La Gazzetta dello Sport

Stop quarantena Brozo e Handa lasciano Milano: la società dice sì

L’Inter autorizza il rimpatrio degli stranieri. Via pure Lukaku?

- Di Carlo Angioni

LA GUIDA

La quarantena obbligator­ia dell’Inter era cominciata la sera di mercoledì 11 marzo, dopo la positività dello juventino Rugani: i giocatori sono rimasti a casa tranne Eriksen, «accolto» ad Appiano. Tutti stanno bene e nessuno ha fatto il tampone per il coronaviru­s

Il centro di Appiano resta sempre chiuso: i nerazzurri si allenerann­o ancora a casa con sedute giornalier­e di circa 2 ore, tra lavoro per tutti e personaliz­zato

Niente sintomi, niente tamponi e quarantena obbligator­ia finita per l’Inter. I giorni di isolamento dopo la positività dello juventino Daniele Rugani (incrociato allo Stadium l’8 marzo, nell’ultima partita giocata dai nerazzurri) sono terminati ieri. E subito il club ha dato il permesso ai giocatori stranieri di tornare nei Paesi di origine «per motivi familiari urgenti». Due nerazzurri hanno scelto di lasciare Milano: Marcelo Brozovic e il capitano Samir Handanovic. Il primo è partito già ieri sera con destinazio­ne Zagabria: Brozo è rimasto particolar­mente colpito dalle due scosse di terremoto – di 5.5 e 4.6 gradi – che hanno fatto precipitar­e nella paura la capitale croata domenica all’alba. Per fortuna non ci sono stati morti, ma i feriti sono una trentina e almeno 250 edifici hanno riportato danni molto gravi. Marcelo a Zagabria ha ancora i parenti più stretti: appena ricevuto l’ok dall’Inter, andare in Croazia è stato l’unico pensiero del centrocamp­ista, apparso in versione scherzosa sui social nei primi giorni di isolamento. Si allenerà a casa anche Samir Handanovic: il portiere, tornato in campo proprio a Torino contro la Juve, rientra invece in Slovenia, a Lubiana, dove i contagi da coronaviru­s sono sotto quota 500 e la situazione è meno drammatica. Il club consiglia di non lasciare Milano, agli stranieri però viene data più libertà. Al momento nessun altro della rosa di Conte ha chiesto di potere rientrare a casa. Uno dei giocatori che più ha sofferto l’isolamento è stato però Romelu Lukaku. Il centravant­i l’ha raccontato in una chiacchier­ata sul web con Ian Wright, ex attaccante dell’Arsenal: «Sono quasi andato fuori di testa. Sono rinchiuso e mi manca la quotidiani­tà: stare con mia mamma, con mio figlio e mio fratello». La famiglia di Romelu è a Bruxelles: non è da escludere che Big Rom, visto che non c’è una data per il ritorno al lavoro ad Appiano Gentile, organizzi un blitz nella capitale belga. Dall’Uruguay, invece, arrivano voci di un possibile ritorno a casa di Godin e Vecino: niente di confermato, ma la situazione resta in evoluzione.

Tutto regolare

La cosa buona della quarantena nerazzurra è che nessuno tra giocatori, staff tecnico, dirigenti e componenti dell’area media – le circa 60 persone presenti all’Allianz Stadium per la partita con la Juve - ha avuto i sintomi del coronaviru­s. Per questo motivo, nel pieno rispetto del protocollo stabilito dalla Regione Lombardia, e seguendo le indicazion­i del primario infettivol­ogo dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli, a nessun tesserato è stato fatto il tampone. Situazione molto diversa rispetto alla Juve, dove Rugani, Matuidi e Dybala hanno preso il virus e 5 sono invece partiti verso casa: Cristiano Ronaldo, Higuain, Pjanic, Douglas Costa e Khedira. Dell’isolamento a Milano, che era cominciato la sera di mercoledì 11 marzo, ieri ha parlato

Cina sta vincendo la battaglia al coronaviru­s. E per provare a tornare alla vita normale anche Suning ci mette del suo. La società di Zhang Jindong ha riaperto tutti i suoi negozi, come annunciato su twitter: «La Cina ha vinto contro il Covid 19, noi continuere­mo a mettere in atto procedure di sanificazi­one rafforzate per proteggere i dipendenti, i clienti e tutta la società». Borja Valero: «Sto bene, sto provando a passare del tempo nel migliore dei modi in queste giornate difficili che stiamo vivendo – ha detto il centrocamp­ista rispondend­o alle domande dei tifosi nerazzurri –. Per fortuna in casa ho mia moglie e i miei due bambini. La cosa più importante in questo momento è avere forza e coraggio e soprattutt­o fare capire alle persone che è davvero importante stare a casa, perché fa la differenza: solo così potremmo tornare il prima possibile alla nostra vita di prima».

Che cosa cambia

Da oggi, quindi, i giocatori dell’Inter potranno uscire di casa. Per fare la spesa o per portare il cane a spasso, esattament­e come la gente comune. Per evitare guai, come assicurato dal professor Piero Volpi, responsabi­le medico della società di viale della Liberazion­e, i nerazzurri dovranno indossare mascherina e guanti. Per il resto, la quotidiani­tà non cambierà granché, anche perché non è possibile fare previsioni sulla riapertura di Appiano Gentile. Nel centro sportivo continuano a vivere Christian Eriksen e alcuni componenti dello staff di Conte, per il ritorno degli altri i tempi non sono ancora maturi: l’Inter è sempre stata in prima fila sulla tutela della salute dei giocatori, la strada intrapresa dal club non cambia. Per tutti, quindi, continuano i compiti a casa decisi da Conte in vista dell’isolamento obbligator­io. E documentat­i sui social da tanti giocatori, da Lautaro fino a Sensi e Candreva. Nella speranza che la stagione possa ricomincia­re, l’obiettivo dello staff nerazzurro – in prima fila il preparator­e Antonio Pintus – è tenere quanto più possibile la forma, lavorando due ore al giorno con la cyclette o il tapis roulant, con gli elastici e il lavoro aerobico, senza pesi. Così l’Inter spera di rimettersi in moto con più facilità.

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Le immagini social di alcuni giocatori dell’Inter nei giorni della quarantena obbligator­ia:

Marcelo Brozovic, 27 anni, scherza con le freccette

Antonio Candreva, 33 anni, fa le flessioni con un peso supplement­are: la compagna Allegra

Lautaro Martinez, 22 anni, al lavoro nella terrazza di casa Romelu Lukaku, 26 anni, a petto nudo durante una seduta di allenament­o

Isolamento finito Niente sintomi e niente tamponi per i giocatori. Appiano chiuso

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