Carica Ansaldi: «Torniamo a vincere»
L’argentino indica la via: «Creiamo sempre due-tre occasioni, vanno trasformate»
HA DETTO
Nel secondo tempo di San Siro si sono intravisti i germogli di quel Toro propositivo e in fiducia che la cura Longo sta cercando di riportare sui campi del campionato. E con una certa fretta, anche, ché dietro si sono messi a correre mentre i granata sono fermi da cinque partite. L’ultimo successo risale al 12 gennaio, in casa sul Bologna: la zona Europa distava due punti (Cagliari sesto a quota 29). Da allora è come se in troppi giocatori avessero staccato la spina e la squadra si è bloccata. Ci sono stati anche troppi contrattempi, tra squalifiche e infortuni (soprattutto) sia Mazzarri che Longo hanno dovuto fare scelte obbligate. Ma col Parma, domenica (ore 15) il nuovo allenatore avrà di nuovo tutti a disposizione, finalmente. E si potrà cominciare a vedere la sua mano.
L’esordio di Edera
Contro il Milan è stato lanciato per la prima volta dall’inizio in stagione un giovane affamato di gloria, Simone Edera, sbucato da un lunghissimo tunnel di problematiche fisiche: ora è un’arma in più per un attacco da rilanciare. A San Siro ha disputato tutti i 90’, a sorpresa, un apprezzato veterano come Cristian Ansaldi. Che nella notte ha fatto alcune considerazioni: «Ci sono delle cose da migliorare, indubbiamente, e stiamo lavorando in tal senso. La prima riguarda la tenuta difensiva: l’anno scorso in molte partite abbiamo mantenuto la porta inviolata, era un nostro punto di forza. La seconda cosa da migliorare riguarda le palle gol: riusciamo sempre ad averne due-tre ma in questo periodo non le trasformiamo in reti. Anche in questa partita col Milan sullo 0-0 abbiamo costruito l’azione da gol, fossimo riusciti a farlo sarebbe cambiato tutto. Il vantaggio ci avrebbe dato più forza, più voglia di continuare a batterci per i tre punti».
No problem
L’esterno argentino non si mostra preoccupato dalla classifica. «Non è bella ma mancano tante partite. Sappiamo di dover migliorare in tante cose. Non so se sia solo una questione di testa, l’unico modo di dare il via al cambiamento è ricominciare a vincere. È normale che i tifosi possano essere preoccupati, delusi, o arrabbiati. Per noi calciatori il sostegno di tutti i tifosi è molto importante ma nel calcio basta poco a far girare le cose: è fondamentale tornare a vincere».
L’intensità
Ansaldi si spende anche per sottolineare gli aspetti nascosti degli allenamenti. «Si sta lavorato molto sull’intensità del gioco. E credo che a San Siro si sia visto: dopo il 70’, di solito la squadra calava, col Milan no, le cose sono state diverse. Ed è un’ottima base di ripartenza. Siamo noi che dobbiamo comprendere i rischi di questa situazione di classifica. E’ un momento difficile ma per superarlo occorre calma e fiducia, ritornare all’umiltà, al sacrificio. Se lavoriamo bene possiamo uscirne in fretta. La mia prestazione? Sono contento di aver giocato tutta la partita dopo un mese e mezzo di stop: non mi sentivo ancora al 100%, piano piano ritornerò». Tra i rientri c’ è pure quello, attesissimo, di Daniele Baselli: contro il Parma sarà di nuovo in mezzo al campo. E così Longo avrà solo il problema della scelta del modulo e degli interpreti».
Di sicuro dobbiamo correggere tante cose. Lavorando tutti uniti, però, i risultati ci saranno
Il sostegno dei tifosi è molto importante E’ normale che adesso in tanti siano un po’ arrabbiati
Spesso la nostra porta restava inviolata. Era un punto di forza da ritrovare
Ansaldi
Dopo il Milan