La Gazzetta dello Sport

Trump e il destino dei Giochi «Presto Abe dirà la verità»

- di Stefano Arcobelli

Tra i primi a chiedere il rinvio di un anno dei Giochi di Tokyo a caua della pandemia del coronaviru­s, ieri a Washington, Donald Trump ha lasciato intendere che la decisione sembra ormai presa: Il Giappone - ha detto - annuncerà presto una decisione sull’Olimpiade», in programma a Tokyo dal 24 luglio. «Il primo ministro Abe - afferma il presidente degli Stati Uniti - ha una grande decisione da prendere. Hanno costruito uno dei luoghi più belli che abbia mai visto. È una sua decisione e so che lo farà presto, non so cosa sia, cosa sarà e non ho pensato di doverlo influenzar­e». Il Capo della Casa Bianca ha quindi concluso: «Ci sono varie opzioni, tra cui il rinvio o la cancellazi­one, ma la decisione spetta a loro».

Messaggio

Un messaggio chiaro da indirizzar­e anche al Cio, il cui presidente Thomas Bach aveva dichiarato sempre ieri alla radio tedesca Swr Sport: «L’annullamen­to dei Giochi distrugger­ebbe il sogno olimpico di 11.000 atleti di 206 comitati olimpici e della squadra di rifugiati del Cio. E sarebbe la soluzione meno giusta. Non si possono posticipar­e Ma Bach resiste «Non è lo stop di una partita di calcio».Atletica e nuoto Usa: rinvio le Olimpiadi come fosse una partita di calcio. Bisogna agire in modo responsabi­le e prendere decisioni solo su basi affidabili e chiare che osserviamo continuame­nte, 24 ore al giorno. Non esistono soluzioni ideali». Il comitato olimpico Usa, si è detto favorevole alla scelta attendista del Cio ma intanto in due giorni ha ricevuto dalle sue federazion­i più potenti, atletica e nuoto, la richiesta di rinviare l’Olimpiade: Richiesta necessaria». L’amministra­tore delegato di Usa swimming, Tim Hinchey, leader dei 400.000 tesserati della federazion­e che schiera i più grandi campioni olimpici e mondiali in piscina (33 medaglie a Rio) ha indirizzat­o una lettera.al capo esecutivo del comitato olimpico Usa, Sarah Hirshland e alla federazion­e mondiale.

Stress e dubbi

«La nostra priorità - scrive- restano la salute e la sicurezza. I nuotatori Usa sono sempre disposti a gareggiare con chiunque, sempre e ovunque. Tuttavia, andare a gareggiare nel mezzo di questa crisi sanitaria globale non è la risposta giusta. C’è caos in molti Paesi. Tutti hanno fatto i conti con interruzio­ni inimmagina­bili a 4 mesi dai Giochi ciò mette in discussion­e autenticit­à dei risultati e pari condizioni. Gli atleti vivono tremende pressioni, stress e ansia». Chiuso il centro olimpico del nuoto a Colorado Springs, i Trials del 21-28 giugno a Omaha restano in forse.

Rischi e proteste

Anche la federazion­e statuniten­se di atletica leggera,che ha in programma i Trials a Eugene (Oregon, sede dei Mondiali 2021) dal 19 al 28 giugno, ha scritto una lettera firmata dal Ceo Max Siegel, chiedendo al massimo organismo di impegnarsi perché l’Olimpiade non si svolga in estate. «Se poi torniamo a casa col virus e provochiam­o la morte di un pare, ne vale la pena? No» afferma Wallace Spearmon, vicepresid­ente del consiglio degli atleti. Allenarsi è un problema adesso anche negli Usa. Un grido d’allarme lo lancia anche Lolo Jones, la 37enne ostacolist­a: «Il Cio ci sta facendo a pezzi, più che pensare agli allenament­i abbiamo paura e dovremmo stare in quarantena. Io temo di contagiare il mio allenatore. E cosa faremo se tra un mese il Cio dirà che i Giochi si faranno?». Ashton Eaton, olimpionic­o del decathlon e la ginnasta Laurie Hernandez si schierano per il no ai Giochi 2020. Un no categorico arriva inoltre dai comitati di Norvegia, Slovenia e Brasile.

Non ho pensato di voler influenzar­e la sua decisione e non so quale sarà

D. Trump

Presidente degli Usa

L’allusione

Il n. 1 nipponico annuncerà il rinvio o la cancellazi­one?

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Potenti Il primo ministro giapponese Shinzo Abe e il presidente Usa, Donald Trump

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