Quella lunga onda azzurra che arriva dagli Anni 90
Ipadroni siamo ancora noi? È presto per dirlo con sicurezza, ma di certo l’Italia - anche in questa stagione - ha tutta l’intenzione di dominare la scena continentale, come aveva fatto un anno fa. Nella scorsa annata chiuse il conto con 6 finali raggiunte (fra uomini e donne) e 5 successi (solo il vero Volley Monza si arrese nell’ultimo atto). In questa annata le cose sono cominciate anche meglio con entrambi i trionfi al Mondiale per Club (Civitanova e Conegliano). E con una giornata ancora da giocare (la prossima settimana si chiudono le pool, poi scatta la fase a playoff), sono già 4 i club italiani che hanno staccato il pass per i quarti di finale nelle tre differenti Coppe. E l’en plein potrebbe arrivare mercoledì sera con una vittoria di Trento che porterebbe a 5 le squadre italiane fra le migliori d’Europa, oltre a Civitanova e
Perugia, anche Modena e Milano. Non si può affermare con certezza se stiamo assistendo a una nuova dominazione tricolore sulle schiacciate del Vecchio Continente, come quella che l’Italia mise in pratica a metà degli anni 90. Quando una serie di trionfi consecutivi indussero la federazione europea anche a cambiare i regolamenti. Ma se quelle vittorie furono anche facilitate dal crollo del muro di Berlino con tutto quello che comportò dal punto di vista economico e sociale. Questa seconda età dell’oro ha caratteristiche totalmente differenti, frutto di una supremazia fatta non solo di milioni di euro, ma anche di tanta “cultura” pallavolistica. Sono passati giusto 40 anni (era il marzo 1980) quando l’Italia con il Torino di Silvano Prandi andò a conquistare la prima Coppa Campioni. Quel giorno stava iniziando un’era che non si è ancora fermata...
A 40 anni dal primo successo in Coppa Campioni di Torino, l’Italia cerca la seconda età dell’oro