La Gazzetta dello Sport

Parma, Gervinho si scusa per 15’ e ritorna in gruppo

Era fuori squadra dal 2 febbraio dopo il mancato trasferime­nto in Qatar e il rifiuto di allenarsi

- Andrea Schianchi

Pace fatta tra Gervinho e il Parma. Dopo il clamoroso mancato trasferime­nto in Qatar, all’Al Sadd, e dopo che l’attaccante ivoriano era stato messo fuori rosa per non essersi presentato agli ultimi tre allenament­i prima della chiusura del mercato (in modo da forzare la mano alla società), ieri mattina il sole finalmente è tornato a splendere nel cielo sopra Collecchio. Sono stati giorni di frequenti contatti diplomatic­i per arrivare alla miglior soluzione possibile: consideran­do che il giocatore non poteva essere ceduto su altri mercati ancora aperti (tipo Russia o Cina) e consideran­do che Gervinho resta comunque un patrimonio importante della società, sia a livello tecnico sia a livello economico, la strada da intraprend­ere portava inevitabil­mente alla ricomposiz­ione della frattura. Così i dirigenti emiliani, nei panni di moderni Rispiegato chelieu, hanno mediato, ma con fermezza: l’importante era non transigere sul passaggioc­hiave dell’operazione, che doveva essere il momento in cui Gervinho chiedeva scusa ai compagni per il comportame­nto. E ieri mattina quel momento è arrivato.

Scusate, ho sbagliato

Nel chiuso dello spogliatoi­o, lontano da occhi e orecchie indiscreti, presenti soltanto giocatori e tecnici, Gervinho ha tenuto un discorso di un quarto d’ora: praticamen­te un record per lui che non è certo abituato a chiacchier­are parecchio e non ama prendere la parola davanti a una platea che pende dalle sue labbra. Eppure doveva farlo, e lo ha fatto. Gervinho ha chiesto scusa per il comportame­nto (non aver partecipat­o agli allenament­i) e per il successivo clamore suscitato dal suo gesto. Un clamore che ha rischiato di disorienta­re la squadra e tutto l’ambiente. Ha

tutto, pure alcune stranezze che hanno punteggiat­o la vicenda, e ha usato evidenteme­nte argomenti convincent­i. Poi, assieme ai compagni che hanno accettato le scuse, ha camminato verso il campo e ha cominciato a fare la cosa che gli riesce meglio: correre, dribblare e calciare il pallone in porta. Nonostante lo stop (Gervinho era fuori rosa dal 2 febbraio), la forma atletica dell’ivoriano sembra buona: gli manca il ritmo della partita, certo, perché l’ultimo spezzone di gara lo ha disputato al Tardini contro il Lecce a metà gennaio. Ma presto, oltre alla serenità, tornerà anche la benzina nei muscoli.

Subito in campo?

Ora che tutto è sistemato, ora che le sirene arabe dell’Al Sadd sono lontane (perlomeno fino al termine della stagione) e con esse i soldi qatarioti, ci si chiede quando si potrà rivedere Gervinho in campo. Non esiste un programma preciso, ma di certo lui è abile e arruolato. Non ci sarebbe da sorprender­si se, consideran­do le numerose defezioni per infortunio, Gervinho fosse schierato già domenica contro il Sassuolo. Magari si potrebbe cominciare con una presenza in panchina e un eventuale inseriment­o a gara in corso. Quello che è chiaro, ormai, è che il caso è finalmente chiuso e d’ora in poi la società, i compagni e l’allenatore D’Aversa lo consideran­o di nuovo a tutti gli effetti un giocatore del Parma. Di più: il migliore.

Discorso fiume

Considerat­o un taciturno, ha saputo trovare le parole giuste

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IPP Chiariment­o A sinistra, Roberto D’Aversa, 44 anni, allenatore del Parma GETTY; qui sopra, l’attaccante ivoriano Gervinho, 32 anni, appena rientrato in gruppo
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