La Gazzetta dello Sport

Mercedes già da paura Come ruggisce Hamilton

- di Gasparini, Perna, Salvini

I«Il dolore della sconfitta è molto più intenso e dura molto più a lungo della gioia nel vincere. Ed è questo che ci motiva così tanto: il pensiero di poter perdere ti fa dimenticar­e tutte le conquiste precedenti». A farcelo sapere, cinque giorni fa, era stato Toto Wolff, team principal della Mercedes. Sei Mondiali piloti e sei titoli costruttor­i consecutiv­i in sei stagioni, per lui, non contano niente. Non è teatro e non sono parole vuote: l’ha dimostrato la storia recente della F.1. E, sulla carta, l’ha fatto intuire anche la W11 d’argento che ha visto la luce ieri a Silverston­e. La perfezione nei GP non esiste, si può sempre andare avanti e migliorare. Bastano i mezzi, la volontà e il talento nell’inseguire strade nuove. I mezzi alla Mercedes non sono mai mancati. E quando rischiano di ridursi, ecco spuntare un nuovo sponsor a sopperire. Per il resto, la struttura tecnica di Brackley e quella di Brixworth (dove si producono le power unit) non hanno mai avuto timore di andare oltre il limite.

I test spagnoli in arrivo, e il GP d’Australia che inaugura il campionato il 15 marzo, ci diranno se Wolff e soci avranno indovinato anche questa monoposto. Alla quale si aggiungere­bbe l’implacabil­e voglia di vincere di Lewis Hamilton, un campione che non conosce cosa sia il complesso di appagament­o. Un’altra partenza lanciata delle Frecce d’argento rappresent­erebbe un contraccol­po psicologic­o micidiale per Ferrari e Red Bull. Pensieri da scacciare alla svelta, nel caso di Maranello. Ora più che mai non è il caso di spaventars­i: se la rossa ha fatto bene i compiti - e il recupero di forza nel corso del 2019 dimostra che le lezioni il Cavallino le impara - sarà all’altezza della sfida. Così come la vettura motorizzat­a Honda del team di Milton Keynes, progettata da quel “geniaccio” di Adrian Newey. Quasi impossibil­e che si esca da queste tre carte, analizzand­o il mazzo in distribuzi­one per il Mondiale in arrivo. La stabilità regolament­are, in attesa della rivoluzion­e del 2021, non permette guizzi fuori dal comune. Sono rimaste anche le gomme Pirelli di un anno fa, a togliere un’altra possibile incognita. Dunque tutti si sono buttati a correggere i difetti con cui avevano fatto i conti in passato. E il risultato che ci si augura è l’equilibrio che ha regalato nel 2019 alcuni GP super spettacola­ri. A fare la differenza allora saranno i piloti. Detto del “demonio” di Hamilton, tutti dovranno vedersela con Max Verstappen. Ma nessuno, in teoria, vanta una coppia come quella Ferrari con Sebastian Vettel e Charles Leclerc. Un vantaggio da non sprecare con lotte intestine e colpi bassi, come successo nella scorsa stagione. Detto questo, le grandi si sono presentate, i sipari si sono chiusi. Parola alla pista, finalmente.

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(Foto: la nuova Mercedes W11 presentata a Silverston­e)
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Debutto Primi giri di pista per Lewis Hamilton con la Mercedes W11

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