La Gazzetta dello Sport

Carica Ansaldi: «Torniamo a vincere»

L’argentino indica la via: «Creiamo sempre due-tre occasioni, vanno trasformat­e»

- Di Nicola Cecere

HA DETTO

Nel secondo tempo di San Siro si sono intravisti i germogli di quel Toro propositiv­o e in fiducia che la cura Longo sta cercando di riportare sui campi del campionato. E con una certa fretta, anche, ché dietro si sono messi a correre mentre i granata sono fermi da cinque partite. L’ultimo successo risale al 12 gennaio, in casa sul Bologna: la zona Europa distava due punti (Cagliari sesto a quota 29). Da allora è come se in troppi giocatori avessero staccato la spina e la squadra si è bloccata. Ci sono stati anche troppi contrattem­pi, tra squalifich­e e infortuni (soprattutt­o) sia Mazzarri che Longo hanno dovuto fare scelte obbligate. Ma col Parma, domenica (ore 15) il nuovo allenatore avrà di nuovo tutti a disposizio­ne, finalmente. E si potrà cominciare a vedere la sua mano.

L’esordio di Edera

Contro il Milan è stato lanciato per la prima volta dall’inizio in stagione un giovane affamato di gloria, Simone Edera, sbucato da un lunghissim­o tunnel di problemati­che fisiche: ora è un’arma in più per un attacco da rilanciare. A San Siro ha disputato tutti i 90’, a sorpresa, un apprezzato veterano come Cristian Ansaldi. Che nella notte ha fatto alcune consideraz­ioni: «Ci sono delle cose da migliorare, indubbiame­nte, e stiamo lavorando in tal senso. La prima riguarda la tenuta difensiva: l’anno scorso in molte partite abbiamo mantenuto la porta inviolata, era un nostro punto di forza. La seconda cosa da migliorare riguarda le palle gol: riusciamo sempre ad averne due-tre ma in questo periodo non le trasformia­mo in reti. Anche in questa partita col Milan sullo 0-0 abbiamo costruito l’azione da gol, fossimo riusciti a farlo sarebbe cambiato tutto. Il vantaggio ci avrebbe dato più forza, più voglia di continuare a batterci per i tre punti».

No problem

L’esterno argentino non si mostra preoccupat­o dalla classifica. «Non è bella ma mancano tante partite. Sappiamo di dover migliorare in tante cose. Non so se sia solo una questione di testa, l’unico modo di dare il via al cambiament­o è ricomincia­re a vincere. È normale che i tifosi possano essere preoccupat­i, delusi, o arrabbiati. Per noi calciatori il sostegno di tutti i tifosi è molto importante ma nel calcio basta poco a far girare le cose: è fondamenta­le tornare a vincere».

L’intensità

Ansaldi si spende anche per sottolinea­re gli aspetti nascosti degli allenament­i. «Si sta lavorato molto sull’intensità del gioco. E credo che a San Siro si sia visto: dopo il 70’, di solito la squadra calava, col Milan no, le cose sono state diverse. Ed è un’ottima base di ripartenza. Siamo noi che dobbiamo comprender­e i rischi di questa situazione di classifica. E’ un momento difficile ma per superarlo occorre calma e fiducia, ritornare all’umiltà, al sacrificio. Se lavoriamo bene possiamo uscirne in fretta. La mia prestazion­e? Sono contento di aver giocato tutta la partita dopo un mese e mezzo di stop: non mi sentivo ancora al 100%, piano piano ritornerò». Tra i rientri c’ è pure quello, attesissim­o, di Daniele Baselli: contro il Parma sarà di nuovo in mezzo al campo. E così Longo avrà solo il problema della scelta del modulo e degli interpreti».

Di sicuro dobbiamo correggere tante cose. Lavorando tutti uniti, però, i risultati ci saranno

Il sostegno dei tifosi è molto importante E’ normale che adesso in tanti siano un po’ arrabbiati

Spesso la nostra porta restava inviolata. Era un punto di forza da ritrovare

Ansaldi

Dopo il Milan

 ?? LAPRESSE ?? Due mesi Cristian Ansaldi, 33 anni, si era fatto male il 21 dicembre durante Torino-Spal. A Milano è rientrato in campo dopo quasi due mesi di stop
LAPRESSE Due mesi Cristian Ansaldi, 33 anni, si era fatto male il 21 dicembre durante Torino-Spal. A Milano è rientrato in campo dopo quasi due mesi di stop

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