La Gazzetta dello Sport

L’EUROPEO? LO VINCIAMO L’ANNO PROSSIMO

«RESTO VICINO AGLI ITALIANI PENSO ALL’INNO, MI EMOZIONERÒ» Il c.t. azzurro: «Sono ottimista per il futuro Il campionato ripartirà e la Nazionale, più forte, proverà a vincere un grande Europeo»

- di Luigi Garlando

Io rimango ottimista Il campionato ripartirà Nel 2021 la Nazionale sarà ancora più forte E avrò di nuovo Zaniolo...

L’Inno di Mameli è finito sui balconi, come il pallone di un bambino calciato male. Avrebbe dovuto finire allo stadio Olimpico di Roma il prossimo 12 giugno, per il debutto degli azzurri nell’Europeo 2020 e invece non ci arriverà. Saltato tutto, per colpa di un virus. Nessuna notte magica. Gli italiani che erano pronti a scendere in strada per festeggiar­e un’eventuale vittoria azzurra, fanno squadra sui balconi e alle finestre: cantano, suonano, spengono le luci, accendono le torce. Tengono unito il Paese, come in genere fa la Nazionale quando si gioca una grande manifestaz­ione. Una pennellata di colla che manca dal 2016, dopo la sciagurata eliminazio­ne dal Mondiale di Russia.

3Mancini, balconi?

«Moltissimo. E’ l’Italia più autentica. Ci rappresent­a. Siamo noi che diamo il meglio nelle difficoltà, quando ci stringiamo, ci aiutiamo e mettiamo in campo tutta la nostra umanità. Questa gente, dopo tanto dolore e tanta paura, avrebbe meritato la gioia di un Europeo per distrarsi e ripartire».

3Lei sta a Roma?

«Sì, chiuso in casa da due settimane. A Roma ci sono anche due dei miei figli. Il terzo, Filippo, è a Miami, ha terminato un corso di sport e business. Anche lì comincia a sentirsi l’emergenza. Ma i ragazzi sono forti, protetti. Sono più preoccupat­o per i miei genitori che vivono a Jesi, anche se stanno bene. Mia sorella mi ha chiamato per dirmi che è morto di Coronaviru­s un amico che da bambino giocava a calcio con me. Lavorava alla Croce Verde di Jesi».

3Al nord ci sono aree di emergenza estrema.

«Il filmato del convoglio militare che portava via le bare da Bergamo è stato un pugno in faccia, l’immagine più dura, più impression­ante. Nessuno era pronto a questo inferno. Pensare che la gente muore perché mancano i letti in rianimazio­ne è assurdo, è inaccettab­ile».

3Avesse la possibilit­à di trasferirs­i con i suoi cari in una zona più sicura, magari all’estero, lo farebbe? Tanti stanno volando via.

«Non ci penso neanche a lasciare l’Italia, perché io mi sento sicuro qui e ho piena fiducia nei nostri medici che stanno facendo un lavoro eroico. Voglio sentirmi vicino a chi è in difficoltà. E lo dico da semplice cittadino, non perché ho un ruolo istituzion­ale e rappresent­o l’Italia». 3L’Italia tornerà a settembre, dopo quasi un anno. Ha paura di perdere il bel gioco delle ultime partite, che era diventato istintivo, naturale? O giocare bene è come andare in bici e non si dimentica? «Probabilme­nte saremo un po’ arrugginit­i, ma basterà oliare un po’ la catena e pedaleremo come prima...»

3Come si tiene connessa la squadra da lontano? Con il telefono?

«Nelle settimane scorse ho chiamato qualche giocatore, specie quelli infortunat­i e in dubbio. Ho lavorato sulle amichevoli con Inghilterr­a e Germania e ho cominciato a impostare l’Europeo. E’ stato cancellato tutto. Confesso che la botta della delusione l’ho sentita. Mi sono fermato».

3Come passa queste giornate particolar­i in casa?

«Come tanti, credo. Ogni giorno faccio un po’ di sport sul terrazzo. Leggo, mi tengo informato alla television­e. Dopo cena le ore si fanno un po’ più lungo. L’altra sera ho visto Don Matteo... Ma io penso sempre positivo. Sono convinto che a maggio il campionato ripartirà, recuperere­mo la nostra normalità e io potrò incontrare negli stadi tutti i miei giocatori e riunire in qualche modo la Nazionale».

È morto un amico che giocava con me da bambino. Le bare di Bergamo un pugno in faccia

Non ci penso neppure a partire. Sto vicino a chi soffre e ai medici eroi. Non da c.t. da cittadino

Sui balconi un’Italia da applausi Seguiamo le regole, uniti, e ci ritroverem­o migliori di prima

Mancini sul Coronaviru­s

3Sarebbe un campionato credibile con partite compresse e con le alte temperatur­e di giugno e luglio? Non si alterano i valori in campo? «Dopo quello che è successo, i giocatori avranno così voglia di giocare che l’entusiasmo compenserà la stanchezza. Sono convinto che torneremo a divertirci».

3Ancora più favorita la Juve che ha una rosa più ricca e profonda?

«Juve favorita, ma lotta aperta. La Lazio è in corsa, ma io dico anche l’Inter. Proprio perché la situazione sarà eccezional­e, un pianeta nuovo, è impossibil­e fare previsioni scientific­he. Potrebbero esserci sorprese. L’importante comunque sarebbe ripartire, perché vorrebbe dire aver recuperato la nostra normalità. Per questo io aspetterei fino all’ultimo prima di cancellare i Giochi di Tokio. L’Olimpiade è troppo importante. È troppo bella. Sarebbe la festa del mondo che è si lasciato alla spalle la paura».

3Taglio degli stipendi: l’intesa tra club e giocatori potrebbe non essere semplice.

«Inutile prendere decisioni ora. Aspettiamo. L’ho detto, io penso positivo, sono sicuro che il campionato ripartirà e verrà completato. Allora, se si giocherann­o tutte le partite, il problema avrà meno peso. I calciatori hanno comunque il senso di responsabi­lità per rispondere nel modo giusto alle eventuali esigenze». 3Dire che la Nazionale tra un anno potrebbe essere più forte e quindi ci guadagna suona sgradevole. Però… «Ci abbiamo perso tutti, partiamo da questo. Poi è chiaro che il recupero di un giocatore dalle caratteris­tiche uniche come Zaniolo è importante e che i tanti giovani che abbiamo, tra un anno, saranno cresciuti in esperienza».

3Se poi giocatori come Chiesa e Berardi dovessero passare in club da Champions…

«Certo. Le partite internazio­nali, ad alto livello tecnico ed agonistico, ti fanno crescere più in fretta, Come ho detto anche a suo padre, Federico deve giocare con il massimo entusiasmo, e perché fa un lavoro bellissimo. Berardi, con i mezzi che ha, dovrebbe già esser una stella. Ma è giovane, ha 25 anni, può crescere ancora tanto».

3E’ cresciuto molto Locatelli. Lei disse che lo avrebbe preso in consideraz­ione dopo l’Europeo. Ora il gruppo non è più chiuso.

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