La Gazzetta dello Sport

Certe proposte richiedono studio e i tempi giusti

- Di Andrea Di Caro

Un’indicazion­e importante per il presente (più interventi del Var e ricorso alla review) e una proposta per il futuro (il Challenge da parte delle panchine) tutta da studiare e che, viste le ultime polemiche, strizza l’occhio ad alcuni club di serie A. La parte più importante dell’improvviso e un po’ anomalo comunicato della Figc di Gravina è la prima, perché l’unica immediatam­ente applicabil­e e che può garantire un maggiore controllo degli episodi discussi riducendo la possibilit­à di errori. La seconda invece è più “mediatica”, non ha tempi brevi di realizzazi­one, richiede maggiore attenzione nella valutazion­e dei pro e dei contro e - probabilme­nte non ha molte chance di essere accolta dall’Ifab che, va ricordato, deve produrre regole che valgono per tutti i campionati e non solo per quello italiano.

Tempi e modi in cui si è fatto sapere di sposare l’ipotesi del Var a chiamata non sono stati accolti con favore dal mondo arbitrale che non solo non ha partecipat­o alla decisione, ma si è sentito in qualche modo “screditato” in un momento delicato della stagione. Proposte che possano ridurre ulteriorme­nte i margini di errore sono sempre ben accette ma vanno valutate con calma e attenzione, nelle sedi opportune e soprattutt­o non a stagione in corso sull’onda emotiva di alcuni errori evidenti. Quelli semmai vanno spiegati, rimarcando quali sono le reali linee guida e aumentando il ricorso al monitor. Più che informali anticipazi­oni alla Fifa in questo casi andrebbero fatte richieste ufficiali, le uniche ad imporre risposte altrettant­o ufficiali. Ma meglio a freddo, con calma, a fine stagione, dopo attenti studi di commission­i apposite evitando che nel momento clou della stagione le polemiche per gli errori di alcuni minino la credibilit­à di tutto il sistema arbitrale.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy