La Figc: «Proviamo il challenge nella Serie A»
Gravina: richiesta informale alla Fifa. E con Rizzoli: da subito gli arbitri vadano più al monitor
Due partite
Una nota stringata ma dirompente, che arriva all’improvviso nel bel mezzo della stagione e nell’anno conclusivo del primo mandato di Gravina. E che sembra correre su due binari: da una parte la Figc fa un balzo in avanti portando una proposta lanciata nel tempo da addetti ai lavori e club sui tavoli internazionali delle grandi decisioni (dopo aver coinvolto la Fifa l’ultima parola andrebbe all’Ifab, l’organismo internazionale all’interno della Fifa, cui fanno capo i regolamenti, incluso il protocollo Var). Dall’altra il “richiamo” agli arbitri, che restano estranei alla mossa sul challenge - perché vadano di più al monitor, un provvedimento concordato con l’“allenatore” dei fischietti Rizzoli, ma in cui non compare il presidente dell’Aia Marcello Nicchi. Non stupisce che, anche graficamente, i due temi e gli attori in gioco (Federazione e arbitri) restino distinti nella nota: nelle ultime occasioni di dibattito pubblico, infatti, gli arbitri maggiori ed i loro vertici sono sempre sembrati contrari all’ipotesi di un Var a chiamata da parte delle squadre. Dal presidente Nicchi - vicino al termine del terzo mandato senza escluderne un quarto - a Pierluigi Collina, al Festival dello Sport di Trento nel 2018, che al fianco dello stesso Rizzoli si mostrò più che dubbioso in merito, così come di recente si è detto restìo al riguardo il capo degli arbitri Uefa Rosetti.
Favorevoli e contrari
La proposta di aprire a un modello già adoperato in modo diverso in altri sport (come raccontiamo qui sotto), viene da lontano. Nelle prime fasi del Var, era il 2018, anche alcuni presidenti avanzarono la proposta. Ma il tema è riemerso negli ultimi mesi: dopo l’infuocato finale di Napoli-Atalanta fu il patron azzurro Aurelio De Laurentiis a proporla, mentre sul fronte degli allenatori i due tecnici di Atalanta e Juventus, Gian Piero Gasperini e Maurizio Sarri, si dichiararono contrari, con il toscano che disse: «Due chiamate non mi basterebbero, ne chiederei sette o otto e sarei a rischio espulsione». Più di recente a riproporre l’idea era stato il presidente della Fiorentina Rocco Commisso, autore di una sortita scomposta sugli arbitri poi parzialmente corretta. Mentre ieri, a caldo, il Chief Football Officer della Juventus, Fabio Paratici ha spiegato: «Siamo sempre stati aperti alla novità, poi sono da vedere i termini della richiesta. Sarà valutata dagli organi competenti e dalle società, poi vedremo il da farsi». Insomma, tutti alla finestra, ma stavolta dalla teoria si potrebbe passare alla pratica.