La Gazzetta dello Sport

Barça-Napoli senza tifosi o solo con quelli catalani

Oggi si decide. Figueras, ministro catalano dello sport: «L’ultima parola l’avranno i colleghi della Sanità»

- Di Filippo Maria Ricci- CORRISPOND­ENTE DA MADRID

a scorsa settimana in tre occasioni il ministro della Salute spagnolo Salvador Illa ha detto che Barcellona-Napoli del prossimo 18 marzo si sarebbe giocata a porte aperte. Le cose però cambiano continuame­nte, la Spagna dopo settimane di scarsa attenzione al probabile propagarsi del virus sul proprio territorio sta affrontand­o un numero di casi di contagio sempre crescenti, a Madrid hanno deciso di chiudere scuole e università da domani al 23 marzo e a Barcellona non sono più tanto sicuri di voler ospitare una partita da 80-90mila persone a porte aperte. Diciamo che lo scenario più probabile è che anche la sfida del Camp Nou finirà per essere giocata senza pubblico. La conferma arriverà oggi.

Niente Mobile

La Generalita­t, il governo locale catalano, da due giorni ha iniziato ad avanzare seri dubbi sulle porte aperte e ieri mattina il quotidiano sportivo locale l’Esportiu ha aperto col titolo ”A porte chiuse” spalmato su una foto del Camp Nou. Ricordiamo che Barcellona ha perso uno degli eventi più attrattivi e remunerati­vi del calendario cittadino, il Mobile World Congress, uno dei primi eventi ad esser stato cancellato per l’emergenza coronaviru­s. La Generalita­t nei giorni scorsi ha già posticipat­o al 25 ottobre la maratona di Barcellona prevista per il prossimo weekend, evento al quale si sono iscritte 17.000 persone, tra cui un buon numero di italiani. E sono a rischio anche la Volta a Catalunya, il giro ciclistico della regione e il Godò, l’atteso e frequentat­o torneo di tennis primaveril­e di Barcellona.

Decisione oggi

La decisione su Barça-Napoli sarà presa stamattina in una riunione fissata per le 9 presso il Consiglio della Sanità catalana alla quale parteciper­anno il Barcellona e i rappresent­anti del governo regionale col portafogli­o a Sport, Interni e Salute.

Tra i partecipan­ti anche Gerard Figueras, il Ministro dello Sport catalano, che abbiamo contattato ieri: «Il ventaglio di possibilit­à sinceramen­te non è molto ampio: porte aperte, porte chiuse, o porte aperte solo per i tifosi del Barcellona, con la devoluzion­e e il rimborso dei 5.000 biglietti venduti dal Barça ai tifosi del Napoli. L’ultima parola l’avranno i colleghi della Sanità ma rispettand­o i criteri medici e i protocolli di prudenza, e tenendo in conto che l’Italia è un Paese a rischio, la partita dovrebbe giocarsi a porte chiuse: i criteri sanitari devono avere la priorità su quelli economici e sportivi». Oggi ne sapremo di più, ma consideran­do che ValenciaAt­alanta di stasera, Siviglia-Roma di domani e Getafe-Inter del 19 marzo sono già state decretate come partite a porte chiuse sembra difficile prevedere una soluzione differente per Barça-Napoli. Speriamo solo che non decidano di chiudere solo ai tifosi italiani: sarebbe ingiusto.

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AP A casa di Leo Lionel Messi, 32 anni, in azione al San Paolo tra Lorenzo Insigne, 28, e Piotr Zielinski, 25

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