Per lo stadio ancora rinvii Aspettando Friedkin
Eppur si muove. Si potrebbe riassumere così il momento societario della Roma. Da una parte le trattative con il gruppo Friedkin per il passaggio di proprietà continuano spedite, ma senza imminenti novità nelle prossime ore, dall’altra il progetto Tor di Valle che è (sarebbe) atteso in Aula capitolina a marzo ma, per ora, non ha una data precisa. Anche perché non è arrivata ancora l’ufficialità dell’acquisto dei terreni da parte dell’imprenditore ceco Vitek, anche questa slittata a marzo.
Nessun segreto
Intanto, però, il Campidoglio ha voluto precisare, in riferimento ad alcune notizie dei giorni scorsi, che non è mai stato «secretato alcun parere dell’Avvocatura capitolina in merito alla realizzazione dello stadio di Tor di Valle. Tutti gli atti sono stati visionati dai consiglieri che ne hanno fatto richiesta». In serata anche la sindaca Virginia Raggi ha voluto chiarire: «Lo ribadisco: sull’iter per la realizzazione dello stadio abbiamo sempre agito nella massima trasparenza e nell’interesse dei cittadini. Nessuno ha nascosto nulla. Non c’è niente di più falso. È stata fatta un’attenta analisi su tutto il lavoro svolto».
Boniek si propone
I lavori, dunque, proseguono. In Campidoglio come negli uffici di viale Tolstoj. Detto come Zibì Boniek, presidente della Federazione polacca che ad ottobre non potrà essere rieletto, alla radio romana Centrosuonosport si è detto disponibile ad ascoltare «un’eventuale proposta di Friedkin, se mi dovesse chiamare» e detto come sono stati smentiti eventuali arrivi dello stesso Friedkin e di suo figlio in Italia la prossima settimana, a Trigoria il mese scorso ha salutato anche Daniele Sanò, che negli ultimi quattro anni aveva avuto un ruolo di rilievo nell’area commerciale come direttore partnership.