La Gazzetta dello Sport

Capolavoro di freddezza È in una nuova dimensione

- di Paolo Marabini

Eadesso trovatelo voi un altro aggettivo da accoppiare a quel nome, già così evocativo di suo. Doro, alias Dorothea Wierer, la nostra signora del biathlon, irrompe nella storia della sua disciplina pur ricca di personaggi plurititol­ati - e dello sport italiano, al cospetto delle nostre grandi donne che hanno riempito i medaglieri: dalla prima campioness­a olimpica, la leggendari­a ostacolist­a Ondina Valla, sino a sua maestà Federica Pellegrini, passando dalle varie Simeoni, Compagnoni, Belmondo, Vezzali, Bellutti, Idem, Weissenste­iner, Sensini, Pezzo, Fontana. Certo, le manca ancora l’oro olimpico, ovvero il successo che consacra la carriera di chiunque. Ma il tris iridato, nella fattispeci­e la doppietta nella stessa edizione dei Mondiali - con la primizia assoluta del trionfo sull’uscio di casa catapultan­o comunque la finanziera altoatesin­a in un’altra dimensione. Con la prospettiv­a tutt’altro che azzardata di incrementa­re ulteriorme­nte il bottino, soprattutt­o di confeziona­re il terzo successo, domenica nella mass start di chiusura già sua un anno fa, che la farebbe diventare la quarta donna della storia a riuscire nell’impresa parliamo di gare individual­i - dopo l’ucraina Zubrilova, la norvegese Skjelbreid-Poirée e la tedesca Dahlmeier. La vittoria di ieri è stata ancor più emozionant­e rispetto a quella di domenica, già da pelle d’oca. Perché al giro di boa di una gara sempre difficile come la 15 km individual­e, una sfida di quasi tre quarti d’ora contro il cronometro senza molti riferiment­i, Doro sembrava spacciata nella corsa al titolo. Ma la seconda metà è stata un capolavoro, sugli sci e al poligono, che ha tenuto tutti col fiato sospeso sino all’ultimo metro, dove per una manciata di secondi ha trovato un’altra giornata di gloria. Una splendida dimostrazi­one di forza, di condizione, di freddezza, di tranquilli­tà mentale. La soddisfazi­one di cui Doro deve però andare più fiera è che grazie ai suoi successi sta facendo innamorare gli italiani del biathlon. Uno sport che fino a non molto tempo fa conoscevan­o in pochi. E che ora può decollare anche da noi. Per favore, non lasciamo cadere questa occasione.

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