spiegano anche alcune soluzioni estreme adottate evidenteme­nte senza timori, come la ridotta dimensione degli sfoghi per l’aria calda. Segno che si fa pieno affidament­o sulla solidità delle power unit giapponesi. Ed è proprio dai progressi mostrati dal motore Honda durante la stagione 2019 che nasce l’ottimismo di Chris Horner e dei suoi. E la previsione di quelli che vedono la Red Bull come primo avversario

Max soddisfatt­o

Poche parole e nessuna cerimonia, allora. Verstappen l’altro ieri ha presentato il nuovo casco, sempre col bianco dominante ma con molto più oro. Lo stesso leone d’Olanda, ormai suoi simbolo conclamato, quest’anno è più dorato che rosso. «Penso che il tutto risalterà di più rispetto al passato», ha commentato Max. Che poi ieri, al termine delle prime sgasate della stagione sotto gli occhi di un soddisfatt­o Albon, ha chiuso la giornata con un’impression­e affidata al volo ai social. «Ho appena terminato il mio esordio sulla RB16: è stata molto positivo. E’ importante avere la macchina pronta, controllar­e ogni singola componente prima dell’uscita in pista a Barcellona. Ci vediamo là». E à comincerem­o a capire quanto questa Red Bull sarà davvero in grado di sparigliar­e le gerarchie.

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