Il virus non spaventa Porte spalancate a Melbourne per il GP
Orgoglio Ferrari: «Siamo l’unica squadra sempre presente, non possiamo mancare»
La Ferrari è partita per Melbourne. Questione di «comprovate esigenze di lavoro», come richiesto dal decreto del Consiglio dei Ministri. Esigenze che nel suo caso sono la tradizione e il prestigio. «L’unica squadra che ha preso parte a tutte le stagioni della storia della categoria non può mancare», è scritto non a caso nel comunicato ufficiale del team. Ma lo stesso vale ovviamente per tutti gli italiani del paddock. Quelli dei nostri altri team, per cominciare, quindi AlphaTauri e Pirelli. E poi i tanti delle rimanenti squadre. Sono numerosi i nostri connazionali nelle due motorizzate Ferrari, Alfa Romeo e Haas, e qualcuno è presente praticamente in tutti i team, si pensi solo a Riccardo Musconi, ingegnere di pista di Valtteri Bottas alla Mercedes, e al suo collega Gianpiero Lambiase che dal garage Red Bull guida Max Verstappen. E in teoria dovrebbero essere i nostri, insieme ai giapponesi (della Honda), quelli più sotto osservazione all’arrivo in Australia.
Pochi controlli
In realtà i primi arrivati a Melbourne raccontano di non avere avuto particolari problemi. Dopo il controllo passaporti sono stati accompagnati in un’area apposita dell’aeroporto dove sono stati sottoposti alla misurazione della temperatura corporea. E nient’altro. Sono stati lasciati passare senza ulteriori domande. Lo stesso quindi dovrebbe essere per la squadra dei rossi della Ferrari. Il grosso degli ingegneri è partito ieri da Malpensa ed è in arrivo oggi, poco dopo le 13. E in ogni caso l’inasprimento di controlli e precauzioni non dovrebbe riguardare i piloti, sia per via della nazionalità che per l’aeroporto di partenza (casomai venga verificato), ovvero Zurigo per Sebastian Vettel e Nizza per Charles Leclerc. Del resto a Melbourne la percezione del pericolo è scarsa. Solo l’altro ieri in città si è giocata la finale della Coppa del Mondo donne di Cricket, in cui la nazionale australiana ha battuto l’India. Ed è stato il secondo evento con più spettatori di tutta la storia dello sport femminile. Al Melbourne Cricket Ground c’erano 86.174 paganti, con tanto di concerto di Katy Perry in evidentissima dolce attesa. Al contempo, per paura del contagio, la stessa popstar ha annunciato di aver rimandato le nozze con l’attore Orlando Bloom programmate per l’estate in Giappone. Timore che evidentemente non aveva a Melbourne.
Città tranquilla
Così come sembra che nessun altro abbia paura, sebbene nel Paese si stiano prendendo provvedimenti, come l’allestimento di nuovi reparti negli ospedali. E nonostante, come è noto, la preoccupazione in altre aree abbia portato all’emergenzacarta igienica, come ampiamente documentato dai social. E’ vero però che il numero degli australiani positivi è basso, in tutto sono 80, dei quali 10 reduci dalla nave Diamond Princess. Ottanta infettati, con 22 ricoveri e 3 decessi. La maggior parte nelle aree di Sydney e di Brisbane. Nello stato di Vittoria, quello di Melbourne, i contagi sono 8. Da qui tutta la sicurezza del presidente della società organizzatrice del GP, Andrew Westacott che ieri, in un’intervista alla radio SEN, ha detto: «Non c’è nessun pericolo che la gara sia a porte chiuse. Nella vita bisogna andare avanti, ovviamente prendendo le necessarie precauzioni. Le Ferrari e le AlphaTauri – ha proseguito con riferimento ai timori per le presenze italiane – sono all’aeroporto». Quindi si va avanti. E si corre in mezzo alla folla. L’anno scorso gli spettatori per la gara sono stati 102.000, circa il doppio nell’intero fine settimana.
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