Il Chievo rivede i playoff Cosenza non pervenuto
Prima vittoria di Aglietti e gran balzo all’ottavo posto In gol Djordjevic e Meggiorini: amaro ritorno di Pillon
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Djordjevic al 32' p.t.; Meggiorini al 46' s.t.
CHIEVO (4-3-3)
Semper 6; Dickmann 6,5, Leverbe 6,5, Cesar 6, Renzetti 6; Segre 6 (dal 48’ s.t. Karamoko s.v.), Esposito 7, Obi 6,5 (dal 31’ s.t Di Noia s.v.); Vignato 6,5, Djordjevic 7 (dal 27’ s.t. Meggiorini 6,5), Giaccherini 6 PANCHINA Nardi, Cotali, Ivan, Vaisanen, Frey, Morsay, Rigione, Grubac, Zuelli
ALLENATORE Aglietti 6,5
COSENZA (4-2-3-1)
Perina 5,5; Casasola 6 (dal 36’ s.t. Pierini s.v.), Schiavi 5 (dal 12’ s.t. Capela 5,5), Idda 5, Legittimo 4,5; Broh 5,5, Sciaudone 5; Carretta 6, Machach 5, Lazaar 6; Riviere 5 (dal 1’ s.t. Baez 6)
PANCHINA Quintiero, Saracco, Corsi, Bahlouli, Bittante, Prezioso ALLENATORE Pillon 5,5
ARBITRO Baroni di Firenze 6 ASSISTENTI Avalos 6-Bercigli 6 ESPULSI nessuno AMMONITI Riviere (Co), Vignato (Ch), Cesar (Ch) e Capela (Co) per gioco scorretto; Semper (Ch) per comportamento non regolamentare NOTE partita a porte chiuse.
Tiri in porta 5-0. Tiri fuori 10-11. In fuorigioco 2-0. Angoli 5-0. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’ e luci le spegne Meggiorini, ultima fiammata di una notte buia. Attraversata solo dai lampi del Chievo. Quelli soprattutto di Djordjevic, troppo forte per il Cosenza di questo periodo, capace di rianimarsi quand’è troppo tardi. Quando il Chievo, secondo antiche abitudini, ritarda la zampata risolutrice. Regalando speranze, giusto qualcuna. Solo briciole, il divario d’altronde è notevole. Succede poco o nulla in avvio. Il Chievo fa girar palla ma non trova quasi mai il grimaldello giusto ai lati. Più attivo Vignato di Giaccherini, più forte la destra dove già ci sono Dickmann e Segre oltre ad Aglietti, il più continuo a squarciare il silenzio del Bentegodi. Dura scalfire le linee del Cosenza disegnate da Pillon, nel 2006 sull’altra panchina a sognare la Champions League nel preliminare contro il Levski Sofia che avrebbe concesso al Chievo le passerelle davanti a Barça, Chelsea e Werder. Altra vita a lottare in fondo in B, senza troppe cartucce.
Senza storia
Fraseggia il Chievo, basso il Cosenza che quasi mai riesce a ripartire. Djordjevic (13’) fa le prove generali con un sinistro a giro alto su punizione, decisamente meglio (32’) il mancino liftato che accarezza il palo per il naturale vantaggio. Tre minuti e il Chievo confeziona l’azione perfetta, avviata da Dickmann e rifinita da Vignato. Intelligente il tocco all’indietro nel cuore dell’area per Giaccherini che però angola troppo il colpo del potenziale raddoppio. Secca, allo scadere, la sventola dell’attivissimo Vignato che Perina alza in angolo. Un monologo, bello armonioso. Poi solo il rumore dei tacchetti sulla pista d’atletica. Tutti negli spogliatoi dopo neanche un istante di recupero.
A testa alta
Riparte più forte di prima il Chievo, per chiuderla. Quasi ci riesce Segre al 2’, fuori di poco nell’azione successiva il rasoterra di Djordjevic che continua a dominare la scena regalando anche un paio di aperture di classe. Obi ci prova prima con una mezza sforbiciata e poi da lontano, il Chievo è padrone ma suda freddo al 16’ quando Carretta ha come d’incanto la palla del pari. Sinistro rapido, ma fuori. Aglietti vede scorrere davanti all’area tecnica quei fantasmi tante volte incrociati dal predecessore Marcolini. Tanta carne al fuoco, pancia spesso vuota. Si sgola Aglietti, alza i toni Pillon. E con lui tutto il Cosenza. Generoso, a testa alta. Niente di pericoloso, l’inerzia è comunque un’altra ma il tempo corre e il Cosenza non graffia. Tutto dietro la linea della palla il Chievo, con Meggiorini centravanti e spazi che si aprono. Come al 41’, quando Giaccherini spara alle stelle la chance per tranquillizzare Aglietti. Per chiuderla c'è Meggiorini, pronto ad intromettersi fra il passaggio di Legittimo e l’esitazione di Perina. Gioco, match e incontro. Poi il silenzio, rotto dal lucchetto che sigilla il Bentegodi. E tutti i campionati italiani.