La Gazzetta dello Sport

Il primo ministro Conte raccoglie la palla dal Coni e sospende ogni campionato. Nel calcio si salvano per ora solo le coppe europee a porte chiuse Scudetto, Euro 2020, allenament­i, diritti tv: ecco cosa succede ora

IL DECRETO CONTE STOPPA L’ITALIA FINO AL 3 APRILE I CAMPIONATI DI CALCIO SONO TUTTI SOSPESI MA SI «SALVANO» LE PARTITE EUROPEE

- di Canfora, Di Caro, Di Schiavi, Licari, Piccioni, Romani

Il Premier raccoglie la palla lanciata dal vertice di Malagò e tra le misure shock annuncia il blocco degli eventi Resta il via libera per Inter-Getafe giovedì a porte chiuse

Ametà del pomeriggio di ieri lo sport italiano prende una decisione storica: ci fermiamo, niente eventi, gare, partite fino al 3 aprile. Contestual­mente viene chiesto al governo un decreto per «ottemperar­e» a questa decisione. Decreto che arriva in poche ore: la svolta per l’«Italia zona protetta» cancella le norme che prevedevan­o la possibilit­à di giocare a porte chiuse. Porte chiuse che sono ormai uno scenario superato dagli eventi e dal ritmo spietato della crescita dei contagi e delle vittime da coronaviru­s nel nostro paese. Il vertice al Coni convocato da Giovanni Malagò aveva già cancellato ogni residuo dubbio. I presidenti delle federazion­i degli sport profession­istici e/o di squadra, calcio in primis, si sono schierati all’unanimità per la linea della sospension­e di tutti gli eventi, integrata dalla richiesta, esaudita in serata, di un intervento del governo per coprire giuridicam­ente la decisione.

Arriva il decreto

Finita la riunione, il presidente del Coni contatta il premier Giuseppe Conte e il ministro dello sport Vincenzo Spadafora. Che nel pomeriggio aderisce all’invito, scrivendo in una nota che la parte «sportiva» del testo del nuovo DPCM è in arrivo. In serata, Conte nella conferenza stampa annuncia la stretta per vietare ogni assembrame­nto: «Non c’è ragione per cui proseguano le manifestaz­ioni e le gare, penso anche al campionato di calcio. I tifosi devono prenderne atto. Non consentire­mo neppure che vengano utilizzate le palestre». Almeno fino al 3 aprile si chiude tutto. Alla burrascosa domenica, con il duro scontro verbale fra Spadafora-Assocalcia­tori e Lega di Serie A, succede un lunedì senza veleni.

Stop e incognite

Oggi il consiglio federale straordina­rio voterà per la sospension­e, ma stavolta il governo ha di fatto già deciso assumendos­i tutte le sue responsabi­lità: salteranno due giornate di campionato, il terzo weekend era già occupato dagli impegni per le amichevoli della Nazionale con Inghilterr­a e Germania, anche queste a fortissimo rischio. Per ora, si discuterà tenendo come rotta la scadenza del 3 aprile. Quindi immaginand­o di poter da allora ricomincia­re a giocare. Altri scenari, compreso quello di non riuscire a portare a compimento la stagione, sono ancora tutti da studiare. Fra l’altro in ballo non c’è soltanto la scudetto, ma anche i meccanismi di retrocessi­one/promozione fra A e B, e la definizion­e dei posti per le coppe del prossimo anno. Una situazione che si intreccia inevitabil­mente con lo scenario internazio­nale, sia per quanto riguarda le competizio­ni per club, sia per l’Europeo. Su cui, però, la Uefa per il momento non pensa al rinvio.

Europa sì

Nel decreto c’è invece il sostanzial­e via libera per gli impegni casalinghi delle italiane in Europa League e in Champions. «Restano consentite - dice il testo - esclusivam­ente le competizio­ni organizzat­e da organismi sportivi internazio­nali». Inter-Getafe di giovedì, Juve-Lione di martedì 17 e Roma-Siviglia del 19 dovrebbero svolgersi a porte chiuse. Naturalmen­te ogni giorno, quasi ogni ora che passa, costringe a riaggiorna­re tutte le decisioni. Ma ormai il problema da italiano sta diventando europeo e mondiale. Nessuno sa che cosa potrà succedere fra uno o due mesi. Per ora la Champions sta resistendo, dividendos­i fra porte aperte (Lipsia-Tottenham e LiverpoolA­tletico Madrid) e chiuse (Paris Sg-Borussia Dortmund e Valencia-Atalanta).

DPCM e ordinanze

Intanto si ferma il campionato. Il documento finale votato al Coni spiega che la sospension­e di tutto lo sport «è una decisione che non ha precedenti». Ma la tutela della salute è «la prio

rità assoluta di tutti». Nelle prossime ore sarà possibile capire se il nuovo testo riuscirà a superare le discrepanz­e con le ordinanze regionali, «al fine di non creare divergenti applicazio­ni della stessa materia nei vari territori», come richiesto da Coni e federazion­i.

Sì agli allenament­i

Non è in discussion­e la possibilit­à per gli atleti «profession­isti e non profession­isti riconosciu­ti di interesse nazionale da Coni e federazion­i» di proseguire gli allenament­i (il divieto varrà solo per le «competizio­ni»). Il discorso riguarda piuttosto lo norme sullo sport di base, dove le limitazion­i sono diverse fra le regioni. «Serve un’indicazion­e precisa del governo — dice Paolo Barelli, il presidente della Federnuoto —. Siamo di fronte a un’emergenza. Se dovessero arrivare ordinanze più restrittiv­e tutte le federazion­i le rispettere­bbero». E la prima è già di fatto arrivata con la chiusura delle palestre che, citata da Conte, varrà per tutta l’Italia.

«Aiutate pure noi»

Ma c’è un’altra sollecitaz­ione dello sport inserita nella nota finale uscita dalla riunione con le federazion­i. La richiesta del Coni al Governo di «inserire anche il comparto sport, sia profession­istico sia dilettanti­stico, nell’annunciato piano di sostegno economico che possa compensare le emergenze che lo sport italiano ha affrontato finora con responsabi­lità e senso del dovere». Il governo è orientato a una risposta positiva, ma la declinazio­ne di aiuti, e la loro divisione, è tutta da stabilire.

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ANSA Gol e invito Francesco Caputo ha festeggiat­o un gol del Sassuolo al Brescia, ieri in campionato, con un avviso a tutti gli italiani: “Andrà tutto bene ma state a casa”
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