A scuola da Khedira Testa e inserimenti per lo sprint Juve
Dopo il lungo stop il mediano è pronto: con lui i bianconeri non hanno mai perso
Massimiliano Allegri lo aveva soprannominato il professore è il motivo non è difficile da comprendere, basta andare a riguardarsi una delle partite del passato (esercizio utile, visto che di pallone si parla e basta in questo periodo e non si può prevedere quando si tornerà a poterlo vedere, che sia dal vivo o in tv) e soffermarsi solo sui suoi movimenti. Nel calcio c’è chi gioca con i piedi, chi invece con gambe e polmoni. Sami Khedira gioca soprattutto con il cervello ed è per questo che era diventato uno dei pupilli di Massimiliano Allegri, che non rinunciava mai alle sue lezioni a centrocampo nelle occasioni più importanti, ed è riuscito a conquistare anche Maurizio Sarri. Ecco perché il tedesco più utile che divertente, che ai tempi del Real Madrid veniva fischiato dal pubblico altezzoso del Bernabeu perché non era abbastanza appariscente, può essere l’uomo in più per il finale di stagione bianconero, che si ipotizza compresso per la necessità di recuperare le gare perdute.
Trimestre in bianco
Khedira ha giocato l’ultima volta il 26 novembre 2019, pochi minuti nel finale di Juventus-Atletico di Champions. A inizio dicembre s’è sottoposto a un intervento di pulizia artroscopica al ginocchio sinistro, più di 3 mesi dopo è tornato tra i convocati per la gara con l’Inter e ora aspetta la ripresa del campionato per la prova del campo. Nel frattempo unisce l’utile al dilettevole: durante la quarantena (che stanno facendo tutti i bianconeri dopo la positività al COVID-19 di Daniele Rugani, cui ieri si è aggiunto Blaise Matuidi) oltre ad allenarsi sta imparando a suonare il pianoforte.
Equilibrio e fortuna
Basta scorrere i numeri per capire perché l’allenatore attendeva con impazienza il rientro del professore: in questa stagione Khedira ha messo insieme 17 presenze tra campionato e Coppa (13 da titolare), con un bilancio di 14 vittorie e 3 pareggi. Con Khedira in campo la Juventus sarriana non solo non ha mai perso, ma segnava di più (media di 2.2 gol a partita, che
Minuti giocati vittorie
Con Khedira
Presenze
Senza Khedira scende a 1.8 senza). Solo casualità? Forse, però di vero c’è che Sami svolge il prezioso ruolo di equilibratore a centrocampo. «Se Khedira è un problema io me lo tengo volentieri - aveva detto Sarri dopo Atalanta-Juventus, difendendo il campione del mondo tedesco dalle accuse di scarso dinamismo -. Ha un’intelligenza tattica mostruosa, può darsi che quando le partite viaggiano a certi livelli di ritmo e intensità possa avere qualche difficoltà». Khedira non è veloce con le gambe ma con la testa arriva sempre prima degli altri. Legge dove arriverà il pallone, non va in pressione ma si sposta in anticipo per chiudere le linee di passaggio, costringendo gli avversari a tornare indietro per far ripartire l’azione. Oltre all’equilibrio porta in dote l’esperienza (ha vinto la Champions a Madrid), ha tecnica, gioca di prima come piace a Sarri e soprattutto ha un senso molto sviluppato per gli inserimenti. Per questo Sarri, che appena arrivato lo aveva messo nella lista dei partenti, ha cambiato idea in fretta, promuovendolo subito titolare.
Freschezza e cervello
La Juve di Allegri comandava la partita nella sua metà campo, chiudeva ogni spazio, teneva la difesa bassa e la squadra corta e poi saliva e colpiva. Quella di Sarri vuole essere padrona nella metà campo altrui e questo comporta, oltre a una linea difensiva più alta, un chirurgico gioco di equilibri, in particolare tra terzini, mezzali e regista. Ecco perché Khedira era prezioso ieri e lo è ugualmente oggi, anche se la filosofia è cambiata. Quando (e se) il calcio riprenderà, la Juventus giocherà più o meno ogni tre giorni. Serviranno forze fresche e cervelli agili, come quello del professor Khedira.
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