Cos’è il FFP Dal Cluj al Milan I club già colpiti dalla scure Uefa
● I sei punti introdotti dall’Uefa a settembre 2019 che prendono il nome di Fair Play Finanziario (FFP): introdurre più disciplina e razionalità nelle finanze dei club calcistici; ridurre la pressione su salari e trasferimenti e limitare gli effetti dell’inflazione; incoraggiare i club a contare solo sui propri profitti; incoraggiare investimenti a lungo termine sul settore giovanile e sulle infrastrutture; tutelare la sostenibilità a lungo termine nel calcio europeo; assicurare il tempestivo pagamento dei debiti da parte dei club.
La storia Il City (che nel 2014 aveva sottoscritto il settlement agreement) è l’ultimo di una lunga serie di club su cui è caduta la scure dell’FFP, provocando gravissime ripercussioni come l’esclusione dalle coppe europee o il ricorso al patteggiamento (settlement agreement): quest’ultima sanzione è stata comminata a 27 società, tra cui Inter e Roma nella primavera 2015. Nel 2014 furono invece escluse dalle coppe due blasonate del Vecchio Continente: il romeno Cluj e la serba Stella Rossa. L’anno successivo è toccato ai russi del Dnipro, dopo una stagione vissuta da outsider quando arrivarono a giocarsi la finale di Europa League contro il Siviglia. Punita insieme alla “sorella” russa Dinamo Mosca e alla bulgara Cska Sofia. Nel 2016 si è chiuso tristemente il ciclo glorioso del Galatasaray, campione di Turchia 20 volte e vincitore della Coppa Uefa 1999-2000. Unica squadra turca a riuscire nell’impresa.
Esclusione rossonera Il Milan ha pagato un conto salato non potendo giocare l’Europa League quest’anno «come conseguenza della violazione degli obblighi di pareggio del FFP durante i periodi di monitoraggio 2015-2016-2017 e 20162017-2018» si legge nel comunicato del Tribunale arbitrale dello Sport.