La Gazzetta dello Sport

Nicolò corre già verso il rientro tra allenament­i e Playstatio­n

Il gialloross­o lavora almeno 2 ore al giorno. Poi le serie tv, l’amico Totti, le partite “virtuali” e riposo Il ginocchio è ok, a luglio in campo?

- di Pugliese

Da una parte c’è mamma Francesca, dall’altra la fidanzata Sara, su cui il gossip racconta di un rapporto che vive di litigi e riavvicina­menti, ma anche di un amore forte, intenso, vero. Il mondo attuale di Nicolò Zaniolo balla tutto qui, tra le due donne della sua vita (l’altra è la sorella Benedetta, «ferma» a La Spezia con papà Igor). E in quel mondo lì, nella casa dell’Eur, Nicolò vive la sua quarantena. Con un obiettivo fisso in testa: il giorno del rientro, quello in cui potrà rimettere piede in campo. Un sogno che strada facendo ha preso il posto dell’Europeo. Anche se poi, paradossal­mente, proprio lo spostament­o di Euro 2020 al prossimo anno gli ha dato una carica in più, una scossa motivazion­ale.

La quarantena

All’inizio di questo strano momento, Nicolò ha fatto un po’ fatica a capire la necessità di dover restare reclusi in casa. Come un po’ tutti i ragazzi di 20 anni. Poi ha capito e si è adeguato, da ragazzo intelligen­te qual è. E proprio in questi giorni la Roma ha messo all’asta una sua maglia (con autografo e dedica personale) il cui incasso sarà devoluto all’ospedale Spallanzan­i (l’asta scadrà il 27 marzo, ieri si era a 850 euro). Nicolò vive così questo momento con un po’ le solite cose che fa sempre. Già, perché poi la sua vita non è che sia cambiata di molto, non essendo uno che si concedeva stravizi o serate mondane. Gli manca fare una passeggiat­a, è ovvio. Ma riempie le giornate con le serie tv, Netflix a go-go, un occhio a Celebrity Hunted per ammirare le avventure di Francesco Totti (che è stato un idolo, ma è anche il suo padrone di casa...) e poi tante ore di sonno. C’è anche la playstatio­n, con partite online infinite con compagni di squadra e non. Alcune sono diventare epiche, come quella di un paio di giorni fa, quando ha rifilato 4 gol a Luca Ranieri, difensore della Fiorentina e amico d’infanzia (i due sono cresciuti a La Spezia).

Il recupero

E poi c’è il recupero, che a conti fatti è la cosa più importante. Perché da quel maledetto 12 gennaio in cui il ginocchio ha fatto crac sono passati oltre due mesi e le sensazioni migliorano di volta in volta. Dieci giorni fa (il 12 marzo) doveva avere la seconda visita di controllo dal professor Mariani per passare alla fase tre del programma, ma il coronaviru­s lo ha costretto a casa. La visita è stata posticipat­a, i tempi forse si allunghera­nno un po’. Ma Zaniolo lavora per circa due ore ogni pomeriggio, a volte anche due e mezzo.

Tutte di filato, spesso anche collegato in video con i preparator­i e i fisioterap­isti della Roma. Tanto ghiaccio e poi posture ed esercizi. Il club gli ha fatto arrivare a casa tutto il necessario (la cyclette, i pesi, gli elastici e gli attrezzi per la riabilitaz­ione), suggerendo­gli anche l’alimentazi­one da seguire. Alla fine di ogni seduta c’è comunque un report video con i suoi referenti, per capire come è andata. Le sensazioni, i movimenti, anche i sorrisi (molti) o le eventuali preoccupaz­ioni (quasi nulle). Perché poi, di fatto, Nicolò in questo momento ha una forza interiore che mette quasi paura: un conto è superare l’incubo della riabilitaz­ione a Trigoria, con i compagni, in un ambiente di lavoro condiviso, e un altro è stare lì a casa, da solo, a soffrire e a lavorare. A motivarlo, però, c’è proprio la voglia di tornare a giocare forte come prima. E di mettere subito via il timore di perdere ciò che si era guadagnato. E, da questo punto di vista, lo spostament­o dell’Europeo è stata un’iniezione di fiducia gigantesca. Perché a quell’Europeo Nick ci teneva da morire e perché se si fosse giocato - come da programma - da giugno prossimo, lui in azzurro non ci sarebbe mai stato. Ma la voglia di farcela arriva da altre mille stelle polari. L’attenzione della Figc e della Nazionale ad esempio, che anche di recente lo hanno voluto come testimonia­l nella battaglia al coronaviru­s, dimostrand­ogli quanto ci tengano per il futuro; e l’affetto che gli fa arrivare ogni giorno la gente di Roma. Tanto che in questo momento Nicolò è di fatto stregato dall’ambiente: «Papà, io qui ci resto per sempre», si è fatto scappare un paio di volte parlando con Igor. Poi magari non succederà (o forse sì, chissà...), ma è anche prematuro pensarlo. Quel che conta è che Nicolò viva uno stato d’animo di benessere, in un momento di difficoltà.

I consigli del papà

Già, papà Igor, uno che in carriera si è rotto una volta il tendine d’achille, ha fatto 4 menischi e ha dovuto combattere con diverse distorsion­i al ginocchio. Insomma, quanto basta per aiutarlo e guidarlo nel percorso riabilitat­ivo. Ora il ginocchio sta bene, è asciutto, ma Nicolò dovrà essere bravo a non abbattersi quando (e se) lo vedrà diverso, né esaltarsi quando le sensazioni saranno belle. Papà Igor glielo ricorda spesso, anche a distanza. Doveva raggiunger­lo con Benedetta, poi le restrizion­i lo hanno costretto a restare a La Spezia. Così il 12 marzo, per i suoi 47 anni, la famiglia ha festeggiat­o via video. Pazienza, ci sarà tempo anche per questo. E magari festeggera­nno insieme il giorno in cui Nicolò tornerà in campo. Quel giorno, anche l’Italia avrà un motivo in più per ripartire. Alla grande.

 ?? ANSA ?? Predestina­to
Nicolò Zaniolo, 19 anni, esulta con la maglia della Nazionale, con la quale ha giocato 5 match segnando 2 gol all’Armenia. L’esordio è datato 23 marzo 2019, nel 2-0 sulla Finlandia
●Nato a Massa il 2 luglio 1999, Nicolò Zaniolo inizia con la Maria Rosa di Salerno. Figlio d’arte (il padre Igor ha giocato - tra le altre - con Spezia e Salernitan­a), veste anche le maglie di Spezia e Canaletto per poi trasferirs­i, nel 2008, nel vivaio del Grifone. Nel 2010 va alla Fiorentina, con la quale resta fino agli Allievi. Nel 2016 è tempo di Primavera, categoria che disputa con l’Entella, società nella quale approda da svincolato. Aggregato in prima squadra nel gennaio 2017, esordisce in B l’11 marzo 2017, nello 0-0 con il Benevento: è la prima di 7 presenze in campionato. Il 5 luglio ecco l’Inter, che lo porta a Milano per circa 2 milioni: vince scudetto e Supercoppa. A Roma dal giugno 2018 nell’affare Nainggolan: finora ha totalizzat­o 60 presenze in totale realizzand­o 12 gol.
ANSA Predestina­to Nicolò Zaniolo, 19 anni, esulta con la maglia della Nazionale, con la quale ha giocato 5 match segnando 2 gol all’Armenia. L’esordio è datato 23 marzo 2019, nel 2-0 sulla Finlandia ●Nato a Massa il 2 luglio 1999, Nicolò Zaniolo inizia con la Maria Rosa di Salerno. Figlio d’arte (il padre Igor ha giocato - tra le altre - con Spezia e Salernitan­a), veste anche le maglie di Spezia e Canaletto per poi trasferirs­i, nel 2008, nel vivaio del Grifone. Nel 2010 va alla Fiorentina, con la quale resta fino agli Allievi. Nel 2016 è tempo di Primavera, categoria che disputa con l’Entella, società nella quale approda da svincolato. Aggregato in prima squadra nel gennaio 2017, esordisce in B l’11 marzo 2017, nello 0-0 con il Benevento: è la prima di 7 presenze in campionato. Il 5 luglio ecco l’Inter, che lo porta a Milano per circa 2 milioni: vince scudetto e Supercoppa. A Roma dal giugno 2018 nell’affare Nainggolan: finora ha totalizzat­o 60 presenze in totale realizzand­o 12 gol.

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