Sergej piede caldo Il fattore Milinkovic fa sognare la Lazio
Il serbo si esalta contro le grandi. E all’Inter ha già segnato
Il piede è caldo. Come sempre quando sente avvicinarsi il profumo della grande sfida e l’odore dell’avversario di primissimo livello. Come i veri purosangue Sergej Milinkovic si esalta al massimo quando sale il livello della contesa. I campioni sono fatti così. Fanno fatica a entusiasmarsi quando c’è da affrontare l’ordinario, ossia le partite normali. Si trasformano invece quando si avvicina il big-match, la partita che vale molto di più dei tre punti che mette in palio.
Prove generali
Così in questi giorni a Formello Milinkovic è particolarmente su di giri. Aspetta con ansia il match con l’Inter di domenica, la prima sfida scudetto che affronterà da quando è arrivato alla Lazio. Una partita che non vede l’ora di vivere in un Olimpico che si preannuncia da tutto esaurito. Anche se nell’ultimo anno i suoi compiti tattici sono cambiati (il baricentro è più basso, si dedica maggiormente alla fase difensiva) il feeling col gol è rimasto. Ne segna meno, ma più pesanti. E in particolare lo fa contro le grandi squadre, quelle con cui è più bello fare l’impresa. Come gli è riuscito per esempio contro la Juve in campionato lo scorso dicembre. Un vero gioiello, il suo, che regalò alla Lazio i tre punti (fu la rete del sorpasso). Il Sergente spera di riservare lo stesso trattamento all’Inter. E in questi giorni sta facendo le prove generali. Mercoledì in allenamento a Formello è stato capace di realizzare un gol apparentemente impossibile. Con un tocco «maradonesco», di collo interno, ha segnato nella porta del campo attiguo a quello in cui si stava allenando, facendo superare alla palla anche la rete di recinzione alta sei metri. E lo ha fatto per due volte. Dopo la prima, Inzaghi lo ha bonariamente provocato, dicendogli che non ci sarebbe mai più riuscito. Smentito subito.
Il grande sogno
Al tecnico domenica basterebbe anche un gol normale, purché serva a regalare i tre punti ai biancocelesti. Milinkovic, tra l’altro, ha firmato l’ultima vittoria laziale sui nerazzurri, quella colta nella partita di ritorno dello scorso campionato a San Siro. In quella di andata di questo torneo, sempre al Meazza, ha invece fatto un altro tipo di gol. È uscito tra gli applausi del pubblico rivale, trattamento che di solito viene riservato solo ai grandi campioni. Sarà così anche stavolta? Difficile, perché stavolta LazioInter vale per lo scudetto. E Milinkovic sente il profumo della grande sfida e delle imprese impossibili.
Spero che Inzaghi vinca lo scudetto, se lo merita, la sua Lazio è simile alla nostra
Ho vinto tanto con la Lazio, non con l’Inter: è l’unico rimpianto della mia carriera
Matias Almeyda
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