La sfilata di moda di AlphaTauri «Ripartiamo dai podi del 2019»
A casa Red Bull svelata l’elegante AT01 per Kvyat e Gasly. E grazie al motore Honda si punta a crescere
Dimenticate la Toro Rosso, scordate il rischio di confondere le sfumature di blu e di scambiare una delle auto di Faenza con quelle della casa madre Red Bull. La squadra è sempre la stessa, ma la storia del marchio italianizzato, dopo 14 anni, è finita ieri sera all’Hangar 7 di Salisburgo, il quartier generale di Dieter Mateschitz, della sua flotta di aerei, delle sue idee che hanno conquistato il mondo. Di cui questa è solo l’ultima. Si chiama AlphaTauri, ed è una linea di abbigliamento che diventa anche il nome della squadra di F.1. Il nome della Scuderia (bisognava pur mantenere qualcosa di italiano anche nella denominazione) AlphaTauri. E quindi da oggi anche il nome di una vettura che con una bellissima livrea bianca mantiene in pieno il dovere di essere elegante. «Questa serata è una pietra miliare - ha detto David Coulthard, presentatore perfettamente a suo agio sul palco -. Lo è perché la moda incontra la F.1». E infatti tra le dichiarazioni dei piloti, Pierre Gasly e Daniil Kvyat, e del loro team principal Franz Tost, sul palco hanno allestito una vera e propria sfilata. Marchio sportivo ed elegante, come ha spiegato il suo direttore generale, Ahmet Mercan. Che ha voluto un cerimonia doppia, sospesa tra Salisburgo e Milano, dove, alla Rinascente, era esposta una AlphaTauri e dove hanno mostrato le immagini dello show dell’Hangar 7.
Tra i primi 5
E molto eleganti erano anche i due piloti, nelle loro tute bianche. «Meno male che ci presentiamo in forma», ha riso Kvyat.
Ora quindi non resta che essere anche veloci. Dipenderà molto dalla power unit Honda. Lo si vedrà dai test del Montmelò e in parte già da oggi, al filming day di Misano. Dove si scopriranno le vere novità di questa AT01. «Prendiamo a riferimento i podi dell’anno scorso e partiamo da lì», ha esortato Kvyat, con riferimento al suo 3° posto di Hockenheim e al 2° di Gasly a Interlagos. «L’obiettivo – ha sentenziato Tost – è arrivare nei primi 5 tra i costruttori, e sarà dura perché abbiamo tanti rivali, McLaren e Renault, soprattutto, ma anche Racing Point e Haas». Non ha citato l’altra Alfa, forse per evitare omonimie.
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