A De Laurentiis il primo round in tribunale
Respinta la ricusazione dell’arbitro Piacci del Napoli, presentata da Insigne, Lozano, Manolas, Mertens, Milik e Zielinski
Napoli-calciatori 1-0. Il primo round di un combattimento lungo e senza esclusione di colpi va al club di Aurelio De Laurentiis. Il giudice Arduino Buttafoco ha respinto l’istanza presentata da sei calciatori (Insigne, Lozano, Manolas, Mertens, Milik e Zielinski) attraverso i legali Rigo, Stropparo e Diana, che intendevano ricusare Bruno Piacci, l’arbitro nominato dal Napoli per i 24 collegi che dovranno formarsi, per decidere sulla richiesta di multe ad altrettanti calciatori, volute dal Napoli dopo l’ammutinamento del 5 novembre, quando la squadra rifiutò il ritiro subito dopo la gara interna di Champions col Salisburgo.
Difesa nel processo
Nel dibattimento del 20 gennaio scorso fu serrato e a tratti duro il confronto fra i legali delle parti. Oggi osserva l’avvocato del Napoli, Mattia Grassani:
«Rispettata la logica e il buonsenso del diritto. Eravamo fiduciosi sull’esito favorevole alla società. Ritengo sia opportuno difendersi nel processo e non dal processo. E così sarà da ora in avanti».
Tempi lunghi
Quando a fine novembre la società fece recapitare le raccomandate di contestazione delle multe (oltre 2 milioni di euro complessivi, per Insigne e Allan le più salate: 50 % dello stipendio, per gli altri il 25 %), gli esperti parlavano di tre mesi per la definizione delle sanzioni. Quel periodo è trascorso e ancora i 24 collegi arbitrali non sono stati formati. E, vista l’assenza di collaborazione fra le parti (rifiutata la nomina di alcuni presidenti), la decisione spetterà ai tribunali competenti di Napoli (per le multe superiori ai 50 mila euro, 16 collegi)) e Roma (quelle sotto la cifra suddetta, i rimanenti 8). Insomma ci saranno altri round e sullo sfondo rimane l’incubo dei giocatori: la causa civile che De Laurentiis intende far partire dopo la definizione delle multe «per danni di immagine». Questioni che sembrano lontane dal campo, ma non è così. Anzi sono proprio quelle che non fanno dormire la notte Gattuso.