La Gazzetta dello Sport

Gasly-Kvyat, sfida in famiglia sul Milano-Roma

Il francese ha deciso di vivere nel capoluogo lombardo, il russo è stato tanti anni nella Capitale. Gli obiettivi per la stagione dei piloti AlphaTauri

- Di Mario Salvini - INVIATO A SALISBURGO (AUSTRIA)

La speranza si chiama Honda. L’AlphaTauri riparte dai due podi dell’anno scorso, il terzo posto di Daniil Kvyat a Hockenheim e il secondo di Pierre Gasly a Interlagos. E da lì, forte delle performanc­e promesse dal motore giapponese, si butta nella lotta che si annuncia serratissi­ma sotto i Top Three. Quella del 2019, in cui ha eguagliato il sesto posto-record del 2008, è stata probabilme­nte la miglior stagione di sempre della scuderia. Che quindi ricomincia fiduciosa. Col nuovo nome e con un “derby Milano-Roma” tra i due piloti più esperti che abbia mai avuto.

Per il Best of the Rest

L’obiettivo è il titolo del cosiddetto Midfield. «Certo che vorrei essere il Best of the rest, vorrei puntare a quello», dice Pierre Gasly. «Ma è un po’ presto per sbilanciar­si, anche perché io posso anche essere certo dei migliorame­nti del mio team, ma non so quanto possono essere progrediti gli altri, McLaren

e Renault su tutti». Il 24enne francese, da tre settimane trasferito­si a Milano con la fidanzata Caterina, però scommette sui suoi, di progressi: «Sì, perché per la prima volta in carriera in monoposto ricomincio la stagione nella stessa squadra con cui avevo terminato la precedente. Avrò il doppio dell’esperienza». E dietro la schiena lui e il socio Daniil Kvyat avranno un motorone Honda che promette molto. «Secondo me – conferma il russo di Roma – l’anno scorso siamo stati competitiv­i, sono fiero di aver fatto parte di quella che secondo me è stata la miglior stagione della storia della Toro Rosso. Molto volte sono sceso dalla macchina consapevol­e che non avrei potuto fare di più. Quindi in definitiva l’obiettivo è poter dire la stessa cosa anche quest’anno». Magari migliorand­o i risultati. E chissà, forse anche con un’altra speranza, giacché sotto le ali di Helmut Marko non c’è mai niente di scontato. Sì, Insomma, un pilota che comincia la stagione in AlphaTauri può benissimo sognare di terminarla in Red Bull. «Beh in effetti in definitiva l’aspirazion­e è sempre quella di avere la macchia più veloce possibile», ammette Gasly. «Ma non pensiamo a questo dai - dice Kvyat – a me piace sempre finire bene quello che ho cominciato». «Esatto – chiude Gasly – ora pensiamo a farci vedere competitiv­i, a dimostrarc­i veloci, a segnare punti…».

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AFP Coppia Alpha Tauri Pierre Gasly, 24 anni, a sinistra e Daniil Kvyat, 25

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