Superati in Italia 30 mila malati Controlli, la stretta del Viminale
Oltre 2500 i decessi e il picco potrebbe arrivare fra il 25 marzo e il 15 aprile Donazione milionaria da Berlusconi per l’ospedale alla Fiera di Milano
Nel giorno del 159° anniversario dell’Italia unita, al culmine dell’emergenza Covid-19, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha esortato gli italiani a stringersi attorno alla carta Costituzionale. Un momento di enorme difficoltà, da superare insieme. Sfide da vincere soprattutto in Lombardia, la regione più colpita dal virus (16.220 contagi, +1.571 rispetto a lunedì), dove anche ieri l’esercito di medici e infermieri ha combattuto in corsia. Gli ultimi dati forniti dal capo della task force Angelo Borrelli evidenziano la drammaticità del momento: 26.062 i malati nel Paese, 2.989 in più del giorno prima, cui si aggiungono 2.941 guariti (+192) e 2.503 decessi (+345), mentre il numeri dei casi totali è balzato a 31.506: una crescita di 3.526, superiore a quella dell’altro ieri. Dei 26.062 positivi, 11.108 sono in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi e 2.060 sono ricoverati in terapia intensiva.
Tamponi in camper
Scarseggiano, com’è noto da giorni, proprio i posti letto per i malati gravi. L’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera ha segnalato che «lunedì eravamo quasi a zero posti». Un aiuto concreto lo ha fornito la Croce Rossa donando 40 respiratori e diverse attrezzature per la terapia ospedaliera. Oggi altri 16 posti letto verranno allestiti all’ospedale San Carlo e nel pomeriggio atterrerà a Milano da Shanghai un cargo con due team di medici (destinati alla Lombardia e a Firenze) e 10 tonnellate di materiale sanitario. E mentre sono quattro i detenuti positivi in Lombardia, è una corsa contro il tempo all’ospedale bergamasco Papa Giovanni XXII, in cui tutti gli 80 posti disponibili sono occupati. Proprio a Bergamo, dove verrà installato un ospedale da campo (trasferiti, intanto, in strutture private 48 persone, tra cui pazienti di Brescia, Melzo e Crema), ieri sono morti a causa del contagio il primo medico di famiglia (Mario Giovita, 65 anni) e due dipendenti della Poste: lavoravano in provincia in un centro di recapito e in un ufficio postale. «È ora di chiudere gli uffici postali», ha detto Marisa Adobati della segreteria Slc-Cgil, mentre in Veneto il governatore Luca Zaia ha lanciato una campagna di prevenzione a tappeto: «Andremo col camper a fare il tampone a tutti». Sul fronte dei controlli, invece, il vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala ha annunciato che dall’esame delle celle telefoniche «si sposta il 40% delle persone: troppo». E la stretta del Viminale continua: su 172.720 verifiche, denunciate 7.890 persone. Trovati alcuni esercizi commerciali aperti nonostante i divieti. E a Milano (2.326 casi), intanto, prende forma il nuovo ospedale con 400 nuovi posti di terapia intensiva da allestire «con tempi cinesi» sui 20 mila metri quadrati dei padiglioni 1 e 2 del Portello a Fieramilanocity: ci vorranno presumibilmente 10 giorni, dal momento in cui arriveranno le strumentazioni e si individuerà il personale (il conto alla rovescia parte da quel momento). Per la realizzazione del reparto, sono intervenuti direttamente il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che ha donato alla Regione 10 milioni di euro, al pari di Remo Ruffini, presidente e a.d. di Moncler, e l’imprenditore Giuseppe Caprotti (figlio di Bernardino, fondatore di Esselunga). Nei suoi ringraziamenti per la solidarie
tà dimostrata, il governatore Attilio Fontana ha citato pure Allianz e il gruppo Sapio (da loro impianti di distribuzione, l’ossigeno e i gas medicali per la terapia intensiva) e Fondazione Invernizzi, spiegando che, per rimettere in funzione l’altro ospedale di Legnano, come sollecitato da Adl Cobas Lombardia, sarebbero necessari «dai 6 ai 12 mesi». Anche Banca Intesa è scesa in campo per combattere la crisi, mettendo a disposizione 15 miliardi di euro in favore delle piccole e medie imprese. Ma la sfida è lunga: mentre l’attenzione si sposta verso la situazione nel Centro-Sud, è ancora difficile dire quando ci sarà il picco, che potrebbe arrivare fra il 25 marzo e il 15 aprile.
La difficoltà rende più stringente la necessità di rimanere uniti
Non si può tornare alla vita normale: servono misure ancora più dure
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