La Gazzetta dello Sport

Torino è nel cuore Lo aspettano gli amici Dybala e Cuadrado

In Inghilterr­a si è incupito, l’Italia è la sua casa Bowling e cene: così è ancora legato ai compagni

- Di Filippo Conticello

Non che a Torino splenda sempre il sole, ma vuoi mettere il fascino altezzoso della prima capitale del Regno con il grigiore della Manchester operaia? Paul Pogba non ha mai avuto dubbi, neppure quando si rivestiva di rosso quattro anni fa. Il Piemonte lo porta nel cuore perché lì è diventato calciatore, uomo, Polpo. Figurarsi ora che il suo rapporto con l’Inghilterr­a è ai minini storici: Paul che allo United pensava di dominare, è invece finito ai margini dal grande calcio. Questo Manchester è un ricordo sbiaditiss­imo di quello che fu: fuori dall’Europa, lontano dalla zona Champions, figurarsi dal titolo. Il francese sta ormai recuperand­o dall’infortunio che lo ha messo ai box da circa due mesi: gli è pure servito un intervento chirurgico quattro settimane fa. Non gioca dal 26 dicembre e, nel mentre, non ha certo apprezzato che Solskjaer abbia avvolto al braccio del coetaneo classe 1993 Maguire la fascia di capitano dopo Ashley Young.

I vecchi amici

Insomma, umore nero, mentre la vecchia Torino gli tende le braccia e sembra dirgli «torna». In primis, i vecchi compagni, quelli con cui ha un rapporto così solido da sopravvive­re al campo. Un tempo scherzava con Andrea Pirlo, assieme a lui scudiero di una mediana unica assieme a Vidal e a Marchisio. Aveva sintonia anche con lo zoccolo duro della difesa: Bonucci ad esempio, con cui per un periodo ha condiviso lo stesso motivatore (fu Alberto Ferrarini a suggerire il +5 accanto al 10 per riprodurre il vecchio numero 6: un modo per non far pesare troppo la nuova maglia). Al party di addio di Andrea Barzagli il francese è stato guest star, così già i tifosi fantastica­vano la scorsa estate. Ma i preferiti, di allora e di oggi, parlano spagnolo: sono un argentino e un colombiano. Pogba si sente spesso con Paulo Dybala e Juan Cuadrado e qualche volta la comitiva rie

●In alto Paul Pogba, oggi 26enne, con Paulo Dybala, suo coetaneo. Sotto, alla festa di addio di Andrea Barzagli sce pure a rivedersi. Ricordano i vecchi scherzi, ripetono i balletti, inventano battute: tutto ciò che è diventato carburante su Instagram per tifosi nostalgici. Recentemen­te la stessa Joya ha quasi letto nel futuro: «Io e Paul? Spero che un giorno esulteremo di nuovo insieme», ha detto. E ancora: «Avevamo... anzi, abbiamo un grande rapporto di amicizia e cercavamo sempre nuovi modi di festeggiar­e i gol».

Nel cuore di tutti

È rimasta nel cuore pure la casa in via Filadelfia 106, a due passi dallo stadio del Toro. Aveva spazio, circa 300 metri quadri con mansarda, ma niente a che vedere con la megavilla da 3 milioni a Cheshire, 50 chilometri a sud di Manchester, umile dimora odierna. Se in Inghilterr­a aveva scelto l’esilio dorato, a Torino preferiva mescolarsi: giocava a bowling, mangiava il kebab sotto casa, si faceva incartare coscie di pollo in un celebre ristorante in zona precollina. Alla Continassa quell’aria scanzonata piaceva a tutti anche perché alla fine, in campo, Pogba ti faceva vincere. Non stupisce quindi che quando si presentò a sorpresa a Vinovo per svuotare l’armadietto lasciò come ricordo a tutti, ex compagni e staff, un orologio di valore. Le prossime settimane diranno se quel Rolex sia stato davvero un regalo di addio?

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