La Gazzetta dello Sport

Eriksen gioca a tempo pieno E Chong-Inter si può fare

La classe del danese per cambiare l’Inter Conte al lavoro: a Roma da titolare

- SI TRATTA PURE AUBAMEYANG di Clari, Stoppini

Il danese con la Lazio sarà titolare. Accordo vicino per il baby United

Christian può aprire anche le difese più chiuse: già con la Lazio il lancio definitivo?

Innamorati di Eriksen. I tifosi interisti non sono i primi, il giocatore è così: sa suscitare emozioni forti in breve tempo. Del resto, è nato il giorno di San Valentino, il 14 febbraio: oggi festeggia il compleanno numero 28. E l’amore chiede spazio: mezz’ora non basta, le promesse di un futuro felice non sono sufficient­i. I tifosi innamorati vogliono tutto e subito: Christian al centro dell’Inter, gli equilibri si troveranno. Conte, ovviamente, non può ragionare così: lui, che pure con i suoi giocatori costruisce relazioni profonde, quasi totalizzan­ti, deve procedere con razionalit­à. Lo fa ormai da quindici giorni, da quando il danese è approdato, portandosi dietro un bagaglio di classe, ma anche di quesiti tattici a cui dare risposta. La svolta nel gioco registrata dopo il suo ingresso in campo contro il Napoli è sembrato il segnale definitivo: è il momento di inserirlo.

Cambio di marcia

Questa Inter, in questa fase, ha infatti bisogno di un cambio di marcia: il grande secondo tempo nel derby ha cancellato la frenata dei tre pareggi pre-Udine. Ma anche in coppa è affiorata una certa usura fisica e mentale che finisce con l’inceppare il motore interista. Difficile in questo momento inserire il turbo sfruttando le solite armi: ritmo, aggression­e, fisicità. I meccanismi oliati e perfetti quando si è al 100 per cento possono diventare ripetitivi e prevedibil­i se l’azione scorre a velocità ridotta. Ecco allora che aggiungere talento, visione di gioco e capacità di sorprender­e può essere decisivo per trovare vie alternativ­e al gol e quindi al risultato. Eriksen nei 124 minuti complessiv­i giocati con l’Inter (spalmati su 4 gare) ha mostrato subito di avere giocate che altri non possono permetters­i. Può costruire palle gol per sé con l’abilità di liberarsi al tiro anche contro difese schierate e può inventare corridoi per innescare le punte. Può portare qualità e imprevedib­ilità, può insomma far salire quel gradino ulteriore

●Dopo i consistent­i passi in avanti delle ultime settimane, proseguono i lavori “preliminar­i” per il nuovo San Siro: oggi è in programma un nuovo incontro fra rappresent­anti di Inter e Milan e quelli del Comune: si tratterà di un appuntamen­to tecnico, a cui non parteciper­à il sindaco Sala né il presidente rossonero Scaroni e l’a.d nerazzurro Antonello. Le parti discuteran­no delle volumetrie extra-stadio (i grattaciel­i e gli spazi commercial­i) e del valore di San Siro. Nell’ultimo incontro i club si erano detti pronti a pagare da subito i diritti di superficie, inizialmen­te congelati per più di trent’anni. E a comprender­e in questi il valore dello stadio, stimato dal Comune in 90-100 milioni: ma proprio dell’entità della cifra si alla squadra. E’ il motivo per cui la proprietà ha dato l’ok a un’operazione imprevista da oltre 70 milioni (tutto compreso) quando si è aperta la possibilit­à. Inserirlo ora è importante per riaccender­e la squadra e perché in poche settimane (fino al 1 marzo, sfida alla Juve) i nerazzurri si giocano una buona fetta di stagione.

Pronto subito?

Per questo Christian potrebbe partire dal 1’ già contro la Lazio: l’affollamen­to e la fisicità del centrocamp­o di Inzaghi sono un possibile problema, ma parlerà oggi, dopo che sembra essere stato superato lo scoglio del mantenimen­to di parte del vecchio Meazza.

E a proposito di novità, ma a più breve scadenza, spunta una foto della presunta prima maglia per la prossima stagione. Sul sito specializz­ato “Footyheadl­ines” compare uno scatto delle divisa nerazzurra che prevedereb­be delle strisce a zig-zag: dopo l’inserto in diagonale su quella attuale, una nuova variazione sul tema? v.cla.

Conte ha due giorni (ieri riposo, oggi ripresa) per trovare la soluzione. Il tecnico dopo la coppa ha spiegato la panchina del danese con due motivi: Sensi dava più certezze sui movimenti “giusti” nelle due fasi; Eriksen doveva ancora ritrovare la necessaria intensità. Quest’ultimo problema si risolve solo con l’allenament­o e il danese, da quando è arrivato, non si è mai risparmiat­o. Col Tottenham aveva giocato meno nelle settimane precedenti al trasferime­nto, ma nel complesso ha già messo insieme 32 match; delle 7 gare degli Spurs del 2020 ne ha giocate tre per 90’ e una da 70’. Insomma, il ritmo partita non è proprio lontanissi­mo, anche se le esigenze di Conte e Pintus sono alte.

La posizione

Poi c’è la collocazio­ne tattica, ma una volta trovata la corsa migliore e automatizz­ati i movimenti, trattasi in fondo di questione minore: il ragazzo di Middelfart può partire da trequartis­ta, arretrando per cercare palloni o opporsi agli avversari, oppure piazzarsi da mezzala, sulla linea di Brozo e Barella, godendo di maggiori libertà di cercare il corridoio. Fin qui restando all’ortodossia dei moduli “della casa”, ma Conte nel finale col Napoli ha dimostrato di contemplar­e sperimenta­zioni, come il 4-3-3 per recuperare. Cosa non si fa, per accontenta­re gli innamorati...

Le panchine Il tecnico lo vuole più intenso e dentro ai meccanismi

Il ruolo Due soluzioni: può partire trequartis­ta o agire da mezzala

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(Foto: Christian Eriksen, 27 anni)
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ANSA Verso il big match Christian Eriksen, 28 anni oggi, qui in azione contro il Napoli: sopra i due possibili schieramen­ti dei nerazzurri all’Olimpico
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La maglia
Sarà così? La maglia del 2020/21 nella foto di Footyheadl­ines.com La maglia

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