Milan, un sospiro di sollievo Paolo e Daniel ne sono usciti
Il comunicato dei rossoneri a pericolo scampato. Il d.s. manca da Milanello dal 5 marzo. La squadra era già in quarantena
na dinastia di guerrieri. Il nonno ha alzato la prima coppa dei Campioni, il padre ha fatto l o stesso e ne ha vinte in quantità. Daniel non può avere paura: anche perché, come Paolo, ha già superato il virus. Il Milan ha comunicato ieri, in una maniera apprezzabilmente scarna, vista la situazione in Lombardia, che il suo direttore tecnico era stato contagiato e già guarito. Un messaggio positivo per tutti, anche perché coinvolge il figlio teenager Daniel.
Questione di famiglia
Una questione di famiglia, in tutti i sensi. Dopo giorni di malessere, sia Paolo che il figlio Daniel sono stati sottoposti al tampone. Prova che di questi giorni in Lombardia non si effettua tanto per fare qualcosa: nomi noti oppure no, ci sono delle precedenze da rispettare. Ma essendo Paolo venuto in contatto con una persona che ha contratto la malattia, e avendo sintomi che non passavano, si è sottoposto al tampone. «E’ risultato positivo al coronavirus. Allo stesso modo il figlio Daniel, attaccante della Primavera rossonera aggregato alla prima squadra». Questo il testo del comunicato ufficiale del club rossonero, che continua: «Paolo e Daniel sono in buone condizioni e, dopo aver trascorso oltre due settimane nella propria abitazione senza contatti esterni, come previsto dai protocolli medico-sanitari prolungheranno la quarantena per i tempi necessari alla completa guarigione clinica».
Attesa
Fin qui il comunicato ufficiale del Milan. Di certo Paolo ha avuto gli ultimi contatti con la squadra, a Milanello, il 5 marzo, ben prima dell’ultima partita giocata e persa dal Milan contro il Genoa domenica 8. Ma era appena scoppiato il caso Boban, e chi poteva immaginare che cosa? La fine del mondo come lo conosciamo era alle porte e nessuno lo sapeva, Ufficialmente, dei banali virus gastrointestinali erano all’origine dell’assenza del direttore dell’area tecnica Maldini e del direttore sportivo Massara dall’orizzonte. Bugie diplomatiche, mosse di regime? Con il pianeta ridotto alla canna del gas nessun ci pensava molto. Andava tutto così e pazienza. Era logico che l’attesa durasse fino alla prossima puntata.
Ci vediamo
Attesa anche abbastanza automatica nei suoi effetti. Tampone, positività accertata, L’amico che forse ha contagiato i Maldini sta meglio dopo tanti giorni brutti, e questa è la notizia migliore. In sede, a Casa Milan, per il momento non ci sono situazioni critiche, così come non ce ne sono nelle altre sedi di lavoro, chiuse da tempo. Il Milan si è messo da solo i n quarantena, rispettando le direttive del governo. A casa tutti, prima squadra e ragazze, settore giovanile, cuochi di Milanello, impiegati di casa Milan. Tutti, senza eccezioni.
Che fare
Questa notizia farà forse scattare il panico, ma sintomi nei dipendenti e nei giocatori della prima squadra per il momento non ce ne sono. Ci sarà magari la corsa al sospetto, come ormai in tutta Italia e nel mondo, e questo giustifica anche le cautele nella comunicazione del caso. Prima il tampone, poi il resto. Paolo e Daniel sono guariti, questo è un bene, al di là del cognome, perché ogni guarito è un bene per la comunità lombarda sotto pressione. Verranno magari altri tamponi e altri soggetti positivi. Il Milan si augura che non sia così. Paolo e Daniel sono guariti, come l’amico che forse ha trasmesso il virus. E che è ancora molto debole, più di Paolo e del figlio. E’ a lui chr in questo momento vanno tutti i pensieri di una comunità che come tante ha dimostrato di saper sconfiggere il virus. Come i Maldini. Una famiglia particolare, che ha sollevato trofei in grande quantità. In un momento come questo può voler dire nulla oppure molto.
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