La Gazzetta dello Sport

Brady: «Vado via» Patriots senza mito

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nimmaginab­ile. Vedere Tom Brady in Nfl con una maglia diversa da quella di New England, la franchigia di cui è stato bandiera per 20 anni, sembrava inimmagina­bile. Invece è la nuova realtà del football, che in piena free agency nonostante l’epidemia di Covid-19 dilaghi negli Usa, ha perso una certezze. «La nostra squadra è stata punto di riferiment­o di tutto il mondo sportivo: anche se la mia carriera proseguirà altrove, sono certo che continuerà ad esserlo - ha scritto il 42enne sui social -. Gli ultimi due decenni sono stati più felici di quanto avessi potuto immaginare: non so cosa mi riserva il futuro e sto per aprire un nuovo capitolo della mia carriera, ma rimarrò per sempre un Patriots». Brady, scelto da New England con la chiamata numero 199 al draft 2000, lascia dopo 6 trionfi nel Super Bowl (il primo nel 2002, l’ultimo nel 2019): non era solo il miglior giocatore della squadra e uno dei quarterbac­k più forti di tutti i tempi, era il simbolo dell’intero New England, il volto dello sport a Boston. Lascia tra gli applausi, senza risentimen­ti ma con tanta riconoscen­za da parte di una sterminata colonia di tifosi che per 20 anni ne ha applaudito le imprese, lo ha invidiato (non solo perché è sposato con Gisele Bundchen, supermodel­la brasiliana) e fatto diventare un mito.

Futuro

Brady non ha ancora deciso dove proseguirà la sua carriera. I Los Angeles Chargers sembrano la possibilit­à più glamour, ma i Tampa Bay Buccaneers hanno già parlato e vogliono farlo ancora, con l’intento di trovare l’accordo già oggi, quando si apre ufficialme­nte il mercato dei giocatori senza contratto. Di certo l’avventura coi Patriots di Brady è finita. «A volte occorre del tempo per apprezzare veramente qualcuno» gli ha detto Bill Belichick, suo coach per 20 anni. Per Brady non vale: a Boston sanno tutti benissimo che si è ammainata una bandiera.

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