Mai tanto legata a un re: ora la Juve è CR7
Da dicembre Cristiano segna il 70% dei gol bianconeri in A: Sarri si aggrappa a lui, ma...
In questo momento è una dipendenza assoluta, e come tutte le dipendenze è una dannazione, qualcosa che non fa bene, anche se qui si parla del rendimento stratosferico del miglior giocatore del mondo assieme a Leo Messi. La Juve balbettante di febbraio sta vivendo un paradosso che la fa riflettere giorno e notte: ha il suo totem al massimo della forma, eppure fatica come non mai a fare gioco e, ultimamente, anche risultati. Cristiano Ronaldo segna a raffica, vede la porta con una continuità da far spavento, ma deve farsi carico di una squadra intera: la Juventus è aggrappata solo e solamente a lui. Al suo talento, alla sua vena realizzativa, alla sua voglia di vincere, alla sua mentalità, ben visibile dopo la rete su rigore al Milan dell’altra sera, che ha rimesso in carreggiata i bianconeri al 91’: il tempo di una fugace esultanza e poi via a prendere il pallone in fondo alla rete. Per cercare di vincere una partita che, per come si era messa, è già stato importante pareggiare.
Macchina da record
CR7 odia perdere ed è probabile che in questo momento si senta in mezzo a un deserto sconfinato. La Juve sta faticando a essere al livello del portoghese, a metterlo nelle migliori condizioni possibili, eppure i numeri direbbero il contrario. Perché la grandezza di Ronaldo si misura anche con le cifre e queste parlano da sole. Nel solo 2020 ha segnato ben 12 gol in tutte le competizioni, staccando di 10 lunghezze i secondi marcatori juventini, Dybala e Higuain, fermi a quota due, mentre Bentancur, Douglas Costa, Bonucci, Demiral e De Ligt sono a uno. Nascono da qui le difficoltà attuali della Signora, che non può aggrapparsi in eterno alle spalle larghissime del suo campione, che l’ha buttata dentro in tutte le otto gare che ha giocato da inizio anno. Una forma strepitosa, che gli permette di andare a caccia dell’ennesimo record della carriera. Da inizio dicembre, guarda caso da quando Messi ha vinto il Pallone d’Oro, a inizio febbraio, ha avuto una costanza impressionante: in campionato va a segno da dieci partite di fila con la maglia della Juventus. In bianconero non c’era mai riuscito nessuno: sabato scorso, nell’amara notte di Verona, ha superato in tromba il francese David Trezeguet, fermo a nove. E domani, contro il Brescia, ha nel mirino il record della Serie A di Gabriel Batistuta (Fiorentina 19941995) e Fabio Quagliarella (Sampdoria 2018-2019) che sono arrivati a 11 sigilli consecutivi.
Segna solo lui
Restando al campionato, l’incidenza percentuale dei gol di Cristiano sul totale della Juve fa impressione. La star portoghese, che ha anche saltato tre partite, fino a questo momento ha segnato 20 sei 44 gol totali della Signora, ovvero il 45,5% della produzione offensiva della squadra di Sarri. Dando uno sguardo al passato, nessuno in maglia bianconera è arrivato a “pesare” così tanto. Nel 1968-1969 Pietro Anastasi a fine stagione arrivò a segnare 14 dei 32 gol bianconeri (43,8%), nel 1935-1936 Guglielmo Gabetto 20 dei 46 gol (43,5%) e, in tempi più recenti, nel 1991-1991 Roberto Baggio 18 dei 45 gol (40%).
Tocca ai compagni
Le altre statistiche passano quasi in secondo piano ma sono altrettanto significative: Cristiano Ronaldo è l’unico giocatore ad aver segnato almeno 20 gol in uno dei cinque grandi campionati in tutte le ultime 11 stagioni. Dal primo dicembre a oggi, CR7 ha realizzato almeno cinque gol più di qualsiasi altro giocatore tra Italia, Inghilterra, Spagna, Germania e Francia. Impressionante. E poi un dato che deve fare riflettere. Da quella rete su rigore nel lunch match contro il Sassuolo (1 dicembre), il 71,4% dei gol della Juventus (15 su 21) in campionato sono stati firmati da lui. Tanti. Sicuramente troppi per una squadra infarcita di star come la Juventus. Che ha bisogno del contributo di tutti. Perché fra poco ricomincerà la Champions e Ronaldo avrà bisogno di concentrarsi sull’obiettivo più prestigioso.