La Gazzetta dello Sport

Legge Olimpica, via libera Milano-Cortina a tre gambe LA CHIAVE

Consiglio olimpico-Fondazione-Agenzia per le infrastrut­ture Sport e Salute: sì a Cozzoli, frecciata di Lotti a Spadafora

- Valerio Piccioni- ROMA

Habemus decreto legge olimpico per Milano-Cortina. Il via libera è previsto stasera in Consiglio dei ministri. Ma la bozza presentata nella riunione preparator­ia di ieri fa una bella cura dimagrante. Salta soprattutt­o l’articolo 5, quello che riscriveva la governance dell’Istituto per il Credito Sportivo, di fatto affidandon­e il controllo al ministero dello Sport (che avrebbe designato, «di concerto con il Mef», tre membri, presidente compreso, su 5; sarebbe stata abolita la nomina di un consiglier­e scelto dal Coni).

Le tre «gambe»

Restano fuori pure gli articoli sul «diritto di circolazio­ne dei membri della famiglia olimpica» e sulla «titolarità e tutela delle proprietà olimpiche». Ma lo stralcio è solo tecnico e le garanzie chieste dal Cio finiranno in un altro provvedime­nto. Salta anche il «Forum per la sostenibil­ità e l’eredità olimpica durevole». Si resta dunque a tre gambe: Consiglio Olimpico, Fondazione-Comitato organizzat­ore, agenzia pubblica per le «Infrastrut­ture Milano Cortina 2020-2026 spa».

Il grazie di Cozzoli

E a proposito di Sport e Salute, ieri è arrivato anche l’ultimo via libera (dalla commission­e cultura della Camera) per Vito Cozzoli, il manager che ha ringraziat­o il Parlamento per la fiducia: «Mi metto al servizio dello sport italiano per la promozione della attività sportiva come strumento di socialità, di aggregazio­ne, di benessere e di crescita economica».

L’attacco di Lotti

Ma proprio facendo gli auguri al nuovo presidente-ad, l’ex ministro dello sport Luca Lotti si chiede polemicame­nte: «Ma il ministro è Spadafora o ancora Giorgetti?». Per Lotti serve «un cambio di passo, la delega non è più della Lega, ci sono un nuovo ministro e una nuova maggioranz­a governativ­a». Lotti dice poi «che il Pd non può più accettare scelte unilateral­i» e invita a «seguire con attenzione quello che accadrà nelle politiche sportive».

Territorio in bilico

Le prossime scelte sono quelle della legge delega. Che deve dire: tu Sport e salute fai questo,

tu Coni quest’altro. E su questo si fanno sempre più insistenti le voci che parlano di un ritorno al Coni del «territorio». Viene in mente questo scenario anche leggendo un’espression­e di una lettera che dagli uffici del Foro Italico è arrivata ai presidenti regionali: «In attesa che il Coni possa tornare al pieno controllo delle proprie strutture»...

Il decreto legge olimpico, che andrà trasformat­o in legge entro 60 giorni, è uno dei passaggi obbligati verso l’Olimpiade che verrà. Da una parte c’è la «geografia» politica di Milano-Cortina con le sue varie strutture, dall’altra alcune garanzie chieste dal Cio (che in parte entreranno in altri provvedime­nti) e già promesse in sede di presentazi­one della candidatur­a italiana ai Giochi del 2026

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Ori olimpici Da sinistra Michela Moioli, 24 anni (snowboard) e Sofia Goggia, 27 (discesa), il giorno della assegnazio­ne dei Giochi 2026

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