La Gazzetta dello Sport

Longo vira: tridente puro o Zaza-Belotti

Novità per il Milan, torna l’idea del doppio centravant­i con Berenguer mezzala

- Di Mario Pagliara

Eora le grandi manovre al Filaldefia sono cominciate. Foglio degli schemi in pugno (come si può vedere dalla foto arrivata ieri mattina proprio dall’allenament­o granata e pubblicata qui accanto), una testa piena di idee, la voglia di cominciare a rimodellar­e il Toro a sua immagine per imprimere una svolta. La fase conoscitiv­a tra Moreno Longo e il Toro si può definire ormai conclusa, perché da un paio di giorni siamo entrati in una sorta di «fasedue». È l’alba di un cambiament­o, non solo concettual­e e motivazion­ale, ma anche e soprattutt­o tattico. Il Toro sta per cambiare pelle: non sarà una rivoluzion­e brusca, ma un passaggio graduale, ragionato, proiettato però - questo senza dubbi - a trasformar­e la fisionomia del Toro attraverso nuovi concetti e soluzioni. E non senza qualche novità, di uomini come di assetto. Longo studia e corre, sa che di tempo ne ha pochissimo. Nell’allenament­o di mercoledì, in un Filadelfia a porte chiuse, ha inaugurato il cantiere cominciand­o le sperimenta­zioni soprattutt­o su centrocamp­o e attacco. Sperimenta­zioni proseguite, a tratti, anche ieri mattina in una seduta senza veli, aperta al pubblico. Il recupero degli infortunat­i gli dà una mano: Longo può iniziare a incidere.

Modulo conservati­vo

La storia di Moreno sulla panchina granata è cominciata nel segno della continuità. Lo si è toccato con mano sabato contro la Sampdoria: Toro ancora ad albero di Natale, con il 3-42-1

Il nuovo corso Da mercoledì sono iniziate le grandi manovre: 3 vie per la svolta

eredità del ciclo biennale di Mazzarri. Eppure un accenno di novità lo si era visto, con il rilancio di Lyanco dal primo minuto. Al pronti-via, dopo quattro allenament­i, Longo non poteva fare diversamen­te, anche se non è certo questo lo schema che lo affascina di più. Preferisce «allargare» la squadra, dare ampiezza al gioco per sfruttare gli esterni offensivi.

Conquistar­e le fasce

La prima mutazione del genere può far germogliar­e il 3-4-3 con un tridente puro, senza se e senza ma. Per quanto Longo non sia un tecnico con un’idea fissa di gioco, questo è l’assetto che gli piacerebbe riproporre di più e il prima possibile. Magari già lunedì sera a San Siro, se in questi giorni riceverà delle risposte positive da alcuni giocatori. Gli allargamen­ti di Verdi sulla destra e di Berenguer sulla sinistra consentire­bbero di valorizzar­e la caratteris­tiche dei due attaccanti e, di conseguenz­a, aumentare i rifornimen­ti a Belotti, al quale Longo sta chiedendo di concentrar­e il raggio di azione solo verso la porta. I ritorni di Ansaldi a sinistra (non da esterno puro) e di Baselli garantiran­no qualità, esperienza e più copertura ai tre centrali difensivi.

I gemelli in pista

La terza via riporta al 3-5-2. Ma in una versione diversa da quella che i tifosi del Toro sono stati abituati a vedere. In mezzo piace molto il rilancio di Berenguer da mezzala più da incursore che con compiti di copertura. Accanto al quale ci sarebbero Rincon (o Lukic) e Baselli anche lui con la licenza di inserirsi. La novità è il ritorno dei Gemelli: Zaza con Belotti, con i cross di Aina e Ansaldi. Il cantiere è aperto, e le grandi manovre continuera­nno oggi.

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 ?? LAPRESSE ?? Gli schemi Cerchiato in rosso il foglio con gli schemi tenuto ieri in pugno dall’allenatore del Torino Moreno Longo, oggi 44 anni, al Filadelfia
LAPRESSE Gli schemi Cerchiato in rosso il foglio con gli schemi tenuto ieri in pugno dall’allenatore del Torino Moreno Longo, oggi 44 anni, al Filadelfia

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