Perin e il Genoa, una passione che può arrivare lontano
Il portiere, in prestito sino a giugno, ha riconquistato l’ambiente rossoblù E si candida a numero uno del futuro
Ese adesso il matrimonio fra il Genoa e Mattia Perin proseguisse? Valutato con il senno di poi, si può affermare senza rischio di smentita che avessero bisogno entrambi — Mattia Perin, ma pure il Genoa — di una scossa del genere. Colui che sino al 2018 (e per i cinque anni precedenti) era stato il guardiano della porta rossoblù, aveva preso poi la strada (prestigiosa) di una Juventus che per lui è stata nella realtà dei fatto un po’ matrigna. L’idea della società di riportarlo a Genova nel gennaio scorso, quando il Grifone aveva mostrato la necessità di rinforzi in vari reparti, ma pareva ben coperto fra i pali con Radu. Contro ogni logica apparente, Perin ha mostrato il lato migliore di sé: rispetto al portiere che i genoani avevano conosciuto sino a due stagioni fa, Mattia ha mantenuto lo stesso approccio leggero a livello mentale nei confronti della realtà che lo circonda. Inoltre, ha mostrato di avere coraggio, ripagando sul campo la fiducia del presidente Preziosi, in una sfida che, già a livello ambientale, nasceva in modo nient’affatto semplice. Gli anni bianconeri lo hanno arricchito sul piano calcistico trasmettendogli quella mentalità vincente che solo un top club come quello bianconero avrebbe potuto garantirgli.
Ritornerò
Mai Mattia ha rinnegato il suo passato genoano. E persino nel momento in cui aveva salutato il Genoa, il suo era stato un arrivederci, non un addio. Era una promessa — mantenuta — fatta innanzitutto a se stesso ed alla sua famiglia. La storia recente ha detto molte altre cose ancora. Nicola, sin dal suo primo giorno del suo insediamento sulla panchina genoana, era stato chiarissimo: «Il portiere che vedrete fra i pali contro il Sassuolo sarà il numero uno sino a fine campionato». Con il Sassuolo — era il 5 gennaio scorso — il titolare è diventato lui e questo a bastato a stabilire nuove gerarchie. Certo, è ancora presto per gettare lo sguardo oltre la fine di una stagione il cui sviluppo nasconde ancora incognite, ma l’impressione è che il nuovo Perin abbia forti possibilità a tenersi il ruolo di numero uno a lungo. Sono molte le variabili da chiarire, prima di tutto quelle contrattuali (e ci sarà tempo per farlo), ma Nicola aveva bisogno di un numero uno senza paura e al tempo stesso con quel senso di appartenenza addosso che potrà fare la differenza da qui al termine del campionato, qualunque sia il suo svolgimento futuro. Quando Preziosi gli ha proposto di tornare, lui ha detto sì un attimo. Era destino, insomma.
fi.gri.