Milano-Sanremo classica virtuale Collegati in 4000 per battere Nibali
Lo Squalo con tanti big e appassionati per i 57 km finali della Classicissima «virtuale»: «Esperienza coinvolgente, che sudata»
Risvegliarsi il giorno dopo e non avere niente da commentare. Più che strano, straniante. Della Milano-Sanremo passi l’inverno a parlare, te la godi un giorno e poi ti rimane nei pensieri e nelle parole per un tempo incalcolabile. L’emergenza legata alla pandemia del Coronavirus ha cancellato la Classicissima (e tutto il calendario del grande ciclismo fino a nuovo ordine), ma «fame» e interesse restano a livello elevato pur in questo tempo durissimo e lo dimostra anche il successo della «Milano-Sanremo Virtual Experience», organizzata da Rcs Sport insieme a Garmin Edge. Dalle 11, si poteva pedalare virtualmente attraverso i rulli sul finale del percorso della «Primavera» — gli ultimi 57 chilometri —, da Alassio fino al traguardo di via Roma, passando per i Tre Capi, la Cipressa e il Poggio. Si pensava a circa 2.000 persone, era stata avvicinata la quota di 3.000, alla fine si sono cimentati nella sfida in ben 4.221. Dal vicino della porta accanto a... Vincenzo Nibali, che la Sanremo (quella vera) l’aveva vinta non più tardi di due anni fa con una grandiosa azione sul Poggio. «Mamma mia, ho fatto una gran sudata. Sembrava di stare in una sauna», ha detto lo Squalo non appena conclusa la propria prova — «sono andato costante, a circa 35 di media» — dalla casa di Lugano, ribadendo poi quanto detto venerdì in una conferenza stampa su Facebook: «Ai tifosi chiedo pazienza. Non è il momento per uscire, continuate a pedalare da casa. Noi ci rivedremo presto». E sui social ha ricordato con grande affetto Gianni Mura, scomparso ieri.
Esperienza
«Sarebbe stata la giornata perfetta per correre la Sanremo, c’era proprio un bel sole e un buon clima», sospira il 35enne siciliano della Trek-Segafredo che non è un amante dei rulli è notorio - ma si è cimentato con piacere in questa esperienza «virtuale»: «Molto realistico, perché le caratteristiche tecniche del percorso sono riprodotte alla perfezione. Chiaro, manca il vento .... Ed è un modo far partecipare direttamente chi fa attività in casa. Con un account “premium”, al computer o all’ipad si potevano vedere le riprese delle strade. C’è pure una classifica con i tempi, alla fine. I rulli sono faticosi, si perdono tanti liquidi e per questo non sono consigliate sessioni lunghissime, bisogna idratarsi molto. Una esperienza coinvolgente, simpatica. So che i rulli sono una buona alternativa per tanti appassionati, perché in ogni caso si evitano traffico e pericoli che si possono essere all’aperto».
Campioni
I sessant’anni del Poggio voluto da quel genio di Vincenzo Torriani e la sosta a Masone che se non la fai, che Sanremo è. La magia del via da Milano, i Capi, la quiete prima della Cipressa, e l’adrenalina degli ultimi 15 chilometri fino a via Roma che non ha eguali al mondo. Non c’è stato niente di tutto questo ieri, però da adesso comincia un immaginario conto alla rovescia carico di speranza verso una nuova data (magari il 19 settembre, se tutto andrà bene). E intanto si riflette su questa nuova esperienza che, dopo il successo, potrebbe essere riproposta in parallelo al più affascinante dei Monumenti. Quando correva, Ivan Basso non poteva coltivare speranze di gloria nella Classicissima, ma ieri il due volte re del Giro d’Italia non si è sottratto a questa sfida 2.0. «Un momento di aggregazione che magari per un po’ ha distolto dal pensare alla situazione in cui viviamo che è complicata per tutti — dice il varesino —. Di sicuro avrà aiutato l’umore delle persone, vista la possibilità di fare a casa un qualcosa di divertente. Personalmente, l’ho affrontata con leggerezza. Ho fatto tante volte i rulli nel corso della mia carriera guardando sempre i watt, il cardiofrequenzimetro, il numero delle pedalate, la potenza della
Due ore sui rulli come fatica equivalgono al doppio della pedalata in corsa, perché sei sempre a tutta
MAURIZIO FONDRIEST - VINCITORE DELLA MILANO-SANREMO 1993, CAMPIONE DEL MONDO 1988
gamba destra e di quella sinistra... Stavolta mi sono goduto ogni dettaglio come se fosse un videogioco».
Parallelo
L’ultimo a trionfare in via Roma era stato Julian Alaphilippe. Qualche mese dopo avrebbe vestito per 14 giorni la maglia gialla al Tour, eppure «niente è come la Sanremo, il mio successo più bello». L’anno prima, l’invenzione di quel genio di Nibali che disse: «Il mio capolavoro, lo ricorderò per sempre». Ma dal successo del francese Petit Breton nel 1907, passando per quelli in serie di Eddy Merckx (7) e Costante Girardengo (6), la Sanremo in ognuna delle 110 edizioni ha alimentato il suo mito.
L’avevano fermata solo le due guerre mondiali (1916, 1944, 1945) e ora il Coronavirus in attesa di poter recuperare l’atto numero 111 entro la fine dell’anno solare. Ieri Alessandro Ballan avrebbe potuto commentarla in tv, Maurizio Fondriest forse sarebbe stato a bordo strada, l’ex iridato della Moto Marco Melandri magari non si sarebbe staccato dallo schermo. L’hanno invece pedalata virtualmente come tanti altri condividendo a distanza le strade della leggenda e un pensiero: torna presto, Classicissima. Neanche riusciamo a spiegare quanto ci sei mancata.
Mi sono divertito, una iniziativa perfetta in una fase del genere. Che mal di gambe su Cipressa e Poggio ALESSANDRO BALLAN - VINCITORE DEL GIRO DELLE FIANDRE 2007, CAMPIONE DEL MONDO 2008