La Gazzetta dello Sport

Napoli, c’è ancora Elmas nel tridente

Ha già giocato così in nazionale. Con Insigne e Lozano out , Gattuso punta su di lui

- Di Maurizio Nicita - NAPOLI

Nel pomeriggio quando sbarcherà all’aeroporto di Cagliari si sentirà a casa, visto che si atterra a Elmas. Eljif parte per questa sua nuova trasferta col cuore pieno d’orgoglio e la voglia di dimostrare il meglio di se stesso per cogliere l’attimo fuggente. Del resto proprio lontano da Napoli ha dimostrato finora il meglio. Con l’urlo strozzato in gola per la rete vincente a Reggio Emilia al gong col Sassuolo (registrata come autorete di Obiang), alla vigilia di Natale, fino al suo battesimo del gol azzurro il 3 febbraio a Marassi contro la Samp. Anche in quel caso con un inseriment­o tempestivo su azione di calcio d’angolo. Poi la prestazion­e positiva di mercoledì scorso al Meazza contro l’Inter, in un ruolo apparentem­ente nuovo per lui, nel tridente.

Come in nazionale

In effetti Rino Gattuso non si è inventato niente. Ha solo osservato con attenzione le ultime prove con la Macedonia del suo centrocamp­ista. Che contro la Slovenia nell’ottobre scorso ha segnato una doppietta giocando davanti con Pandev e Nestorovsk­i. E ne aveva segnata un’altra, di doppietta, alla Slovenia, poco meno di un anno fa, subentrand­o sempre in una posizione avanzata a sinistra. E così contro l’Inter Gattuso - con Insigne e pure Lozano acciaccati ha fatto una scelta logica e azzeccata. Fiducia che il macedone ha ricambiato con una prestazion­e su ritmi alti e con grande attenzione. Rino sta lavorando per plasmare questo giovane “pressandol­o” per imparare meglio l’italiano. Il talento non si discute – Carlo Ancelotti se n’era innamorato ed ha voluto in estate solo lui come rinforzo a centrocamp­o

– ora serve trovare continuità e il momento sembra essere quello propizio. Elmas ha corsa, qualità tecniche notevoli e ottime capacità di inseriment­o sotto porta. L’entusiasmo e la freschezza dei sui 20 anni è stimolante anche per l’allenatore e per una squadra che procede in maniera bipolare fra campionato e Coppe. Uno che giochi con la testa libera da situazioni esterni - leggi multe, diritti d’immagini e questioni sempre incombenti - diventa importante per l’allenatore.

Carpe diem

L’occasione per Elmas si fa ghiotta perché anche nell’allenament­o di ieri Insigne non è stato ancora perfettame­nte recuperato (ginocchio dolorante), così come Lozano accusa una contrattur­a e c’è pure Milik che ha problemi a un ginocchio. Insomma Gattuso fra scelte e forfait vari potrebbe riproporre lo stesso tridente, fino a mercoledì scorso inedito, del Meazza: Callejon-Mertens-Elmas.

Catenaccio a chi?

Intanto l’allenatore continua a lavorare con intensità a Castel Volturno, con particolar­e attenzione alla costruzion­e dal basso. Come fatto senza paura contro l’Inter (solo all’85’ il primo lancio lungo di Ospina, che per il resto ha sempre giocato subito la palla in area coi compagni). Con questo lavoro il tecnico intende dare sicurezza alla squadra. Che poi il possesso palla in questo caso possa diventare un modo per difendersi, non c’è dubbio, ma il catenaccio di storica memoria era un atteggiame­nto passivo, tatticamen­te diverso. Da quel palleggio il tecnico calabrese vuol far crescere una squadra brillante e aggressiva, che proprio nel macedone Elmas sta trovando uno degli interpreti più freschi e convinti.

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LAPRESSE Al Meazza Eljif Elmas, 20 anni, in azione contro l’Inter in Coppa Italia

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