La Gazzetta dello Sport

Da Dembélé a Ndombélé, ecco i flop d’Europa

I due francesi, con Lemar e Pepé, sono stati gli acquisti più cari dei loro club: il rendimento è disastroso

- Di Filippo Maria Ricci - CORRISPOND­ENTE DA MADRID

Hanno tra i 22 e i 24 anni, la Francia come trait-d’union, condividon­o radici lontane, tra l’Africa e la Guadalupa, anche se tre di loro in nazionale giocano con i Bleus. Altri tratti comuni: sono stati gli acquisti più cari delle loro rispettive squadre, e il loro rendimento è stato disastroso. O quasi. Di certo il rapporto qualità-prezzo è andato a farsi benedire. I nomi, in ordine di costo: Ousmane Dembélé, Thomas Lemar, Nicolas Pépé, Tanguy Ndombélé.

Milioni e infortuni

Il primo è il protagonis­ta della storia più tragica, perché il giocatore del Barcellona l’altro ieri a Turku in Finlandia si è operato al tendine prossimale del bicipite della coscia destra e starà fermo 6 mesi. Ennesimo infortunio gravissimo per un ragazzo che a 22 anni non rischia la carriera ma nei prossimi mesi dovrà ricostruir­si psicologic­amente oltre che fisicament­e. Dembélé è stato preso in fretta e furia dal Barça nell’estate del 2017, quella del ratto di Neymar da parte del Psg. Un anno prima il Borussia Dortmund aveva versato per lui 12 milioni al Rennes. Un’ottima stagione in Germania e una plusvalenz­a stellare: cartellino ceduto a 105 milioni. Al momento l’acquisto più caro del Barça, poi superato da Coutinho e Griezmann, pagati 120. Però nell’accordo per Dembélé erano previsti altri 40 milioni di euro in variabili, e il Barça ne ha già versati 25 (e pagherà gli altri 15 se deciderà di venderlo prima del 2022). In cambio ha ricevuto 91 partite su 169: il francese ne ha già saltate 78, più tutte quelle che restano al Barça in questa stagione. Il campione del mondo ha avuto giocate brillanti, gol, assist e scintille. Ma tutte fugaci, sempre alternate da pause per rotture più o meno serie e appannamen­ti indiscipli­nari più o meno gravi, tra sedute di playstatio­n e cartoni della pizza. Se consideria­mo i tanti soldi investiti per Coutinho, già scaricato in prestito al Bayern, è evidente quanto male si sia mosso sul mercato il Barça arricchito dal 222 milioni pagati dal Psg per Neymar.

Flop Mondiale

Un anno dopo in Liga è arrivato Lemar. Stagione spettacola­re col Monaco, attesa e spesa enormi: 70 milioni di euro per il 75% del cartellino. Anche per lui l’etichetta di acquisto più caro della storia “Atletica”, oggi superato da Joao Felix che con i suoi 126 milioni e una serie di prestazion­i grigie rischia seriamente di finire per ingrossare le fila dei protagonis­ti di questa storia a breve. Il giudizio sul portoghese è ancora sospeso, mentre su Lemar tra il tifo colchonero è assolutame­nte negativo: 66 partite, 3 gol, 6 assist e tanta frustrazio­ne procurata. Deschamps, che l’ha portato alla conquista del Mondiale, continua a convocarlo però al Metropolit­ano speravano che in gennaio lo prendesser­o in Premier per rimediare i soldi per Cavani. È andata diversamen­te.

Africano più caro

Infortunat­o L’attaccante del Barcellona fuori per il resto della stagione

Niente ritorno Arsenal, Atletico e Tottenham: gli investimen­ti non pagano

Nicolas Pépé è l’unico dei quattro che ha abbracciat­o le proprie radici, scegliendo di giocare con la Costa d’Avorio. Nel 2017 il Lilla l’ha preso dall’Angers per 10 milioni: tempo due anni e l’ha venduto all’Arsenal per 80. Grazie ai suoi 22 gol e ai suoi 12 assist il piccolo club l’anno scorso è arrivato al secondo posto in Ligue 1. Acquisto più caro nella storia del calcio africano e di quella dell’Arsenal, l’ivoriano a Londra si è perso: 27 partite, 17 da titolare, appena 5 gol, inseguito da tanti dubbi sul valore dell’investimen­to.

Che plusvalenz­a

Quella di Tanguy Ndombélé è una storia molto simile: dalla Francia (Lione) a Londra (Tottenham), con referenze magnifiche e nel suo caso arricchite dall’interesse per lui di Zinedine Zidane. Un’altra plusvalenz­a spettacola­re, il Lione l’aveva preso dall’Amiens solo un anno prima per 8 milioni e l’ha venduto per 62, acquisto più caro degli Spurs, vendita più cara del Lione, rendimento insufficie­nte: 15 partite da titolare più altre 7, senza elogi di sorta. Su di lui Pochettino doveva costruire il suo nuovo centrocamp­o: l’argentino è stato licenziato. Stessa sorte toccata a Unai Emery, che all’Arsenal aveva puntato su Pépé. È stato mandato via anche Valverde, però il tecnico del Barcellona aveva visto rapidament­e che su Dembélé poteva contare un giorno sì e due no, e non ha mai fatto troppo i conti sul Mosquito. Quique Setien appena arrivato invece aveva detto che «Dembélé sarà il nostro grande acquisto invernale». Non proprio.

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