Napoli, mercoledì in campo Adl ha ordinato la ripresa
Contrario il sindaco di Castel Volturno, dove c’è il centro di allenamento: «Il calcio non è fondamentale»
Le perplessità sono tante, l’interrogativo è uno solo: perché? Si, perché. Ci si chiede il motivo per cui il Napoli debba riprendere gli allenamenti mercoledì, mentre giovedì sera 17 società su 20 sono state concordi nel fissare la data della ripresa al 4 aprile, peraltro con delle limitazioni, ovvero giocatori divisi in tanti piccoli gruppetti, in modo da limitare i contatti tra di loro. Una data indicativa, ovviamente, che potrebbe subire uno slittamento se il quadro sanitario nazionale non dovesse presentare miglioramenti importanti nella lotta contro questa pandemia.
La decisione presa da Aurelio De Laurentiis ha destato preoccupazione nell’ambiente, soprattutto in un momento in cui ci sono diverse regioni del nord, che stanno contando migliaia di morti e stanno chiedendo al Governo maggiori restrizioni. Limitazioni dalle quali non può sentirsi esentato, il calcio, e tutte le sue componenti. Ecco perché pare improbabile che il Napoli possa tornare a allenarsi nel giorno stabilito dal club.
L’annuncio
Ha colto di sorpresa, venerdì sera, la comunicazione diffusa dal Napoli, attraverso i propri social, relativa alla ripresa degli allenamenti fissata per il giorno 25. Una decisione che è in chiaro contrasto con quanto indicato dai medici sportivi e dall’associazione calciatori, che tendono a preservare la salute dei tesserati e delle rispettive famiglie. D’altra parte, il calcio non è sfuggito alla diffusione del Covid-19 come dimostrano i casi dei diversi giocatori di serie A infettati dal virus. La questione, in ogni modo, verrà monitorata giorno per giorno e nulla può escludere che De Laurentiis riveda la propria decisione e si allinei con gli altri club di serie A che sono d’accordo (a parte Lotito) a ripartire il 4 aprile, sempreché ci siano le condizioni
necessarie per salvaguardare gli staff tecnici e gli stessi calciatori. Che, intanto, continuano ad allenarsi pur stando in casa. Lo staff tecnico ha messo a disposizione una applicazione, Tabata, che spiega loro il programma di allenamento da seguire, a prescindere da quelli che ciascuno svolge personalmente. C’è chi lavora nel soggiorno, chi nel salone e chi nel giardino pur di non perdere la forma fisica.
Allarme sindaco
La notizia che il Napoli possa riprendere gli allenamenti mercoledì, ha provocato la reazione del sindaco di Castel Volturno, il comune della provincia di Caserta, dove sorge il centro sportivo del Napoli. «In questo momento bisogna mettere da parte tutte le cose non essenziali e lasciare solo l’indispensabile, poi ci sarà tempo per riprendere le attività di tutti i giorni e anche lo sport», ha detto Luigi Umberto Petrella che chiede misure ancora più restrittive e non solo per il suo comune. «Lo sport può passare in seconda linea, non è un aspetto prioritario, bisogna chiudere tutto».