Sprint Parigi-Nizzolo «Ma penso a mamma»
Allarme virus, pure la Francia vieta i tifosi Vince il lombardo: «In ansia per i miei»
Indici puntati al cielo e un sorriso. Giacomo Nizzolo piomba così sul traguardo senza spettatori di Chalette-sur-Loing: la seconda tappa della Parigi-Nizza è sua. Una perla che, al termine di una corsa dura e complicata, per ordine d’importanza va a infilarsi subito sotto la conquista del Tricolore 2016. Nel vento la Bora-Hansgrohe si muove in modo magistrale, così nel gruppetto che va a giocarsi la vittoria ha ben quattro elementi su undici. Tra questi un super-generoso Peter Sagan, che prende per mano Pascal Ackermann e gli apre gli spazi per la volata. Ma Nizzolo, che sta vivendo un
avvio di stagione, è implacabile: rimonta di potenza e 23° successo in carriera. Con lui fanno festa il giovane colombiano Higuita e Vincenzo Nibali, gli unici due uomini di classifica rimasti davanti.
3Nizzolo, vittoria.
«Sono davvero molto felice perché è arrivata al termine di una corsa impegnativa. La pioggia che non ci aspettavamo è stata un’ulteriore botta al morale. Il successo lo dedico a tutte le persone che mi sono state vicine, e non era facile, nelle ultime due-tre stagioni piene di guai. Il ginocchio destro mi ha tirato matto, ma ora tutto è risolto. Ora la grande soddisfazione è vedere che se non ho problemi di salute sono davanti, con i migliori. Poi la dedica va all’Italia, perché dobbiamo essere forti».
3Le nuove norme del governo francese per limitare la diffusione del coronavirus costringono gli organizzatori a impedire agli spettatori di radunarsi a partenza e arrivo. Come vive questa situazione?
«È un momento particolare, difficile. Ma le regole sono giuste e vanno rispettate. Se tutti andiamo dalla stessa parte vinciamo, però ci deve essere consapevolezza del problema che è molto grande. Io vivo in Svizzebrillantissimo ra, vicino a Mendrisio, ma ho la famiglia in Lombardia. La preoccupazione è molto grande, specie per mia madre che un paio d’anni fa ha dovuto combattere con un tumore».
3 In squadra avete adottato qualche misura speciale? «Oltre a quelle note è assolutamente da evitare lo scambio di borracce».
A far festa con il velocista della Ntt, come dicevamo, è anche Vincenzo Nibali che è risalito in 9a posizione, a 28” dal tedesco Schachmann. «È stata una giornata fredda e con molta pioggia, tutti abbiamo sofferto spiega il campione della TrekSegafredo -. Sapevamo, già dal giorno prima, che negli ultimi 40 chilometri ci sarebbe stato vento, ma con il grande aiuto del team sono stato davanti. Pedersen è stato una bestia». Con una classifica così si può guardare al futuro con fiducia. «Il rivale più duro potrebbe rivelarsi Higuita - afferma Vincenzo -. Quest’anno sto lavorando davvero bene con la squadra. C’è una grande tranquillità che mi sta aiutando a raggiungere un picco di forma iniziale. E vista la situazione generale che c’è in Europa, dove non sappiamo cosa potrà succedere con questo virus, devo cercare di sfruttare al massimo questo momento e cogliere qualcosa subito. Il futuro è incerto. Le nuove regole? Giuste e da rispettare in modo scrupoloso per il bene di tutti».
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