Parma, Gervinho si scusa per 15’ e ritorna in gruppo
Era fuori squadra dal 2 febbraio dopo il mancato trasferimento in Qatar e il rifiuto di allenarsi
Pace fatta tra Gervinho e il Parma. Dopo il clamoroso mancato trasferimento in Qatar, all’Al Sadd, e dopo che l’attaccante ivoriano era stato messo fuori rosa per non essersi presentato agli ultimi tre allenamenti prima della chiusura del mercato (in modo da forzare la mano alla società), ieri mattina il sole finalmente è tornato a splendere nel cielo sopra Collecchio. Sono stati giorni di frequenti contatti diplomatici per arrivare alla miglior soluzione possibile: considerando che il giocatore non poteva essere ceduto su altri mercati ancora aperti (tipo Russia o Cina) e considerando che Gervinho resta comunque un patrimonio importante della società, sia a livello tecnico sia a livello economico, la strada da intraprendere portava inevitabilmente alla ricomposizione della frattura. Così i dirigenti emiliani, nei panni di moderni Rispiegato chelieu, hanno mediato, ma con fermezza: l’importante era non transigere sul passaggiochiave dell’operazione, che doveva essere il momento in cui Gervinho chiedeva scusa ai compagni per il comportamento. E ieri mattina quel momento è arrivato.
Scusate, ho sbagliato
Nel chiuso dello spogliatoio, lontano da occhi e orecchie indiscreti, presenti soltanto giocatori e tecnici, Gervinho ha tenuto un discorso di un quarto d’ora: praticamente un record per lui che non è certo abituato a chiacchierare parecchio e non ama prendere la parola davanti a una platea che pende dalle sue labbra. Eppure doveva farlo, e lo ha fatto. Gervinho ha chiesto scusa per il comportamento (non aver partecipato agli allenamenti) e per il successivo clamore suscitato dal suo gesto. Un clamore che ha rischiato di disorientare la squadra e tutto l’ambiente. Ha
tutto, pure alcune stranezze che hanno punteggiato la vicenda, e ha usato evidentemente argomenti convincenti. Poi, assieme ai compagni che hanno accettato le scuse, ha camminato verso il campo e ha cominciato a fare la cosa che gli riesce meglio: correre, dribblare e calciare il pallone in porta. Nonostante lo stop (Gervinho era fuori rosa dal 2 febbraio), la forma atletica dell’ivoriano sembra buona: gli manca il ritmo della partita, certo, perché l’ultimo spezzone di gara lo ha disputato al Tardini contro il Lecce a metà gennaio. Ma presto, oltre alla serenità, tornerà anche la benzina nei muscoli.
Subito in campo?
Ora che tutto è sistemato, ora che le sirene arabe dell’Al Sadd sono lontane (perlomeno fino al termine della stagione) e con esse i soldi qatarioti, ci si chiede quando si potrà rivedere Gervinho in campo. Non esiste un programma preciso, ma di certo lui è abile e arruolato. Non ci sarebbe da sorprendersi se, considerando le numerose defezioni per infortunio, Gervinho fosse schierato già domenica contro il Sassuolo. Magari si potrebbe cominciare con una presenza in panchina e un eventuale inserimento a gara in corso. Quello che è chiaro, ormai, è che il caso è finalmente chiuso e d’ora in poi la società, i compagni e l’allenatore D’Aversa lo considerano di nuovo a tutti gli effetti un giocatore del Parma. Di più: il migliore.
Discorso fiume
Considerato un taciturno, ha saputo trovare le parole giuste