La Gazzetta dello Sport

Nagelsmann: «Battere Mourinho? Al Lipsia interessa solo passare»

José: «Ho vinto ovunque e lo farò pure qui» Confermato: tifosi sugli spalti

- Di Gianluca Spessot - MONACO DI BAVIERA

Lipsia si gioca a porte aperte, è questa la notizia. Per una partita che può permettere a un club fondato nel 2009 di raggiunger­e una storica qualificaz­ione ai quarti di Champions dopo l’1-0 conquistat­o in trasferta all’andata, c’è da attendersi il tutto esaurito in uno stadio che può ospitare 40 mila spettatori. In Germania la situazione non è così drammatica come in Italia ma, dopo un sensibile aumento dei casi positivi (ieri si contavano più di mille persone infette), il ministro federale della sanità Spahn aveva raccomanda­to, già domenica, di annullare tutti gli eventi con più di mille persone. Ma la sanità è una materia di competenza degli enti locali e il Dipartimen­to di salute pubblica di Lipsia ha deciso, dopo aver sentito la dirigenza del di aprire le porte dello stadio ai tifosi.

Ok per il Comune

Il portavoce del Comune, Hasberg, ha voluto porre l’accento su due punti che hanno spinto le autorità a prendere questa decisione: «La Gran Bretagna non è una zona a rischio e gli esperti danno indicazion­i diverse a seconda che un evento si tenga al chiuso o all’aria aperta. A ciò si deve aggiungere il fatto che i biglietti sono personaliz­zati e si hanno i nominativi degli spettatori». Una scelta che non può non far destare perplessit­à anche in ragione del fatto che nella stessa città è stata annullata la Fiera del libro che si sarebbe dovuta tenere dal 12 al 15 . Sul sito ufficiale del club, oltre alla conferma che la partita è aperta al pubblico, si possono trovare «informazio­ni imclub, portanti» che ogni tifoso deve seguire. Dall’ovvio «chi è ammalato o abbia sintomi influenzal­i è pregato di restare a casa», «evitare strette di mano e inutili contatti» al più bizzarro «vi preghiamo di non rimuovere i contenitor­i del disinfetta­nte».

Werner c’è

E i protagonis­ti che dicono? Nagelsmann: «Decisione giusta. Per noi sarebbe stato uno svantaggio giocare a Londra coi tifosi e qui senza. Non penso a cosa proverei a battere Mourinho, l’unica cosa che mi interessa è superare il Tottenham. Mourinho è un grandissim­o e non sono certo che sarò in grado di vincere i trofei che ha conquistat­o lui». Confermata la presenza di Werner che lamentava problemi a una coscia e che col Wolfsburg è partito dalla panchina. Nagelsmann: «Si è allenato bene». Nonostante le tante assenze che gli hanno quasi azzerato il reparto offensivo e il k.o.subito in casa all’andata, Mourinho ostenta la solita grinta: «Come segnare due gol senza Kane, Son e Bergwijn? Ci sono tanti modi per trovare la via del gol e siamo preparati al fatto che in difesa ci metteranno sotto pressione e che ogni errore può essere pagato a caro prezzo». E poi lancia uno sguardo al futuro: «Ho vinto ovunque e lo farò anche qua. Non credo che il Tottenham sia destinato a diventare l’unico club nel quale non ho conquistat­o dei titoli».

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EPA Sfidanti José Mourinho, 57 anni, con Julian Nagelsmann, 32

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