La Gazzetta dello Sport

Anterselva, via ai Mondiali Spettacolo per 160mila

Invasione di pubblico nella piccola valle altoatesin­a culla dello “scia e spara”. E l’Italia ha un tabù da sfatare

- di Paolo Marabini

Un piccolo fazzoletto di terra, lassù dove l’Alto Adige stringe la mano al Tirolo orientale, è pronto all’invasione. Un’invasione pacifica, s’intende. Da tutta l’Europa: 160 mila presenze annunciate nell’arco delle nove giornate di gare, veri e propri malati dello “scia e spara” che da oggi si daranno appuntamen­to ad Anterselva, provincia di Bolzano, meno di 3000 anime distribuit­e fra i masi delle sei frazioni che fanno di questa piccola valle laterale della Val Pusteria - una quindicina di chilometri in tutto - la culla italiana e una delle roccaforti mondiali del biathlon. La chiamata è per la sesta volta di una rassegna iridata in Italia, la quinta da queste parti, a 45 anni dalla prima e a 13 dall’ultima. Ma mai come quest’anno l’attesa è stata tanto vibrante. Alberghi nel raggio di 20-30 chilometri esauriti da tempo, biglietti a ruba in un amen: ne sono rimasti pochissimi.

Assalto al primo podio

Tutto grazie anche al momento d’oro del biathlon azzurro, a una popolarità mai arrivata a questi livelli, nonostante gli exploit degli anni 90, quando l’Italia maschile era tra le potenze del biathlon. E grazie anche alla miglior promozione possibile. Un anno fa la rassegna iridata di Oestersund, che ha regalato all’Italia il miglior bottino di sempre (cinque medaglie), si è chiusa col trionfo in simultanea proprio di due azzurri, entrambi figli di questo lembo di terra, nati a 2 chilometri l’una dall’altro: Dorothea Wierer e Dominik Windisch, pronti a recitare la parte dei protagonis­ti davanti al pubblico di casa e chiamati a sfatare un tabù, perché mai l’Inno di Mameli è risuonato all’ombra del Monte Collaspro e del Monte Collalto, mai una medaglia è entrata nella bacheca azzurra sulle nevi amiche.

Stretta di mano

È il 1975 quando Anterselva tiene a battesimo i suoi primi Mondiali. Non è un caso. Cinque anni prima, l’incontro fra un albergator­e locale, Paul Zingerle, che ha un piccolo hotel di fronte a dove oggi svetta la Südtirol Arena, e l’allora c.t. della nazionale italiana, il tenente colonnello Battista Mismetti, diventa il germe che fa nascere tutto, tramutando quella piccola valle in un miracolo sportivo. Un entusiasta sognatore altoatesin­o e un lungimiran­te omino bergamasco: quella stretta di mano porta la nazionale a preferire Anterselva come sede fissa per gli allenament­i. Nel ‘71 arriva la prima gara nazionale, quattro anni dopo i primi Mondiali e, nel ‘78, la prima gara di Coppa del Mondo, altra felice intuizione di Zingerle. E basta poco per accendere la miccia, avvicinare al biathlon i ragazzini del posto, contagiare i contadini, i falegnami, gli allevatori della valle, che presto si appassiona­no allo “scia e spara”, ne discutono la sera davanti a una birra, e in inverno trovano pure una seconda occupazion­e.

Le prime medaglie

Presto escono i campioni, artefici del primo periodo d’oro a tinte tricolori, pur col contributo di compagni bergamasch­i, valdostani e friulani: da Johann Passler, l’uomo che ha regalato all’Italia la prima medaglia olimpica (bronzo a Calgary ‘88) a Gottlieb Taschler; da Andreas Zingerle, primo oro mondiale nel ‘93, a Willy Pallhuber, a sua volta iridato nel ‘97, e Hubert Leitgeb, altro medagliato mondiale; sino agli ultimi gioielli Wierer e Windisch. E indovinate in quale sport hanno appena vinto, pochi giorni fa, le prime medaglie mondiali giovanili Linda Zingerle e Rebecca Passler, le figlie di Andreas e Johann?

Caccia a Bjoerndale­n

Da oggi a domenica 23 la Südtirol Arena sarà uno spettacolo. Sarà tifo genuino, tifo caldissimo, tifo esperto. Appassiona­ti che sanno tutto di Martin Fourcade - il francese che ha già colleziona­to 7 medaglie olimpiche e 25 mondiali, 7 Coppe del Mondo con 80 vittorie - o di Johannes Boe - il norvegese che ha cinque anni meno di lui ma è sulle sue orme, con già 54 vittorie in Coppa, 3 podi olimpici e 14 mondiali all’attivo. Due giganti all’inseguimen­to dei record del mitico Ole Einar Bjoerndale­n, che si sfideranno a colpi di sci e di bersagli da centrare il più velocement­e possibile. Ma il bello del biathlon, si sa, è che è il regno dell’incertezza, dei risultati mai scontati.

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 ?? GETTY IMAGES ?? Pubblico da stadio Il passaggio degli atleti nello stadio del biathlon di Anterselva un anno fa in occasione dell’ultima gara di Coppa del Mondo: in questi Mondiali sono attesi circa 18mila spettatori per ogni giorno di gara
GETTY IMAGES Pubblico da stadio Il passaggio degli atleti nello stadio del biathlon di Anterselva un anno fa in occasione dell’ultima gara di Coppa del Mondo: in questi Mondiali sono attesi circa 18mila spettatori per ogni giorno di gara
 ?? AFP ?? Stelle azzurre Dorothea Wierer, 29 anni, ieri alla cerimonia d’apertura, seguita da Dominik Windisch, 30: entrambi di Anterselva e iridati 2019
AFP Stelle azzurre Dorothea Wierer, 29 anni, ieri alla cerimonia d’apertura, seguita da Dominik Windisch, 30: entrambi di Anterselva e iridati 2019

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