La Gazzetta dello Sport

BERGAMO A SAN SIRO Atalanta per la storia col Valencia A Milano in arrivo 40mila tifosi

Gasp punta sui magnifici due contro il Valencia in emergenza. Gol, assist e un’intesa anche fuori dal campo

- di Bianchi, Calamai, Elefante

QPost e selfie

ualità. Uno stato dell’anima calcistica. Una password di accesso al «sistema calcio europeo»: non l’unica ma quella che ha scelto l’Atalanta, a costo di farsi sbattere la porta in faccia prima di entrare negli appartamen­ti che contano. Quella che Papu Gomez e Josip Ilicic, senza bisogno di sceglierla - se la sono ritrovata nel Dna - hanno eletto a slogan del loro poster: accanto al nome c’è scritto «attaccanti atipici». Molto atipici. «Qualità»: l’altro giorno Josip Ilicic ha scritto solo così, in un suo post su Instagram sotto un selfie che si era fatto con il Papu, dopo la vittoria di sabato contro la Roma. I due non si parlano solo in campo: lì non hanno quasi più bisogno di farlo, tanto si capiscono al volo ormai. Uno fa segnare l’altro (il Papu ha dedicato due dei suoi sei assist in campionato a Josip), segna uno oppure l’altro (in coppia solo due volte quest’anno, contro Milan e Parma): l’arma impropria, ovvero indecifrab­ile, dell’Atalanta. No, i due dialogano anche via social, con la lingua della complicità calcistica, della condivisio­ne del bello che producono. Hanno sempre avuto un buon rapporto, ma il loro feeling quest’anno si è come intensific­ato, di pari passo con la sintonia in campo. Diciamo che lo espongono di più, ci giocano di più. Proprio sabato sera Gomez ne ha parlato con il mondo: «Io e Josip siamo grandi amici, e stiamo facendo la storia di questo club».

Senza Zapata?

Amici per la pelle, amici per la Champions: non c’è momento più storico di questo per l’Atalanta, non c’è mai stata una partita così alta nella storia del club, ma anche della loro carriera con i club. Per Ilicic fino a oggi forse è stata quella griffata a Dortmund in Europa League, ma stasera il brivido scorrerà sulla schiena ancora più intenso: «Ci alleniamo per queste partite, è per giocare queste partite che ho fatto il mio percorso in questi anni. A Kharkiv non c’ero e soffrivo». Non c’è momento migliore per un’altra «zingarata» da compagni di merende. E di qualità: la combinazio­ne giusta per aprire la prevedibil­e cassaforte Valencia, visto che le necessità di una difesa da reinventar­e saranno superiori alle virtù di un gioco più aperto. Ed è anche per togliere ulteriori punti di riferiment­o a un fortino non collaudato che Gasperini potrebbe scegliere solo Gomez e Ilicic (e Pasalic, l’«intoccabil­e», oltre che bomber, di Champions) e non Zapata.

Che del resto non c’era in tutte tre le partite che hanno partorito il «miracolo ottavi», quando il tecnico adottò sempre la formula con due giocatori offensivi e mezzo, non i soliti tre.

I gol pesanti

Ipotesi, non certezza. La certezza, se ce n’è una nel calcio, è che giocherann­o Gomez e Ilicic: per stanare il Valencia, stendere stasera le fondamenta di un altro miracolo, immaginare un altro sogno. Scoperchia­ndo spazi apparentem­ente invisibili. Segnando o facendo segnare, «ma

anche se la nostra forza è l’attacco - ha detto ancora lo sloveno - non dovremo dimenticar­e di giocare di squadra, di difendere tutti. Giochiamo per fare gol, ma anche per aiutare i compagni dietro». Poi Ilicic avrà una missione tutta sua: firmare il suo primo gol in Champions League, un urlo che gli è rimasto in gola dalla sera del rigore sbagliato contro lo Shakhtar a San Siro. Gomez ha già gridato (la meraviglia del 2-0 contro la Dinamo Zagabria), ma pure lui ha fame di un altro gol pesante, di quelli che segnano le partite e uccidono le avversarie. In campionato non è andata sempre così: per il criterio dei punti che l’Atalanta avrebbe raccolto se non avessero segnato, le 14 reti di Ilicic ne hanno portati appena tre, le sei di Gomez uno solo. Un loro gol stasera non porterebbe punti, ma forse, o probabilme­nte, molto di più.

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Papu Gomez, 32 anni, stasera proverà a illuminare San Siro
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GETTY Che coppia Josip Ilicic, 32 anni, sloveno di origini croate, terza stagione all’Atalanta e a destra, Alejandro Gomez, 32 anni, argentino, detto il Papu, in nerazzurro dal 2014-15

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