Lisa e Doro: il podio svanisce al tiro
Vittozzi 6a e Wierer 7a nella Sprint: ma nell’inseguimento la sfida è aperta
Non ci sono fiordi nella splendida valle di Anterselva, ma i norvegesi devono sentirsi lo stesso a casa. Concesso il bis: dopo l’oro nella staffetta mista nella giornata di apertura dei Mondiali di biathlon, ecco un altro successo, Marte Olsbu Røiseland è la nuova campionessa iridata dello sprint. Ieri ha bruciato tutti con una condotta di gara esemplare, compensando con una sciata aggressiva e poderosa l’errore al tiro. Ma a differenza di giovedì, alle spalle della Norvegia non brilla l’azzurro Italia. Le nostre ape regine, Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer, hanno mancato l’appuntamento con il bronzo di pochi secondi, chiudendo sesta e settima. Fatali a entrambe il doppio errore dal poligono. Ma smaltita la delusione per la mancata medaglia (con piccola polemica di Doro, vi spiegheremo a breve), arrivano le buone notizie: la Wierer grazie al risultato nello sprint ritorna in
Bis norvegese Le azzurre con 2 errori chiudono a 37” e 39” dall’oro della Røiseland
Dorothea leader Ma per il flop della Eckhoff, la Wierer torna leader di Coppa
Il vento era difficile da valutare ma ho dato il massimo. Fiduciosa per le prossime gare
testa alla classifica generale della Coppa del Mondo (sì, anche i Mondiali danno punti buoni agli atleti, funziona così nel biathlon: prendere o lasciare. E noi prendiamo…).
Torna il pettorale giallo
Adesso la nostra campionessa uscente precede la norvegese Eckhoff (ieri disastrosa: 59a con 6 errori al tiro) di 21 lunghezze. Non solo, sia Doro, sia la Vittozzi, partiranno in una buona posizione nell’inseguimento (domani), perché le partenze sono figlie di quello combinato nella Sprint. Insomma, come essere (abbastanza) felici anche quando le medaglie finiscono sul collo delle rivali. A proposito: ieri l’argento l’ha preso Susan Dunklee, forse Calamity Jane era una sua ava, perché la statunitense è stata infallibile dal poligono: 10 centri su 10, quindi evitate di farla arrabbiare. Grazie a questa performance si è portata a casa la medaglia, tagliando il traguardo quasi carponi per lo sforzo e perdendo secondi su secondi nell’ultimo giro, iniziato al comando. Terza Lucie Charvatova, della Repubblica Ceca (un solo errore dal poligono), al primo sorprendente podio della carriera. Appena un gradino sotto ecco l’ucraina Olena Pidrushna: ha provato a beffare la ceca proprio nel finale, ma ha perso il bronzo di soli 4”. Menzione speciale alla tedesca Denise Herrmann, quinta a 30” nonostante tre bersagli mancati, autrice di una prestazione sugli sci da extraterrestre, avendo dato più di mezzo minuto di distacco alla vincitrice Roeiseland. Chapeau.
A mezzanotte va…
Il post gara della Vittozzi e della Wierer non ha deluso le aspettative. Specie per quello che ha detto Doro: «Dico la verità, non mi aspettavo molto da questa Sprint: ieri (giovedì, ndr) sono andata a letto a mezzanotte dopo la premiazione e le interviste per l’argento della mista. Troppo tardi. Ho sentito la stanchezza durante la gara, non ero al massimo. E ho pagato nella serie di tiro a terra: non sapevo se dare tacche o meno perché il vento girava da un colpo all’altro. In piedi mi è scappato il primo colpo, le gambe erano davvero dure, ma le condizioni erano difficili per tutte, io sugli sci ho fatto fatica con la neve così particolare. Comunque, alla fine sono molto contenta di poter partire domenica (domani, ndr) nell’inseguimento con il pettorale giallo di leader della classifica generale di Coppa, sarà un momento molto emozionante davanti al pubblico di casa. Adesso ho bisogno di un giorno di riposo per ricaricare le pile e ricominciare al meglio. C’è tempo per rifarsi». Così invece la Vittozzi: «Ho dato il massimo, potevo sparare meglio nella prima serie, ma ho spinto al 100% sugli sci. Il vento nella serie a terra era difficile da interpretare: ho avuto delle difficoltà con due errori. Poi sono riuscita a reagire, non sbagliando più e chiudendo in modo positivo. Mi sentivo molto bene sugli sci e sono fiduciosa per il prosieguo del Mondiale, a partire dall’inseguimento, gara che mi piace. Si va a caccia delle avversarie, la cosa mi esalta».
Dopo la medaglia in staffetta, a letto troppo tardi. Ero stanca e mi è scappato il primo colpo