La Gazzetta dello Sport

Le tre ragioni che mettono i brividi agli avversari

- Di Gianluca Gasparini

Èsempre così. Non fai in tempo a goderti la tua presentazi­one, e l’ottimismo e la speranza che la accompagna­no, che hai già davanti la vettura di un team rivale. La vedi da lontano, senza conoscerne i particolar­i, ma sai che può essere molto temibile. Forse non è il caso della Ferrari, che nel lanciare la sua SF1000 ha mostrato una certa sicurezza, e nemmeno della Mercedes (che vedrà la luce venerdì), ma di sicuro la nuova Red Bull - quest’anno più ancora che nel recente passato - fa paura a tutti. E i motivi sono ormai facilmente visibili.

Primo, i piloti. O meglio, il pilota. Max Verstappen ha solamente 22 anni ma già l’esperienza di un veterano. E il talento assoluto di un potenziale campione del mondo. L’olandese non ha mai potuto lottare per il titolo, finora la sua monoposto non gliel’ha permesso, ma ha dimostrato di avere pochi rivali. Gli addetti ai lavori lo ritengono l’uomo che può battere Lewis Hamilton. In più, in una situazione parallela a quella dell’inglese, non ha avversari in casa. Il suo compagno Alex Albon è promettent­e, ma non rappresent­a un disturbo.

Secondo, il tecnico geniale. La forza della squadra è in gran parte la forza di Adrian Newey, il progettist­a che ha riscritto la storia della F.1 negli ultimi trent’anni portando a vincere Williams, McLaren e nel decennio scorso proprio il team di Milton Keynes. Il telaio Red Bull non è mai stato in discussion­e e ha sopperito nell’era ibrida ai problemi del motore Renault.

Terzo, forse il più importante fra i punti considerat­i: la Honda. Perché la Red Bull, oggi, può contare su un alleato che gli avversari (che fanno tutto in prima persona) non hanno. Il motorista giapponese ha messo sul tavolo oltre mezzo miliardo di euro di investimen­to, per sviluppare la power unit attuale. Se la Honda è arrivata davvero al top, per gli altri saranno grosse gatte da pelare. Un bella sicurezza. Tanto da concedere al team il lusso di produrre un anteriore che ricorda alcune linee della Mercedes. Come dire: ora non siamo più costretti a inseguire soluzioni estreme e aggressive. Meditate gente, meditate...

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