La Gazzetta dello Sport

La spinta di Nicola «Adesso voglio un turbo Genoa»

L’allenatore spiega: «Andiamo a giocare in Emilia, la terra dei motori... La nostra condizione ci impone di accelerare ancora»

- Di Filippo Grimaldi - GENOVA

Non è ancora il tempo dei sorrisi. «Tre risultati utili consecutiv­i - osserva Davide Nicola - fanno sicurament­e piacere, ma sono troppo pochi. La nostra condizione ci impone di accelerare ulteriorme­nte. Ecco perché vorrei vedere a Bologna un turbo Genoa, capace di migliorars­i ulteriorme­nte. Del resto, andiamo a giocare in Emilia, nella terra dei motori». Ha ragione lui: la strada è lunga e tutta in salita, guai a pensare di avere già trovato la quadratura del cerchio. Fra l’altro, oggi il tecnico dovrà fare a meno di uomini importanti, come Romero al centro della difesa e Schone in regia. Insomma, una situazione che resta complicata.

Segnali incoraggia­nti

È pur vero che il cammino di Nicola, il cui merito principale è stato quello di restituire autostima ai suoi, «arrivando poi far ragionare tutti da squadra», ha ottenuto sin qui risultati importanti, ma non definitivi. «Avevamo delle priorità - ha proseguito il tecnico - e su quelle abbiamo agito. Ovvio che restando uniti possiamo essere più competitiv­i, persino contro un Bologna fortissimo e capace di tenere un gran ritmo».

Non servono le parole

Nicola è una persona vera, e quando gli chiedono se il dramma personale superato da Mihajlovic abbia cementato il rapporto fra il tecnico e la piazza bolognese, lui può rispondere con cognizione di causa, vista la prova che in passato la vita gli ha imposto di affrontare e superare: «Parlando di Sinisa nulla devo dire. Chi subisce situazioni forti dal punto di vista emotivo va incontro a scombussol­amenti che portano a doverti riorganizz­are. Ma se hai valori sani, come nel suo caso, puoi rendere ancora più unite tutte le tue componenti». Di calcio, e pure di vita.

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