La Gazzetta dello Sport

Quella lunga onda azzurra che arriva dagli Anni 90

- Di Gian Luca Pasini

Ipadroni siamo ancora noi? È presto per dirlo con sicurezza, ma di certo l’Italia - anche in questa stagione - ha tutta l’intenzione di dominare la scena continenta­le, come aveva fatto un anno fa. Nella scorsa annata chiuse il conto con 6 finali raggiunte (fra uomini e donne) e 5 successi (solo il vero Volley Monza si arrese nell’ultimo atto). In questa annata le cose sono cominciate anche meglio con entrambi i trionfi al Mondiale per Club (Civitanova e Conegliano). E con una giornata ancora da giocare (la prossima settimana si chiudono le pool, poi scatta la fase a playoff), sono già 4 i club italiani che hanno staccato il pass per i quarti di finale nelle tre differenti Coppe. E l’en plein potrebbe arrivare mercoledì sera con una vittoria di Trento che porterebbe a 5 le squadre italiane fra le migliori d’Europa, oltre a Civitanova e

Perugia, anche Modena e Milano. Non si può affermare con certezza se stiamo assistendo a una nuova dominazion­e tricolore sulle schiacciat­e del Vecchio Continente, come quella che l’Italia mise in pratica a metà degli anni 90. Quando una serie di trionfi consecutiv­i indussero la federazion­e europea anche a cambiare i regolament­i. Ma se quelle vittorie furono anche facilitate dal crollo del muro di Berlino con tutto quello che comportò dal punto di vista economico e sociale. Questa seconda età dell’oro ha caratteris­tiche totalmente differenti, frutto di una supremazia fatta non solo di milioni di euro, ma anche di tanta “cultura” pallavolis­tica. Sono passati giusto 40 anni (era il marzo 1980) quando l’Italia con il Torino di Silvano Prandi andò a conquistar­e la prima Coppa Campioni. Quel giorno stava iniziando un’era che non si è ancora fermata...

A 40 anni dal primo successo in Coppa Campioni di Torino, l’Italia cerca la seconda età dell’oro

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