«SCALE, INTERNET, UN TAPPETINO CHIUSI IN CASA CI SI ALLENA COSÌ»
Baldini, olimpionico 2004 nella maratona, simbolo dei runner: «Ho detto stop all’attività all’aperto, ma ci si può tenere in forma lo stesso. Vi spiego come»
Stefano Baldini, dio di maratona, runner simbolo per eccellenza, non ha mai smesso di correre: nemmeno appese le scarpette da agonista al chiodo (a ottobre saranno 10 anni). Ora però, per la prima volta, ha deciso di fermarsi. «Provo a dare il buon esempio - dice mi sono messo in una sorta di quarantena da sport all’aperto».
3 Nemmeno una corsetta, quindi?
«Vado al campo della mia Rubiera, nel Reggiano, ma solo in veste di allenatore di atleti di interesse nazionale. Loro sì, come consentito dal decreto dell’11 marzo e in accordo con Coni e federazioni, possono continuare. In questo momento seguo Lorenzo e Samuele Dini, Pietro Riva e con noi ci sono anche Martina Merlo, Ludovica Cavalli e la sprinter Zaynab Dosso. Io sto alle regole che abbiamo dato ai ragazzi della mia squadra, la Corradini. Da quando in Emilia hanno ristretto le possibilità di attività, stop per tutti. Anche, per esempio, per il nostro campione regionale junior di cross».
3Perché tanti non rispettano le regole? «Perché lo sport diventa una valvola di sfogo, una reazione psicofisica. Non bastasse, c’è il sole, è già primavera e il tempo libero è tanto. Nelle grandi città poi, data la densità di popolazione, il problema si amplifica. Vedo muoversi gente che non lo ha mai fatto».
3Cosa consiglia ai tantissimi che scelgono la sua condizione?
«Per muoversi anche in casa serve poco. Basta un tappetino e una tv o un pc per seguire un tutorial. Sul web ci sono programmi di alto livello che offrono tante tipologie di allenamento muscolare, attività importanti che persino i corridori più incalliti spesso trascurano. Poi, se si ha un tapis roulant o i rulli per bicicletta, tanto meglio».
3Cosa suggerisce a un neofita?
«Innanzitutto di ricordarsi sempre che non si deve passare da zero a cento in una volta. Poi di fare esercizi corretti, con particolare attenzione ai piegamenti delle gambe, ai muscoli addominali, dorsali e ai glutei. Se svolti di fronte uno specchio meglio ancora, soprattutto per mantenere un’adeguata posizione della schiena. Sbirciandosi, in caso di errori, si può correggere».
3Altre opportunità alla portata di tutti?
«Le rampe di scale, purché utilizzate mantenendo le distanze di sicurezza. Persino un semplice gradino, perfetto per un riscaldamento o per sedute
3A proposito, quali accortezze per l’alimentazione?
«C’è poco da scoprire, andrebbero seguite regole note. Anche se ora, viste le permanenze forzate in casa, proprio far da mangiare può diventare un bel passatempo. Va riscoperta, ma stando attenti a non esagerare. Suggerisco piatti “multicolorati”, che seguano la regola del tre: carboidrati, proteine e grassi, con percentuali vicine al 40, 30, 30. Per non accumulare peso, frutta e verdura sono imprescindibili. La seconda meglio se consumata prima dei pranzi, così da provare una piacevole sensazione di sazietà. Una dieta a zona è sempre consigliata e indicata».
3 Come reagisce il corpo umano a situazioni anomale? «È una macchina pressoché perfetta, si adatta velocemente. Anche nelle cose pratiche. Lo riscontro sui miei tre figli: frequentano scuola superiore, elementare e materna. In pochi giorni si sono abituati alla nuova realtà. In verità oggi basta acqua, cibo, corrente elettrica, gas e telefono e si può vivere alla grande. È anche fondamentale riposare e dormire al meglio. Dell’aria aperta godremo quando si potrà». 3Sport a parte, come sta trascorrendo le sue giornate? «Sto sistemando tante cose di casa trascurate. Ha un suo fascino, perché torno alla quotidianità di una volta. Poi, pochi giorni fa, ho consegnato un progetto per il corso di allenatore federale di terzo livello che, benché abbia il quarto Coni, ho voluto rifare. Prima con una specializzazione su salti e prove multiple, ora sul mezzofondo».
3Che effetto le ha fatto giovedì vedere il passaggio della fiaccola di Tokyo 2020 da mani greche a giapponesi nello stadio Panathinaiko, là dove nel 2004 vinse l’oro olimpico di maratona?
«È sempre bello “tornare” in quel luogo: ma non nascondo che ho provato un po’ di tristezza pensando al fatto che, data la situazione, temo che difficilmente i Giochi si faranno. Non si domandi però agli atleti cosa ne pensano: sono gli ultimi ai quali chiedere di rinunciare. L’Olimpiade per loro è lavoro e vita. Prima di Pechino 2008, per il mancato rispetto dei diritti umani, si parlò di rinuncia. Senza ignorare il problema, solo l’idea mi mandò in crisi».
3Quale deve essere oggi la priorità?
«La salute: dobbiamo essere bravi a star bene. Per noi stessi e per gli altri. Questa è l’unica cosa che conta».
Lo sport diventa una valvola di sfogo. Vedo muoversi gente che non lo ha mai fatto
Stiamo a casa, la salute viene prima di tutto. Facciamolo per noi stessi e per gli altri
Baldini sui divieti
Temo che i Giochi non si faranno. Ma non chiedete agli atleti di rinunciare, per loro è la vita
Baldini su Tokyo 2020