La Gazzetta dello Sport

«Il derby ci ha tolto energie nervose La Juve è lontana»

«Dico che dobbiamo lavorare e migliorare» Oggi lascia la squadra a riposo per recuperare

- Davide Stoppini - MILANO

Coppa della malinconia, l’Inter si scopre nuda all’improvviso. La magia del derby è sparita, la furia diventa debolezza, 72 ore dopo altro che goduria, solo crisi di nervi e punti interrogat­ivi. Nulla è finito, certo. Ma ora il primo trofeo stagionale, quello messo in prima fila dalla società, quello considerat­o a inizio stagione più raggiungib­ile, è tremendame­nte più lontano. Servirà l’Inter del campionato, il 5 marzo, 4 giorni dopo la Juve. Servirà in tutti i sensi, quella che un mese fa al San Paolo era andata a dominare.

Senza voce

Mettetevi nei panni di Antonio Conte, di fronte a quel Napoli che nel 2011-12 gli tolse la soddisfazi­one di un trofeo maledetto perché mai portato a casa, e pure quella di una stagione conclusa senza sconfitta. Mettetevi nei suoi panni e capirete perché lo sentite dire, dopo la partita «scusate, sono senza voce, ma sono lo stesso davanti a voi, se non venivo dicevate che l’avevo fatto perché avevo perso...». Gli scappa un sorriso. In partita però era stato una furia. Si è sgolato con Moses e Barella nel primo tempo, nel secondo se l’è presa in maniera furiosa con il direttore di gara Calvarese: «Ma degli arbitri non parlo, non mi interessa proprio», aggiunge il tecnico. E allora forse è meglio ribadire il concetto di sempre, 72 ore dopo il derby, a poche ore dalla sfida alla Lazio: «Siamo all’inizio di un percorso. E se qualcuno pensa che noi all’improvviso siamo arrivati allo stesso livello di chi qui ha comandato per anni, ecco io invece dico invece che siamo ancora lontani. E queste sconfitte ci servono per migliorare, per crescere». Faranno anche crescere, ma non aiutano il morale: «Dico che il Napoli è favorito ora per andare in finale. Ma c’è ancora un ritorno... e abbiamo le nostre carte da giocarci».

Altro status

Chissà se il copione tattico del 5 marzo sarà lo stesso: «Sapete qual è al verità? L’Inter ha acquisito un altro status, ormai anche gli squadroni come il Napoli vengono qui a chiudersi ancora Conte -. Sì, il Napoli è uno squadrone, per rosa la migliore in Italia dopo la Juventus, altrimenti non batti Juventus, Liverpool, Lazio e Inter se non hai valori. Bravo Gattuso, che è riuscito a convincere i suoi giocatori a fare una partita molto difensiva, Mertens marcava Brozovic, tutti sotto la linea della palla. Il nostro errore è stato quello di non essere abbastanza veloci nel girare il pallone. E poi avremmo dovuto cercare di più gli uno contro uno». Come accaduto nel derby, in fondo: «Ma quella è stata una partita diversa, garibaldin­a. Di sicuro la gara di domenica ha portato via tante energie, soprattutt­o nervose (e oggi lascerà per questo la squadra a riposo). Ma stavolta in campo c’erano cinque uomini diversi, c’era linfa nuova. Peccato, abbiamo avuto occasioni, alla fine credo che non avremmo rubato niente se avessimo portato a casa almeno il pareggio». Chissà che almeno non sia servita, questa partita, per accelerare il processo di inseriment­o di Eriksen: «La panchina è stata sia una scelta tattica in consideraz­ione del tipo di partita che saremmo andati ad affrontare - spiega Conte -. Ma anche di natura fisica: per sei mesi Christian non ha giocato molto nel Tottenham, deve ritrovare intensità. Ma si sta allenando bene, è un ragazzo serio, si vede che ha qualità». E con la qualità si vince, di solito.

 ?? BOZZANI ?? La rabbia Antonio Conte, 50 anni, infuriato con l’arbitro Calvarese. L’allenatore interista ha perso l’unica finale di Coppa Italia “giocata” da tecnico nel 2012 contro il Napoli
BOZZANI La rabbia Antonio Conte, 50 anni, infuriato con l’arbitro Calvarese. L’allenatore interista ha perso l’unica finale di Coppa Italia “giocata” da tecnico nel 2012 contro il Napoli

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