Bettiol, Gilbert, Van der Poel Strade Bianche da sogno
I re di Fiandre e Roubaix, il funambolo dei sentieri e Sagan sui 63 km sterrati a Siena. Granfondo record: 6500 amatori
Dire che i corridori ne sono innamorati sembra strano, perché la Strade Bianche è una delle corse più dure. Andate a rivedere le loro facce in piazza del Campo a Siena... Eppure non c’è nessun’altra gara che in così pochi anni non soltanto è cresciuta, ma ha segnato una tendenza del ciclismo mondiale: la presenza dei tratti di sterrato, persino nei grandi giri. Un film che inizia con le immagini del giovane Vincenzo Nibali in maglia rosa nel Giro 2010 nella tappa di Montalcino, tra fango e cadute.
Luoghi e storia
A Siena, Fortezza Medicea (partenza) e Piazza del Campo (arrivo) all’ombra della Torre del Mangia attendono già il weekend delle corse Gazzetta/ Rcs Sport del 7 e 8 marzo. Sabato le gare femminile e maschile di WorldTour, entrambe con un aumento di squadre al via (da 21 a 23). Domenica la Granfondo che batterà ogni record, con 6500 cicloamatori e 26 tour operator specializzati in arrivo da ogni parte del mondo. Bicicletta e turismo, corsa e valorizzazione del territorio, soste gastronomiche e visite culturali. Le crete senesi e lo sterrato come il Grand Tour settecentesco, quando poeti, scrittori e artisti venivano in Italia ad ammirare le bellezze e lo spirito di un Paese ineguagliabile.
Protagonisti
Fango o polvere, sole o pioggia, lo sterrato accoglierà la corsa più affascinante di inizio stagione. Arte allo stato puro, iconica sfida del terzo millennio secondo i canoni del Rinascimento: uno contro uno, uomo contro uomo. Soli, con le proprie gambe. La prima fila è da paura: Alberto Bettiol, vincitore del Giro delle Fiandre; il belga Philippe Gilbert, re della ParigiRoubaix; l’olandese Mathieu Van der Poel, il fuoriclasse che si fa in tre (cross, strada e Mtb) e debutta alla Strade Bianche; lo slovacco Peter Sagan, che ha cambiato nell’ultimo decennio la percezione del ciclismo. Spiega Bettiol: «Lo sterrato è a 40 km da casa mia (Castelfiorentino, ndr). Quando ero piccolo, mio papà mi ha sempre portato a vedere questa corsa, è quella più a casa di tutte... Ogni volta sono ricordi pazzeschi: io, la famiglia, gli amici a tifarti». L’assessore allo sport del comune di Siena è Paolo Benini, professore di psicologia della prestazione umana, che ha lavorato con gli olimpionici Paltrinieri e Campriani: «Vorrei che questo weekend potesse sviluppare un modello per la bici come avviene in Trentino, dove il ciclismo è presente da aprile a fine ottobre, ci sono piste ciclabili, strutture e servizi per chi pedala. Dobbiamo creare cultura ed economia sul territorio».