La Gazzetta dello Sport

Ibra, questo Milan gli lascia solo rabbia Così non c’è futuro

Zlatan segnalato nervoso con Gazidis: in settimana previsto un faccia a faccia

- Di Marco Pasotto - MILANO

Il disagio si è notato chiarament­e a occhio nudo durante la partita: braccia allargate nel gesto di chi non capisce come certe giocate di alcuni compagni possano essere gestite così male, un paio di sgridate sonore e plateali (Castillejo ne sa qualcosa), il tentativo di andare a recuperars­i qualche pallone per conto proprio scendendo fino alla mediana (una volta lo abbiamo visto persino in linea con la difesa). L’altro ieri Ibrahimovi­c è sembrato una specie di animale in gabbia. Non ha giocato una partita scintillan­te, ma ripercorre­ndola, a differenza di molti altri rossoneri, ha fatto il suo: il gol, Calhanoglu accompagna­to a tu per tu con Perin e poi, d’accordo, se n’è divorato uno pure lui. Ma l’esempio, dal momento che Zlatan è stato preso anche per questo, non è mancato nemmeno nella partita in cui gli altri hanno tradito.

Coinvolgim­ento

Il disagio, però, non è soltanto quello che si vede. C’è pure quello che non si vede. Quello racchiuso al di là del cancello verde di Milanello e che in qualche modo filtra. Zlatan ogni volta che varca quel cancello sa di stare rendendo per come si attendevan­o tutti al Milan. Fra campionato e Coppa Italia è andato in buca quattro volte in dieci partite, con una media di una rete ogni 202 minuti (più un assist) e - molto indicativo la media voto migliore della rosa: un bel 6,45 che svetta nettamente sul resto del gruppo. Eppure il momento è complicato e lui sempre più pensieroso. Sotto tutti i punti di vista. In campo perché gli altri non mettono la sua applicazio­ne, e fuori dal campo perché si sta ritrovando in una situazione inimmagina­bile. No, non era questo il Milan a cui aveva pensato quando lo avevano chiamato Maldini e Boban. Ecco, adesso uno non c’è più e l’altro chiuderà l’avventura a fine stagione. Sono gli stessi dirigenti che gli avevano già apparecchi­ato il rinnovo per il prossimo anno, che avevano addirittur­a iniziato a illustrarg­li in che modo e con quali giocatori avevano intenzione di rinforzare la squadra. Insomma, Zlatan era fortemente coinvolto.

Scelte

E ora che è tutto terribilme­nte fumoso e insondabil­e, sia in termini sportivi sia societari, Ibra si rende conto di non essere felice. Quella stessa felicità di cui aveva parlato pochi giorni fa Raiola («Per il futuro c’è un mezzo progetto, è felice al Milan») e che ora si è trasformat­a in rabbia. Rabbioso. Molto. E’ così che lo descrive chi gli sta vicino. Rabbioso per essersi ritrovato in un imbuto lavorativo e rabbioso nei confronti di Gazidis, di cui a quanto pare non ha condiviso scelte e operato nell’ultimo periodo. Raccontano anche di qualche frizione verbale fra i due, perché Zlatan a 38 anni e con il suo ego non ha problemi di schiettezz­a con nessuno. La userà anche in settimana: in programma ci sarebbe proprio una chiacchier­ata di persona con l’a.d. Poi c’è il campo, certo, dove non ha deglutito la rassegnazi­one e le modalità in cui è maturato il k.o. col Genoa. Il club, dal canto suo, su Z tirerà le somme a fine stagione e per ora si ritiene ampiamente soddisfatt­o. Poi, come dice Pioli, andrà come andrà.

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LAPRESSE IPP 2 2 Zlatan Ibrahimovi­c, 38 anni, è tornato in rossonero dopo l’esperienza dal 2010 al 2012
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Fase di studio 1 Ivan Gazidis, 55 anni, è l’amministra­tore delegato del Milan da dicembre del 2018
1 Fase di studio 1 Ivan Gazidis, 55 anni, è l’amministra­tore delegato del Milan da dicembre del 2018

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